Re: [africa] Re: [africa] bellissimo articolo di gad lerner sul pestaggio di verona ad opera degli skinheads e non solo....



c'è una buona parte di giovani che fa grandi cose, ha belle idee, ma non fa
notizia e vivono nell'ombra, i mass media fanno emergere il peggio dei
giovani, mettendo i due pesi sulla bilancia, sembra che la maggior parte di
loro facciano uso di droga, usano armi, fanno rapine, violentano le
donne..... c'è una grande maggioranza che fa volontariato, che lotta per
portare avanti ideali di vita e di pensiero, ma nessuno ne parla e te ne
accorgi che esistono quando li vedi nelle corsie degli ospedali,
nell'ambulanze, nelle caritas, nelle case famiglia ecc.. ecc..  anch'io
spero molto in questi giovani e in un mondo migliore, perchè adesso mi fa
davvero schifo, cominciando dalla politica italiana indipendentemente dal
colore di bandiera.
----- Original Message ----- 
From: "valemanini" <valemanini at LIBERO.IT>
To: "africa" <africa at peacelink.it>
Sent: Tuesday, May 06, 2008 7:36 PM
Subject: [africa] Re: [africa] bellissimo articolo di gad lerner sul
pestaggio di verona ad opera degli skinheads e non solo....


> io credo nei giovani creeranno un mondo migliore Valeria Manini
>
>
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>
>
>
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> > Quello che mi spaventa in questo momento è l'onda di violenza che
alimenta i nostri giovani ragazzi. Oggi la felicità sembra contenuta
nell'alcool nella droga, nell'alta velocità, nel picchiare gente indifesa.
questa volta i protagonisti sono tutti italiani tanto quelli di Verona che
di Torino. E' obbligo dello stato garantire ai cittadini la sicurezza, ma
più si va avanti e più diventa rischioso camminare nelle strade delle nostre
città. La violenza non ha colore di pelle, è solo un malfunzionamento della
testa.
> >
> >  ----- Original Message ----- 
> >   From: Flora nw
> >   To: Multiculturalismo ; diaspora_africana_italia at yahoogroups.com ;
africa at peacelink.it
> >   Sent: Monday, May 05, 2008 1:11 PM
> >   Subject: [africa] bellissimo articolo di gad lerner sul pestaggio di
verona ad opera degli skinheads e non solo....
> >
> >
> >   Se la vittima del pestaggio di Verona fosse stato uno straniero
anziché il povero Nicola Tommasoli, un giovane dei "nostri", oggi la città
vivrebbe il medesimo turbamento? Ne dubito, visto lo scarso rilievo
attribuito finora alle scorribande contro gli immigrati perpetrate
sistematicamente da anni in quel territorio dal "Fronte Veneto Skinheads" e
da altre squadracce fasciste e padane, sedicenti cristiane o pagane, nel
nome della lotta contro la società multietnica e il "mondialismo". Nessun
leader politico si è mai sognato di impostare la sua campagna elettorale
contro i soprusi fisici, sessuali, culturali, inflitti ai nostri nuovi
vicini di casa colpevoli di generare allarme sociale. Il tema non sarebbe
redditizio come lo è invece ergersi a paladini della sicurezza minacciata
dall'invasione degli "estranei".
> >   Se al contrario fosse stato un criminale straniero a ridurre in fin di
vita Nicola Tommasoli nel centro di Verona, non oso immaginare la rincorsa
dei proclami e delle fiaccolate.
> >   Il vento che sospinge irrazionalmente in prima pagina l'ossessione per
la sicurezza dei cittadini è alimentato dal calcolo politico ma scaturisce
da una frattura culturale profonda, di cui è espressione anche il ventenne
skinheads di buona famiglia pronto a scatenare violenza per futili motivi,
dopo essersi autoproclamato sentinella del territorio.
