[Nonviolenza] Donna, vita, liberta'. 359



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DONNA, VITA, LIBERTA'
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A sostegno della lotta nonviolenta delle donne per la vita, la dignita' e i diritti di tutti gli esseri umani
a cura del "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" di Viterbo
Supplemento a "La nonviolenza e' in cammino" (anno XXIV)
Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, e-mail: centropacevt at gmail.com
Numero 359 del 25 dicembre 2023

In questo numero:
1. Pace, disarmo, smilitarizzazione. Soccorrere, accogliere, assistere ogni persona bisognosa di aiuto
2. Sergio Casali: Il pensiero e la critica letteraria femminista (parte quinta)
3. Sergio Casali: Il pensiero e la critica letteraria femminista (parte sesta)
4. Sergio Casali: Il pensiero e la critica letteraria femminista (parte settima)
5. Sergio Casali: Il pensiero e la critica letteraria femminista (parte ottava)
6. Sosteniamo Narges Mohammadi e la lotta delle donne in Iran. Chiediamo la liberazione dell'attivista Premio Nobel per la Pace e che siano accolte le sue richieste di rispetto dei diritti umani
7. One Billion Rising Italia: Una lettera
8. Una lettera aperta alla Presidente del Parlamento Europeo: "Portiamo a compimento l'iniziativa di David Sassoli per la liberazione di Leonard Peltier"
9. Perche' occorre scrivere ora a Biden per chiedere la liberazione di Leonard Peltier
10. Alcuni riferimenti utili
11. Sosteniamo il Coordinamento Italiano di Sostegno alle Donne Afghane
12. Solidali con le donne iraniane nella lotta nonviolenta per i diritti umani di tutti gli esseri umani

1. L'ORA. PACE, DISARMO, SMILITARIZZAZIONE. SOCCORRERE, ACCOGLIERE, ASSISTERE OGNI PERSONA BISOGNOSA DI AIUTO

Cessare di uccidere.
Salvare le vite.
Condividere fra tutte e tutti tutto il bene e tutti i beni.

2. MATERIALI. SERGIO CASALI: IL PENSIERO E LA CRITICA LETTERARIA FEMMINISTA (PARTE QUINTA)
[Riproponiamo ancora una volta la seguente dispensa predisposta dall'autore nell'aprile 2004 per il secondo semestre dell'anno accademico 2003/2004 del corso su "Femminismo, studi di genere e letteratura latina" che abbiamo ripreso dal sito www.uniroma2.it]

5. Temi femministi degli anni Settanta e Ottanta (II): la questione della violenza sessuale e della pornografia
Contenuto del capitolo
Altri due temi molto sentiti dalle femministe sono quelli della violenza sessuale, e quello, ad esso correlato, della pornografia. Vedremo alcune tappe essenziali del dibattito sull'argomento, dal libro di Susan Brownmiller sullo stupro (Contro la nostra volonta', 1975), alle polemiche sulla pornografia negli Stati Uniti e in Canada (Andrea Dworkin e Catherine MacKinnon).
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5. 1. Il problema della violenza sessuale: Susan Brownmiller
Il lavoro che ha dato il via al moderno dibattito sulla violenza sessuale e' il libro della giornalista e pensatrice Susan Brownmiller (1935), Against Our Will: Men, Women, and Rape, New York, Ballantine Books 1975 (trad. it. Contro la nostra volonta'. Uomini, donne e violenza sessuale, Bompiani, Milano 1976). Il libro e' diventato subito un successo internazionale ed e' stato tradotto in sedici lingue.Il senso del libro di Brownmiller e' racchiuso nel suo slogan tipicamente radicale secondo cui "Lo stupro e' un processo cosciente di intimidazione attraverso il quale tutti gli uomini tengono tutte le donne in uno stato di paura". Brownmiller parte dalla considerazione che lo stupro e' sconosciuto nel mondo animale, ed e' una pratica violenta tipica della specie umana. Essa e' nata nella preistoria, quando l'uomo, che per ragioni anatomiche e' una sorta di predatore sessuale per natura, ha scoperto di poter fare violenza alla donna nella sfera sessuale, anche tramite la semplice minaccia della penetrazione violenta. Tipica di una parte della riflessione femminista, ma non condivisa da tutte le femministe, e' l'idea che nello stupro conti piu' la motivazione della violenza "politica" e "morale" rispetto a quella specificamente sessuale.
