Fw: v giornata mondiale contro l'incenerimento dei rifiuti




 

PER LA QUINTA GIORNATA MONDIALE CONTRO L’INCENERIMENTO DEI RIFIUTI E PER LE ALTERNATIVE

Medicina Democratica - Greenpeace GL Torino - Agire Locale Torino - Pro Natura - Forum Ambientalista - Associazione Il Girasole - Associazione A.V.D.A. -

Promuovono un CONVEGNO per

Sabato 9 settembre 2006 ore 9 – 13

C.so Stati Uniti, 23 - Torino

 

L’inciviltà del fuoco

Con il fuoco l’uomo ha imparato a cucinare i cibi, segnando un passaggio importante

nella sua evoluzione. Ora brucia le risorse, segnando un passo indietro verso la preistoria!

 

Marco Caldiroli – Medicina Democratica

Le osservazioni presentate al SIA (studio impatto ambientale) dell’inceneritore di Gerbido

 

Giovanni Pensabene – Assessore all’ambiente del Comune di Asti

Comune di Asti - Un’esperienza positiva nella gestione dei rifiuti

 

Claudio Cavallari - Pro Natura Torino

Gli impianti utili non sono finanziati né realizzati: la carenza degli impianti di compostaggio

 

Gianni Naggi - Forum Ambientalista del Piemonte

Tutta l’energia nei prodotti impone riuso e riciclaggio

 

Claudio Cancelli - Docente del Politecnico di Torino

Problemi di compatibilità territoriale: un'acciaieria di seconda fusione nella  valle di Susa”

Coordina

Renato Zanoli - Medicina Democratica del Piemonte

 

INCENERITORE DI GERBIDO: L’INCIVILTÀ DEL FUOCO!

Siamo in una fase quasi finale verso la costruzione dell’inceneritore del Gerbido, Torino. E’ stato depositato lo SIA (Studio di impatto ambientale) da parte di TRM, su cui sono state presentate le osservazioni da parte di Associazioni ed Enti Locali. Inutile dire che permane la nostra contrarietà alla scelta dell’incenerimento come soluzione del problema dei rifiuti, scelta sicuramente comoda ed economicamente vantaggiosa per chi costruirà e gestirà l’impianto ma molto onerosa per i Comuni e quindi per i cittadini che vedranno aumentare il costo del servizio.

Dal luglio 1997 (approvazione Piano Regionale Rifiuti) e, attraverso conferenze di servizi, protocolli di intesa, studi (Commissione NRDS, TRM) per arrivare maggio 2006 quando si conclude la Conferenza dei Servizi sul progetto preliminare, ha inizio l’annosa storia dell’inceneritore della Provincia di Torino.

Si tratta di iniziative, tutte, che davano per necessaria la realizzazione di uno o più impianti di incenerimento per la provincia di Torino. In dieci anni nessuna iniziativa ha preso in considerazione la possibilità di non realizzare impianti di incenerimento e di trovare soluzione al problema rifiuti per altre vie (che non fosse quella utilizzata finora ovvero di smaltire quasi tutti i rifiuti in discarica).

I diversi passaggi amministrativi e di studio hanno avuto sempre al centro la necessità a priori definita di realizzare uno o più inceneritori in Provincia di Torino.

La Valutazione di impatto ambientale anziché essere preventiva a ogni decisione arriva pressoché ultima a decisioni svolte, in altri termini la  procedura di compatibilità ambientale viene svuotata e resa un passaggio quasi burocratico.

Innanzitutto né al momento né al 2010 è prevista da alcun piano la massimizzazione delle RD, anzi il progetto non tiene conto di quanto prevede il D.L.vo 152/06 dove all’Art. 205 impone per il 2012 il raggiungimento del 65% di Raccolta differenziata. Nessuna iniziativa seria è stata intrapresa per lo sviluppo di una strategia e di programmi volti alla riduzione alla fonte della quantità dei rifiuti, primo passaggio individuato dalla normativa comunitaria e nazionale per una corretta gestione dei rifiuti stessi.

Pertanto prima di pensare a realizzare un impianto di incenerimento è necessario, quanto meno, riscrivere il Piano di gestione dei rifiuti della Provincia di Torino con il nuovo obiettivo di RD e di quantificazione certa di riduzione. Anche il Comune di Torino dovrà necessariamente fare la sua parte.

Nell’impianto dei SIA si rileva l’assoluta mancanza di qualunque seria valutazione di carattere economico non solo sulle varie opzioni, ma anche su quella individuata come migliore.

Inoltre, quello che manca ed è sempre mancata è la valutazione dell’”opzione zero”, cioè la ricerca di alternative all’incenerimento.

Oltre ai rischi associati all’inquinamento ambientale dell’impianto ci troviamo di fronte anche a rischi di inquinamento amministrativo: i soggetti pubblici che hanno definito la necessità dell’inceneritore sono gli stessi che hanno specifici compiti – per legge – di controllo e intervento sull’impianto in caso di malfunzionamenti o problemi.

Si introduce con l’inceneritore una nuova fonte d’inquinamento destinata a perdurare per  decine di anni, nella zona sede dell’impianto ma anche nel territorio limitrofo.

E’ certo che le tonnellate di rifiuti che saranno bruciato nell’inceneritore sono maggiori da quelle definite nel piano, perché meno potere calorifico presente nel rifiuto più sui brucia, consente un aumento della quantità: i dati di progetto forniti sulle potenzialità non corrispondono al reale range di funzionamento dell’impianto. La potenzialità di un impianto viene stabilita in funzione del carico termico dell’impianto e non del solo quantitativo di rifiuti bruciato la capacità massima è pari a 421.000 t/anno di rifiuti con PCI. 11.000 kJ/kg nella realtà se il PCI fosse di 9800 kJ/kg equivarrebbe alla possibilità  di bruciare in un annuo di 591.000 ton di rifiuti anziché le 421.000 ton dichiarate.

Più potere calorifico nel rifiuto meno si brucia, con la tecnologia a griglia mobile il PCI non può superare una certa soglia altrimenti occorre abbassarlo e questo anche per la necessità di mantenere basso il PCI dei rifiuti per non dover sottoutilizzare l’impianto in termini di portata effettiva di rifiuto cui seguirebbe una riduzione dei compensi per il servizio effettuato.

311 mila euro per costruire l’impianto sono uno schiaffo ai corretti e opportuni investimenti.

C’è ancora tempo per fermarli. Occorre mobilitarsi e non lasciarli agire indisturbati.

 

Agire Locale Torino, Medicina Democratica, Greenpeace GL Torino, Pro Natura, Forum Ambientalista, Associazione Il Girasole, Associazione A.V.D.A.