Comunicato stampa: DOVE L'OBIEZIONE DI COSCIENZA NON È ANCORA UN DIRITTO



 
 

Comunicato-stampa

GRECIA, TURCHIA E ISRAELE

DOVE L'OBIEZIONE DI COSCIENZA NON È ANCORA UN DIRITTO

Oggi, 15 maggio,

ricorre la Giornata Internazionale dell'Obiezione di Coscienza al servizio militare.

Pax Christi Italia si sente in piena sintonia con quanti, uomini e donne, in questo giorno manifestano in tutto il mondo per il riconoscimento del diritto ad obiettare all'uso delle armi.

Ci piace citare la cerimonia che avverrà questo pomeriggio nell'ex-campo di sterminio di Buchenwald, vicino Weimar, dove verranno ricordati tutti gli obiettori, i disertori e i renitenti alle leva internati dal regime nazista.

Non possiamo non ricordare la situazione in cui vivono migliaia di obiettori in Grecia, l'unico Paese dell'Unione Europea a non riconoscere appieno il diritto all'obiezione di coscienza. Sebbene proprio in questi giorni sia stata approvata una modifica alla Costituzione ellenica, tuttavia quotidianamente giungono notizie di nuovi processi che si aprono a carico di obiettori che rifiutano di arruolarsi e di svolgere un servizio civile altamente punitivo.

Anche in Turchia oggi è un giorno di lotta. In particolare, oggi si terranno due manifestazioni ad Istanbul e ad Ankara nel corso delle quali alcuni giovani turchi dichiareranno il loro rifiuto del servizio militare: in Turchia, per chi obbietta, c'è il carcere a vita e il rischio concreto di dover scegliere una vita da clandestini nel proprio paese.

Pax Christi Italia esprime la solidarietà nei confronti dei giovani turchi che oggi parteciperanno a queste manifestazioni e aderisce alle iniziative dell'Associazione Giovanni XXIII di Rimini che lavora d'intesa con le associazioni promotrici della manifestazione (lo IAMI-Iniziativa antimilitarista di Istanbul e l'ISKD-Resistenti alla guerra di Izmir) per rompere l'isolamento attorno agli obiettori di coscienza e aprire un dibattito all'interno della società civile turca per rafforzare le iniziative di pace e per il riconoscimento del diritto all'obiezione di coscienza.

Pur consapevoli della mancanza di dibattito su questi temi nel corso della recente campagna elettorale, tuttavia chiediamo ai parlamentari neo-elettti e al futuro Governo italiano di adoperarsi perché gli stati membri dell'Unione Europea e del Consiglio d'Europa dichiarino un'amnistia generale per gli obiettori di coscienza incarcerati, perseguitati o limitati nell'esercizio dei loro diritti di cittadini.

Chiediamo alle autorità italiane di farsi promotrici di un'azione nei confronti del governo turco perché venga rispettato questo diritto fondamentale, anche alla luce dei ripetuti pronunciamenti del Consiglio d'Europa (di cui la Turchia fa parte) e del Parlamento Europeo (di cui la Turchia ha chiesto di far parte).

Infine, rivolgiamo un particolare pensiero ad un altro Paese del Mediterraneo in cui gli obiettori vengono imprigionati per il loro rifiuto a servire nell'esercito: Israele. Molti di essi (e in queste settimane cresce il numero di giovani coinvolti) obiettano alle Forze armate del loro Paese impegnate in operazioni di vera e propria guerra nei confronti dei palestinesi e dei paesi confinanti. A questi giovani esprimiamo ammirazione e solidarietà.

Pax Christi Italia
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