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5. 2. Il dibattito sulla pornografia: Andrea Dworkin e Catherine MacKinnon
Collegato al tema dello stupro e' il dibattito sulla pornografia, in cui e' stata, ed e', impegnata la stessa Brownmiller.
I nomi piu' famosi nel movimento delle donne contro la pornografia ssono quelli della saggista e romanziera Andrea Dworkin e della giurista Catherine MacKinnon, che, nella convinzione che ogni forma di pornografia costituisca una violazione dei diritti civili delle donne e un'incitamento alla violenza sessuale contro di loro, si sono anche battute perche' la pornografia fosse proibita per legge nello stato del Minnesota (senza riuscirvi). Nel 1992 l'attivita' di lobbying di femministe canadesi ha invece ottenuto un provvedimento legale restrittivo in materia di pornografia in Canada. MacKinnon e' stata anche molto attiva nel campo della lotta contro le molestie sessuali nei luoghi di lavoro, ottenendo che nel 1986 la Corte Suprema degli Stati Uniti accettasse la sua teoria della molestia sessuale come forma di discriminazione sessuale.
La lotta anti-pornografia di Dworkin e MacKinnon, e di altre femministe, che hanno trovato scomodi alleati nei settori piu' conservatori dell'opinione pubblica americana, ha suscitato aspre polemiche negli Stati Uniti, provocando la reazione di altre femministe, contrarie alla limitazione della liberta' di espressione; tra queste, nomi noti come Friedan, Millett, Rich, insieme alla scrittrice Erica Jong, e alla maggioranza delle femministe lesbiche.
(Parte quinta - segue)

3. MATERIALI. SERGIO CASALI: IL PENSIERO E LA CRITICA LETTERARIA FEMMINISTA (PARTE SESTA)

6. La teoria della differenza nel femminismo francese (dal 1968 a oggi)
Contenuto del capitolo
In questo capitolo ci spostiamo dagli Stati Uniti alla Francia per seguire il movimento femminista francese, molto importante dal punto di vista della produzione teorica, a partire dal 1968. Passeremo in rassegna le tre figure principali del femminismo francese: sono Luce Irigaray (Speculum, 1974), Helene Cixous (teorica della "scrittura femminile"), e Julia Kristeva, psicolinguista e teorica della letteratura.
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6. 1. Il movimento delle donne in Francia
Anche in Francia la "seconda ondata" del femminismo si ha fra il 1968 e il 1970.
Le tre esponenti piu' famose a livello internazionale degli anni Settanta sono Luce Irigaray, Helene Cixous, e Julia Kristeva, tutte provenienti dal gruppo "rivoluzionario" Psyc-et-Po ("Psychanalise et Politique"), guidato da Antoinette Fouque. La caratteristica fondamentale di questa corrente del femminismo francese e' l'attenzione che mostra ai problemi del linguaggio, soprattutto per l'influenza importantissima del filosofo e teorico della decostruzione Jacques Derrida, i cui scritti vengono pubblicati a partire dal 1967. L'interesse per il linguaggio e la testualita' fa si' che questa corrente di pensiero sia particolarmente importante per lo sviluppo della critica letteraria femminista (par. 9. 5). Oltre a Derrida e alla decostruzione, un'altra influenza fondamentale e' quella di Jacques Lacan, i cui Scritti vengono pubblicati per la prima volta, dopo molti decenni di insegnamento, nel 1966, e di cui sia Irigaray che Kristeva sono allieve.
