Re: R: 60 anni di occupazione 60 di resistenza



Questa "contro risposta" di Notaro fa parte di un carteggio privato intercorso in questi giorni tra me e Notaro. Poiché l'ha resa pubblica, ed é come al solito mistificatoria, sono costretta ad intervenire ancora una volta sull'argomento, se non altro perché non riesco a tacere il giorno in cui 60 anni fa i palestinesi sono diventati una nazione di rifugiati (http://www.laltralombardia.it/public/docs/nakba.html)
Ripeto per l'ultima volta: chi vuole affrontare con onestà la questione palestinese deve partire dai dati storici e dai fatti raccontati nella loro interezza e non deve avere remore nel definire gli atti del governo e dell'esercito israeliano per quello che sono. Chi invece non ha a cuore la verità e la giustizia continui pure ad accontentarsi delle false verità propinate dai mass media.
Tutti i quotidiani italiani sono pronti a fare servizi fotografici generosi su un colono che abita vicino alla striscia di Gaza o al Libano che mostra affranto la sua casa distrutta dai razzi, peccato che non sono così solerti a diffondere le immagini di centinaia di bambini palestinesi fatti a pezzi dai missili israeliani e non hanno mai fatto vedere le bambine israeliane che firmavano le bombe destinate ai palestinesi.
http://www.laltralombardia.it/public/docs/gaza_attacchi.html
http://www.laltralombardia.it/public/docs/bambinidata.html
http://www.laltralombardia.it/public/docs/detenutidata.html
http://www.laltralombardia.it/public/docs/occupationdata.html
http://www.laltralombardia.it/public/docs/armiproibite.html
http://www.laltralombardia.it/public/docs/lebdata.html
http://www.laltralombardia.it/public/docs/leila.html
22 luglio  2006
LIBANO
Condoleeza Rice afferma che la situazione in Libano fa parte “ del parto doloroso di un nuovo Medioriente” e che Israele deve ignorare gli appelli per un cessate il fuoco.
 
I bambini israeliani mandano doni ai bambini libanesi e palestinesi.
Non sono da biasimare: stanno solo attuando ciò che Condoleeza Rice vuole:
 il NUOVO MEDIORIENTE


E che dire del Libano: fanno a gara i giornalisti e i politici (di tutti i colori) ad instillare nell'opinione pubblica l'idea che gli Hezbollah siano dei "ribelli"(salvo poi essere smentiti addirittura dal comandante italiano dell'UNIFIL che li definisce una 'forza rappresentata in Parlamento') dimostrando quindi ignoranza e malafede.
Chi di voi sa dei crimini perpetrati dagli Israeliani nel Libano del sud in 22 anni di occupazione?
E la strage di Sabra e Chatila? Ne vogliamo parlare?
 
Abbiamo appena finito un film-documentario sul Libano che é stato presentato, fra l'altro, a Cagliari alla VI Rassegna Cinematografica Internazionale Palestinese e al Cairo (Egitto) alla VI Conferenza del Cairo e Forum sulla Liberazione.
Domani 16 maggio siamo a Sesto San Giovanni (Milano) e sabato 24 maggio a Schio insieme ad Ali Rashid.
Siamo disposti a presentarlo in tutta Italia e all'estero (abbiamo la versione in inglese e in francese) per promuovere l'informazione corretta sulla realtà ormai intossicata dalle manipolazioni dei media.
Questa é la scheda del filmato
http://www.laltralombardia.it/public/docs/filmatolibano.html
Cari saluti
Mariella 

da mariel.m a Notaro
Mi spieghi cosa intendi per"causa israeliana"?
Mi spieghi come mai é nato solo lo stato di Israele 60 anni fa, mentre la risoluzione 181 dell'ONU prevedeva la costituzione di due stati?
Prima di parlare di due stati o stato unico bisogna imporre agli israeliani il rispetto delle risoluzioni ONU, soprattutto la 194 (ritorno dei profughi), 242 e 338 (ritiro dai territori occupati) e poi discutiamo.
Per quanto riguarda gli "inermi" ti ricordo alcune cifre:
fonte Le Monde Diplomatique
IN SEI ANNI dall'inizio della seconda intifada (fine 2000) il bilancio delle vittime é:
6 israeliani morti a causa di missili sparati da palestinesi
4500 palestinesi uccisi dall'esercito israeliano

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"No man is an island, entire of itself; every man is a piece of the
continent, a part of the main....Any man's death diminishes me, because I am involved in mankind. And therefore never send to know for whom the bell
tolls; it tolls for thee."
John Donne