Fiat: una tragedia prevista - IL 18 MANIFESTA CON IL SINDALISMO DI BASE E AUTORGANIZZATO



IL 18  MANIFESTA CON IL SINDALISMO DI BASE E AUTORGANIZZATO
 Fiat: una tragedia prevista

la complicità dei governi, l'ennesimo fallimento della concertazione

LA FIAT AI LAVORATORI

Con la Fiat è' fallito un modello. Per reggere alla competizione, l'unica
politica Fiat è stata basata tutta e solo sulla riduzione del costo del
lavoro ottenuta sulla pelle dei lavoratori, con ogni forma di politica
repressiva, con una saturazione totalizzante dell'orario, la
disarticolazione spinta delle terziarizzazioni e il più spregiudicato uso
della cassintegrazione.

Fino al "repulisti" finale. Una ultima spolpatura in vista della vendita -
già concordata- del prodotto pulito alla GM. Perché di questo si tratta.
Mai come in questa tragedia per i lavoratori e per la società tutta si
tocca con mano il rimbecillimento massmediatico dell'opinione pubblica a
cui si dà a bere la vendita alla Gm come un obiettivo salvifico mentre
quello che sta avvenendo è proprio in funzione della Gm, dalla immediata
chiusura di ciò che agli americani non serve, da Termini all'Alfa, da
Mirafiori a Cassino

A ciascuno il suo. I vari governi hanno regalato alla Fiat una barca di
miliardi senza alcuna contropartita, senza vincoli di ritorno
occupazionale. Una politica complice, fino al crimine commesso sull'Alfa di
Arese, che lo Stato ha venduto alla Fiat a prezzi stracciati (e la Fiat non
ha neanche finito di pagare!) per farla smantellare anno dopo anno,
contando palle sulle "magnifiche sorti e progressive" dell'auto elettrica
(236 ml. di finaziamento!) mentre con la vendita delle aree dismesse la
Fiat faceva un affare da 1.000 miliardi.

E intanto la concertazione faceva la sua parte:

Dal luglio nero del '93, con la politica dei sacrifici e dei due tempi (di
cui il secondo non è mai arrivato) al "Patto di Natale" del '98 che
legittimava la centralità dell'impresa come motore dello sviluppo.

Dall'avallo del "pacchetto" Treu divenuto Legge per produrre non più lavoro
ma lavoro più povero.

Dalla messa nel cassetto delle 35 ore (con la sola mezz'ora di riduzione
orario per la notte nell'ultimo Ccnl metalmeccanici) a tutti gli Accordi
sui sabati di straordinario negli stabilimenti Fiat del nord, mentre alle
Fiat del sud passava il massacro dell' orario e dei turni.

Fino ai "contratti d'area", vale a dire il Sud visto come terra di preda e
di scorreria.

La lotta dei lavoratori della Fiat è la lotta di tutti i lavoratori. Se la
FIAT ha usato i finanziamenti pubblici per garantire ricchezza ai soliti
noti ne consegue che dobbiamo considerare la FIAT un bene collettivo.

Né LICENZIAMENTI, Né VENDITE. RIPRENDIAMOCI LA FIAT!

Assemblea lunedì 28 ottobre alle 21

Presso la Sala delle Colonne, Cascina Marchesa, Corso Vercelli 141

 Il Sindacalismo di Base ed Autorganizzato

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