Il contributo teorico piu' importante di questo femminismo francese consiste nella compiuta elaborazione teorica di un concetto che abbiamo gia' visto piu' volte affacciarsi nello sviluppo del pensiero femminista, cioe' l'idea della "differenza" sessuale. L'alterita' della donna non viene piu' vista come luogo di mistificazione e discriminazione, ma come luogo dell'autocoscienza e della possibilita' di definizione di una specificita' femminile.
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6. 2. Luce Irigaray: teoria della differenza e critica del "fallogocentrismo"
La psicoanalista e filosofa Luce Irigaray e' nata in Belgio nei primi anni Trenta, e si e' spostata in Francia negli anni Sessanta. Nel libro Speculum. De l'autre femme (1974), trad. it. Speculum. L'altra donna, Feltrinelli, Milano 1975, che le costo' l'espulsione dall'Universita' di Vincennes, procede a una "fondazione" di una teoria della differenza sessuale attraverso una analisi critica di tipo decostruzionista prima della psicoanalisi (freudiana e lacaniana), e poi dell'intera tradizione filosofica occidentale, da Platone a Hegel. Lo "Speculum" del titolo fa riferimento allo specchio concavo con cui in ginecologia si guarda all'interno del corpo femminile, ed e' contrapposto allo "specchio" di Lacan (il suo famoso saggio sullo "Stadio dello specchio" e' del 1937, viene rivisto nel 1949, e reso noto al grande pubblico nel 1966), e richiama una immagine di Virginia Woolf, che criticava l'idea della donne come "specchio" in cui l'uomo vede riflessa la propria immagine ingrandita.
Una parola-chiave usata da Irigaray e' "fallogocentrismo", con cui viene chiamato il discorso dell'uomo, rivolto a se stesso, ed espressione del suo fallocentrismo.
Nei libri successivi, tutti tradotti in italiano (Irigaray intrattiene rapporti stretti con le femministe italiane, vedi par. 8. 3), Irigaray pone come compito della critica femminista quello di decostruire derridianamente il linguaggio di tutti i saperi umani, svelandone il fallocentrismo. Le donne devono costruire un "altro" linguaggio, portatore di valori femminili, devono parler femme, "parlare donna", come si dice "parlare francese".
Tutti i libri di Irigaray sono tradotti in italiano (molti ad opera di Luisa Muraro - par. 8. 3) presso vari editori, soprattutto Feltrinelli e Bollati Boringhieri.
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6. 3. Helene Cixous: la "scrittura femminile"
L'idea di un linguaggio specificamente femminile e' propria anche della saggista e poetessa Helene Cixous (1938), che produce ella stessa esempi creativi di ecriture feminine ("scrittura femminile"), che dovrebbe mostrare la "differenza linguistica" delle donne rispetto agli uomini. I due principali saggi in cui Cixous espone le sue idee sono Sorties e Le rire de la Meduse, entrambi del 1975 (del secondo vi e' una traduzione parziale in Baccolini et al. (1997) pp. 221-46). La tesi della necessita' di costruire un linguaggio "sessuato" al femminile non incontrera' consenso unanime tra le femministe (contraria e' per esempio Julia Kristeva).
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6. 4. Julia Kristeva
Julia Kristeva (1941), linguista, critica e teorica della letteratura, psicoanalista, romanziera, e' nata in Bulgaria nel 1941 e si e' trasferita a Parigi nel 1966, dove si lega al gruppo di intellettuali di estrema sinistra raccolto intorno alla rivista "Tel Quel", animato dal suo futuro marito Philippe Sollers. E' famosa nella storia delle teorie letterarie del Novecento anche per avere coniato il termine "intertestualita'" (in Semeiotike'. Recherches pour une semanalyse, Seuil, Paris 1969; trad. it. Semeiotike'. Ricerche per una semanalisi, Feltrinelli, Milano 1978), con cui intendeva il modo in cui tutti i "testi", intesi come sistemi di significazione, sono in interrelazione gli uni con gli altri (in seguito Kristeva ha abbandonato l'uso del termine quando si e' resa conto che gli altri lo stavano ormai usando in un senso diverso da quello in cui lei lo intendeva, "le sens banal de 'critique des sources' d'un texte"). La sua teorizzazione riguardo al soggetto femminile muove dalla distinzione lacaniana tra lo stadio materno dei segni e dell'immagine, e quello paterno dei simboli e del linguaggio. Kristeva intende rivalutare e privilegiare quello che chiama l'"ordine semiotico" della madre, che sarebbe proprio della fase pre-edipica, contro l'"ordine simbolico" del padre, proprio della fase successiva, in cui al figlio e alla figlia vengono imposti il linguaggio e le parole del padre (la Legge del Padre), che indicano loro i "ruoli" cui sono destinati per la loro "natura".
