rassegna stampa: FANNO UN DESERTO E LO CHIAMANO CAMPI.



a cura di AltrAgricoltura Nord est
----------------------------------
tratto da "Green Planet" - 2 settembre 2007
FANNO UN DESERTO E LO CHIAMANO CAMPI.
Gli alveari di tutta la Pianura Padana spopolati a causa dei pesticidi usati
per il mais nell'agricoltura convenzionale

C'è stato un momento, questa primavera, in cui nella Pianura Padana non si
vedeva più volare una sola ape. Tutte improvvisamente morte stecchite.
Ammazzate dai pesticidi.
"Fanno un deserto, e poi lo chiamano campi": la rabbia di  Francesco
Panella, presidente dell'Unaapi (Unione nazionale associazione apicoltori
italiani), merita un'attenzione particolare proprio perchè rappresenta tutti
gli apicoltori, anche quelli convenzionali. Lui però ha scelto il metodo
biologico. Da trent'anni lavora con le api che, insieme alle farfalle, sono
fra gli esseri viventi più sensibili agli effetti dell'inquinamento. E dalle
sue parole si intuisce chiaramente una cosa: ormai, ad esclusione del
settore biologico, la chimica in agricoltura viene usata come se noi esseri
umani fossimo degli scarafaggi che, al contrario delle api e delle farfalle,
riescono a resistere praticamente a tutto.

La grande moria di api è avvenuta ad aprile-maggio, man mano che veniva
seminato il mais, e ha toccato decine di migliaia di alveari situati nella
fascia a Nord del Po compresa fra Torino e il Friuli, più la provincia di
Piacenza. Roba da far restare a bocca aperta, lì per lì incapace di darsi
una spiegazione, anche chi, come Panella, ha speso una vita fra gli alveari.
Finchè non sono arrivati gli esiti dell' ‘autopsia' sui cadaveri, e non sono
stati identificati i responsabili della strage: i pesticidi neo nicotinoidi
di ultima generazione, a base di principi attivi neurotossici, usati per
conciare le sementi del mais destinate all'agricoltura convenzionale.
"Da non credere - è il racconto di Panella - All'improvviso non c'era più
una sola ‘ape di campo'. Erano spariti cioè tutti gli animali che volano
fuori dall'alveare per raccogliere nettare, polline, propoli ed acqua. Erano
rimaste solo le ‘api di casa', quelle più giovani che lavorano
esclusivamente all'interno dell'alveare".

Ed ecco la dinamica della strage, cosÏ come la ricostruisce Panella. Il
mais, insieme al grano, sta diventando sempre più redditizio, e dunque per i
contadini che praticano l'agricoltura convenzionale "è diventato conveniente
cercare di ottenere rese maggiori conciando le sementi con i neo
nicotinoidi, che sono principi attivi neurotossici. Quest'anno fino a giugno
c'è stata una siccità inusuale, e le seminatrici pneumatiche hanno sollevato
e sparso la polvere contaminata con cui sono stati conciati i semi. Sempre
per la siccità, le api si sono abbeverate con la rugiada, a sua volta
contaminata dalla polvere". E sono morte.
Di conseguenza il raccolto di miele quest'anno è particolarmente basso, "il
20-40% in meno della media - riprende Panella - Sono trent'anni che faccio
questo mestiere: per la prima volta ho voglia di lasciar perdere tutto. E
come me tanti altri colleghi. Alle assemblee nazionali li ho visti urlare
dall'angoscia. Noi apicoltori siamo ormai assediati dalla contaminazione
chimica dell'agricoltura convenzionale. Ha presente le cosiddette ‘bombe
intelligenti', quelle che dovrebbero colpire solo obiettivi ben precisi
evitando di danneggiare il resto e che poi invece sterminano gli invitati ad
una festa di nozze? Ecco, le sostanze chimiche usate in agricoltura sono
così. Stanno andando decisamente oltre, troppo oltre. E nessuno si pone il
problema che le api sono un termometro dell'ambiente". Dell'ambiente in cui
noi esseri umani viviamo, e nel quale crescono i cibi dell'agricoltura
convenzionale: "Settanta grammi di principio attivo a base di neo
nicotinoidi bastano per conciare tutta la semente destinata ad un ettaro di
terreno. Questo trattamento garantisce da solo la protezione dagli insetti
al seme, alla pianta e al prodotto. Il punto è che i residui dei neo
nicotinoidi sono rilevati anche nelle colture successive a quella su cui
sono stati usati. Entrano nella catena alimentare e si accumulano nel
tempo".

Sempre a causa dei neo nicotinoidi, quest'anno sono morte altre api che si
erano avventurate su vigneti e campi di girasole freschi dei trattamenti
chimici praticati nell'agricoltura convenzionale. "Ma si è trattato di casi
per fortuna isolati. Comunque, ti accorgi subito quando un'ape è entrata in
contatto con quelle sostanze. E' completamente rincoglionita. Prima di
morire gira continuamente su se stessa e non è più capace di tornare
all'alveare". Gli apicoltori ormai hanno imparato a cercarle una per una e
raccoglierle nei campi, le api "rincoglionite", per mandarle nei laboratori
ed avere la prova provata della causa di morte. Perché bisogna pur far
capire all'agricoltura convenzionale che chi non si cura di proteggere
l'ambiente crede di essere come uno scarafaggio. In grado di resistere a
tutto. (scritto da Maria Ferdinanda Piva).
------------------------------------------
N.B. se volete essere cancellati da questa lista scrivete a
altragricoltura at altragricolturanordest.it
No virus found in this outgoing message.
Checked by AVG Free Edition.
Version: 7.5.484 / Virus Database: 269.13.2/988 - Release Date: 04/09/2007
9.14