> >   Evitiamo per favore pseudoanalisi sociologiche sulla furia dei
"nostri" contrapposta alla delinquenza degli "altri". Preoccupiamoci semmai
di riconoscere la portata della frattura generatasi nel profondo della
nostra concezione del mondo. Rimesso in discussione il paradigma
universalistico di matrice illuminista, secondo cui gli uomini sono tutti
uguali e ugualmente titolari di diritti irrinunciabili, tornano in auge la
retorica del "sangue e suolo", il primato della tradizione, dei costumi e
dell'appartenenza a una comunità storica, linguistica e religiosa. Il mito
delle radici da preservare.
> >   Lo storico Zeev Sternhell descrive una vera e propria corrente della
modernità basata sul culto di tutto ciò che distingue e separa gli uomini,
nata come critica alla rivoluzione francese e all'illuminismo per poi
rinvigorirsi come cultura di massa della destra novecentesca. L'ideologia
che motiva l'azione razzista e squadristica degli skinheads da stadio,
dilaga ben oltre i manipoli di quella minoranza paranazista.
> >   Mi guardo bene dal fare un tutt'uno con la riscoperta della
spiritualità contro il mercatismo, su cui Giulio Tremonti fonda la nuova
legittimità popolare di una politica votata a dominare le insidie della
globalizzazione. Così come non collego la parodia terroristica del "Fronte
Cristiano Combattente" di Roberto Sandalo -specializzato in attentati alle
moschee- con la recente ripresa del tradizionalismo cattolico preconciliare.
Ma non c'è dubbio che l'humus culturale delle ronde a presidio del
territorio, l'enfatizzazione smisurata del pericolo rom, l'irrisione del
"buonismo" di cui sarebbe colpevole il volontariato cattolico, sono frutti
di quella medesima critica alla società contemporanea. Dove la destra si
concepisce come naturale adesione alle diversità dei popoli che la sinistra
pretenderebbe invece di comprimere in una gabbia oppressiva, innaturale,
omologante.
> >   Pochi giorni fa il sindaco leghista di Logagnano di Soma (Verona) ha
invocato la pena di morte per il ventenne rumeno Claudio Stioleru colpevole
dell'omicidio del suo datore di lavoro e (probabilmente) della moglie. Poi è
emerso che Stioleru doveva soggiacere a umilianti pretese sessuali da parte
della sua vittima, il che non giustifica certo il delitto ma rivela un
quadro di soprusi perpetrati all'ombra della clandestinità. Sono le medesime
forme di mercificazione dell'umano che alimentano il traffico della
prostituzione femminile immigrata. Solo che difficilmente le ragazze rumene
e moldave uccise e abbandonate nei sacchi della spazzatura finiscono in
prima pagina come le "nostre" donne violentate dagli stranieri, biecamente
compatite in campagna elettorale a differenza dell'80 per cento degli stupri
consumati tra le pareti domestiche.
> >   Così il legittimo allarme per la microcriminalità che affligge le
periferie urbane diviene un'altra cosa: il feticcio della sicurezza,
adoperato da una parte politica per zittire l'avversario, cioè la sinistra,
indicata come artefice di una globalizzazione che spalanca le frontiere. La
falsa ideologia della diversità italiana (o padana, o cristiana) da
preservare, autorizza di nuovo quel che ci illudevamo fosse definitivamente
proibito: la colpevolizzazione di interi popoli, accusati di essere per loro
stessa natura subdoli, violenti, pericolosi.
> >   E' inutile stupirsi poi quando si scopre che dei ragazzi di buona
famiglia rivestono i panni dei giustizieri ariani e passano all'azione: come
già i brigatisti di sinistra trent'anni fa, anche loro si proclamano
avanguardia di un movimento popolare più vasto. E come allora può capitare
che la violenza metropolitana, divenuta stile di vita, ferisca e uccida "per
sbaglio" bersagli più vicini alla nostra sensibilità di quanto non lo siano
i loro obbiettivi abituali.
> >
> >   Gad Lerner , 5/05/08  "la Repubblica"
> >
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> >    ______________
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> >   http://afroitaliani.splinder.com
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> >   Tante idee per la salvaguardia del pianeta su
> >   Yahoo! for good.
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