(Parte sesta - segue)

4. MATERIALI. SERGIO CASALI: IL PENSIERO E LA CRITICA LETTERARIA FEMMINISTA (PARTE SETTIMA)

7. Il femminismo nell'universita': la questione del soggetto e dell'identita' (dalla meta' degli anni Ottanta a oggi)
Contenuto del capitolo
Con gli anni Ottanta, la vitalita' del movimento femminista si affievolisce dal punto di vista dell'azione politica, ma resta forte dal punto di vista dell'elaborazione teorica. In area angloamericana il femminismo entra nelle universita', con la creazione di dipartimenti di "studi delle donne" e di "studi di genere". La riflessione femminista, molto influenzata anche negli Stati Uniti dalla "teoria francese" di ispirazione decostruzionista, si concentra sul problema del soggetto e dell'identita'. Tra le personalita' importanti vedremo Donna Haraway (teorica del cyberfemminismo), Teresa de Lauretis, Rosi Braidotti, Judith Butler. Il femminismo della differenza, con il suo incentrarsi sul concetto di un punto di vista straniato e marginale, stimola lo sviluppo di settori di studio che risentono fortemente dell'influsso femminista: studi condotti dal punto di vista di varie "minoranze", di genere sessuale (studi gay, lesbici, "queer") ed etniche (femminismo afromericano).
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7. 1. L'"accademizzazione" del femminismo
A partire dagli anni Ottanta, il femminismo entra in crisi come movimento di donne organizzate politicamente, come del resto accade a tutti i "movimenti" politici degli anni Sessanta e Settanta. L'elaborazione del pensiero e della teoria femminista, pero', non conosce crisi, e anzi si sviluppa e si diffonde sempre di piu' in molteplici campi del sapere (filosofia, storia, critica letteraria, sociologia), e in tutti i paesi avanzati (vedremo nella prossima unita' didattica il caso degli studi sulle letterature classiche). Nel mondo angloamericano il femminismo si "accademizza" rapidamente. Le femministe degli ultimi venti anni sono per lo piu' docenti universitarie, impegnate prevalentemente in un lavoro di ricerca di tipo accademico; nell'universita' entrano anche la maggior parte delle femministe radicali che abbiamo visto sopra (par. 3). In area angloamericana si diffondono, a livello universitario, gli "Women's Studies" e i "Gender Studies", cosi' come i campi correlati (in quanto ispirati sempre al valorizzamento delle potenzialita' conoscitive insite in una "differenza", sia etnica che di genere) dei "Gay" e "Lesbian Studies", dei "Queer Studies", dei "Cultural Studies", dei "Postcolonial Studies", del femminismo nero ed etnico. Le femministe piu' recenti non si dedicano piu' all'elaborazione di strumenti concettuali destinati ad essere usati nelle lotte politiche del movimento, come negli anni Settanta, ma si propongono di studiare e analizzare concetti filosofici fondamentali come quelli di "identita'", "soggettivita'", "sessualita'", "corporeita'". Le loro opere si fanno sempre piu' "difficili" e specialistiche, anche a causa dell'influenza crescente sia negli Stati Uniti che in Italia del pensiero decostruzionista (solitamente di non facile accesso), delle pensatrici francesi, a loro volta decostruzioniste, cui abbiano accennato sopra (Irigaray, Kristeva, Cixous), e dei filosofi, sempre francesi, del "postmoderno" (Deleuze, Lyotard, Baudrillard). L'opera di Michel Foucault, in particolare, e specialmente la sua Storia della sessualita' in tre volumi, avra' grande influenza sugli studi femministi e di genere rivolti all'antichita' classica, come vedremo nella prossima unita' didattica.
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7. 2. Donna Haraway e il cyber-femminismo
Un nome significativo delle tendenze recenti del femminismo e' quello di Donna Haraway. Biologa, e storica della biologia, insegna attualmente "History of Consciousness" ("Storia della coscienza") nel Dipartimento omonimo dell'University of California, Santa Cruz, dove e' collega di altre due femministe celebri, Angela Davis e Teresa de Lauretis (vedi sotto). E' diventata famosa con il saggio intitolato "Manifesto for Cyborgs: Science, Technology, and Socialist Feminism in the 1980's", in "Socialist Review" 80 (1985) pp. 65-108, ristampato in Simians, Cyborgs and Women: The Reinvention of Nature, New York, Routledge 1991, pp. 149-181. Il "cyborg" e' un individuo meta' macchina (cyb-), meta' organismo (-org), come il "Terminator" dei film di James Cameron. Partendo dall'idea di cyborg, creature presenti (per ora) molto piu' nella fantascienza che non nella realta', Haraway propone e prevede una ironica e giocosa utopia socialista-femminista, dove verranno a cadere, nella mescolanza di tecnologia e umanita', tutte le distinzioni di genere e di razza, e anche i confini tra umano e animale, tra mondo fisico e mondo informatico.
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7. 3. Teresa de Lauretis
Teresa de Lauretis, una delle pensatrici femministe piu' influenti sulla scena mondiale, e' nata e cresciuta in Italia. Dopo il dottorato in Lingue e letterature moderne alla Bocconi di Milano, si e' trasferita negli Usa, dove ha insegnato italiano, letterature comparate, "women's studies" e critica del cinema in varie universita'. Attualmente, come si e' detto sopra, insegna nel Dipartimento di Storia della coscienza all'University of California, Santa Cruz.
De Lauretis, esponente del femminismo lesbico, si propone, seguendo le idee delle lesbiche radicali francesi (come Helene Cixous), e sviluppando concetti di Irigaray, una demolizione teorica dei concetti di genere e di identita' sessuale. Importante nella sua elaborazione il concetto di "parodia", e del continuo cambiamento di ruolo che la parodia comporta. Nessuna identita' e' fissa e immutabile, ogni identita' e' parodia di un'altra, un "simulacro" di qualcosa che non esiste come dato di natura.
Un concetto di de Lauretis spesso citato e' quello delle "tecnologie di genere": il genere viene visto come un prodotto delle "tecnologie di genere", cioe' dei discorsi, delle istituzioni, delle narrazioni culturali, delle pratiche di rappresentazione visiva e verbale che ingenerano il soggetto donna.
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7. 4. "Queer Theory"
E' lei a coniare, nel 1990, l'espressione "queer theory". In inglese queer significa "strano, bizzarro, eccentrico", ed e' in origine un termine volgare e spregiativo per indicare l'omosessuale. Il termine, nel senso "positivo" attuale, era originariamente associato con i politici radical gay di ActUp, Outrage, e altri gruppi che si appropriarono della parola "queer" come di un marchio d'identita' che puntava in direzione di una politica separatista, non-assimilazionista. Nella teoria culturale, tuttavia, la "queer theory" si propone di sfidare le nozioni essenzialiste sia di eterosessualita' che di omosessualita', per mirare a una comprensione della sessualita' che metta in primo piano l'oltrepassare i confini, le ambivalenze, e le costruzioni culturali il cui cambiamento dipende dal contesto storico e sociale. "To queer" significa allora rendere strana e dissestata anche la sessualita' "normale", mettere in discussione l'eterossesualita' come norma socio-sessuale "naturale", e promuovere la nozione di "non-straightness" ("non-eterosessualita'").
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7. 5. Rosi Braidotti
Anche Rosi Braidotti, come Teresa de Lauretis, e' un'italiana che da molto tempo si e' trasferita all'estero, in Olanda, dove insegna all'Universita' di Utrecht.
Le sue due opere piu' importanti sono Patterns of Dissonance (1991), trad. it. Dissonanze. Le donne e la filosofia contemporanea, La Tartaruga, Milano 1994, in cui Braidotti compie una rivisitazione critica del pensiero poststrutturalista francese (Lacan, Derrida, Deleuze, Foucault), e The Nomadic Subject (1994), trad. it. Soggetto nomade. Femminismo e crisi della modernita', Donzelli, Roma 1995, in cui propone il concetto di filosofia femminista "nomadica". Braidotti elabora uno schema a tre livelli per capire la differenza sessuale.
Il primo livello e' quello delle differenze tra uomini e donne, e implica la critica alla falsa universalita' del sistema simbolico maschile, e, dal punto di vista politico, il rifiuto dell'emancipazionismo, in quanto a rischio di omologazione. Il secondo livello e' quello delle differenze tra donne, e implica la critica alla falsa unita' della categoria "donne", che e' invece incrinata da una molteplicita' di variabili sociali (la classe, l'etnia, l'orientamento sessuale). Il terzo livello, infine, e' quello delle differenze all'interno di ogni donna, per esempio tra il piano della soggettivita' conscia e quello delle identificazioni inconsce. L'invito di Braidotti e' a transitare, "nomadicamente", da un livello all'altro.
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7. 6. Judith Butler e la riflessione sul concetto di "corpo"
Centrale nelle opere di Braidotti e' la riflessione sul "corpo" della donna. Questo accento sul corpo e' condiviso anche da Judith Butler, una femminista lesbica che insegna all'University of California, Berkeley.
Le sue due opere principale sono Gender Trouble: Feminism and the Subversion of Identity, Routledge, New York-London 1990, e Bodies that matter (1993), trad. it. Corpi che contano. I limiti discorsivi del "sesso", Feltrinelli, Milano 1997. In questa seconda opera, Butler adotta una prospettiva tipicamente "queer". "Corpi che contano" sono quelli che "rispettano" i "codici" o "discorsi" di provenienza maschilista che prescrivono di "recitare" dei ruoli fissati. Chi non rispetta quei codici e' l'"abietto", il diverso, il "queer". Per Butler occorre provare a mettere in discussione quei codici, prendendo coscienza del loro carattere di "costruzioni" culturali, e adottando pratiche "drag", da travestiti, da attori teatrali che cambiano continuamente ruoli e abiti.
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7. 7. Il femminismo nero ed etnico
Nell'ambito del femminismo un ruolo importante di critica "interna" e' stato svolto non solo dalle lesbiche, ma anche dalle donne nere e di altre minoranze etniche, inizialmente marginalizzate da un movimento femminista che, oltre che eterosessuale, era anche decisamente bianco e medio-borghese. Tra le numerose voci di dissonanza rispetto al femminismo bianco ed eurocentrico ricordiamo Gayatri Spivak (indiana di nascita, trasferitasi negli Stati Uniti, traduttrice di Derrida in inglese, e importante critica letteraria di ispirazione marxista), le afroamericane bell hooks ("bell" come la madre, Rosa Bell Watkins, "hooks" come la nonna materna, Bell Blair Hooks; di lei si puo' leggere in italiano la raccolta di saggi Elogio del margine. Razza, sesso e mercato culturale, Feltrinelli, Milano 1998), Angela Davis (nota esponente della lotta antirazzista della fine degli anni Sessanta), e Barbara Smith; le latinoamericane Gloria Anzaldua e Rosario Morales.
(Parte settima - segue)

5. MATERIALI. SERGIO CASALI: IL PENSIERO E LA CRITICA LETTERARIA FEMMINISTA (PARTE OTTAVA)

8. La teoria della differenza nel femminismo italiano (dal 1968 a oggi)
Contenuto del capitolo
In questo capitolo ci rivolgeremo al movimento femminista in Italia, che fin dall'inizio degli anni Settanta fornisce importanti contributi allo sviluppo della riflessione teorica delle donne. Vedremo come il femminismo italiano si sviluppi intorno ad alcuni centri importanti, come la Libreria delle Donne di Milano e il gruppo Diotima di Verona. Vedremo, tra le personalita' piu' rappresentative, Carla Lonzi (Sputiamo su Hegel, 1971), e le teoriche della differenza Luisa Muraro e Adriana Cavarero.
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8. 1. Il movimento delle donne in Italia
In Italia il movimento femminista nasce e si sviluppa in parallelo ai movimenti nelle altre nazioni avanzate. Intorno al 1970, soprattuto a Roma e a Milano, nascono organizzazioni femministe, basate sui gruppi di autocoscienza, che saranno impegnate per un decennio nelle lotte per i diritti sociali, per l'aborto legalizzato e assistito, per il divorzio, per i servizi sociali garantiti, per le pari opportunita' nei luoghi di lavoro e in quelli istituzionali. Le donne fondano loro librerie, case editrici, archivi e centri di documentazione, riviste. Una ricca documentazione sul periodo degli anni Settanta-Ottanta e' raccolta nel volume Libreria delle Donne di Milano, Non credere di avere dei diritti, Rosenberg & Sellier, Milano 1987. Paola Bono (curatrice anche di Questioni di teoria femminista, La Tartaruga, Milano 1993) ha curato due raccolte sul femminismo italiano uscite in inglese: con Sandra Kemp, Italian Feminist Thought: A Reader (1991), e The Lonely Mirror: Italian Perspectives on Feminist Theory (1993).
L'elaborazione del pensiero femminista italiano si svolge soprattutto intorno alla "Libreria delle Donne" di Milano e al gruppo di pensatrici di Verona "Diotima" (dal nome della donna che nel Simposio platonico ispira a Socrate la teoria dell'amore come filosofia).
Tra le riviste del femminismo italiano ricordiamo "dwf donnawomanfemme" (dal 1975) fondata e diretta per i primi 4 fascicoli da Ida Magli; "Memoria" (1981-1988); "Sophia" (dal 1996).
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8. 2. Carla Lonzi
Carla Lonzi (1931-1982) e' una figura chiave del primo femminismo italiano, la prima a insistere sulla differenza sessuale e sull'affermazione delle potenzialita' positive della sessualita' e dei valori della donna in contrapposizione a quegli dell'uomo. E' autrice di due saggi: "Sputiamo su Hegel" (1970), e "La donna clitoridea e la donna vaginale" (1971), quest'ultimo consonante con il famoso saggio di Anne Koedt su "Il mito dell'orgasmo vaginale" (1970). I due articoli sono poi usciti in Sputiamo su Hegel, La donna clitoridea e la donna vaginale, e altri scritti, Scritti di Rivolta Femminile, Milano 1977.
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8. 3. Il gruppo "Diotima": Luisa Muraro e Adriana Cavarero
"Diotima" e' una comunita' filosofica di donne con sede a Verona. Tra i suoi membri si segnalano in particolare Luisa Muraro (1940) e Adriana Cavarero (1947).
Luisa Muraro, anche animatrice della Libreria delle Donne di Milano, e' stata tra le prime a introdurre in Italia la filosofia francese della differenza. La sua opera e' particolarmente vicina al pensiero di Julia Kristeva, e in particolare di Luce Irigaray, la cui opera fa conoscere in Italia. Tra i suoi contributi si segnala il libro L'ordine simbolico della madre, Editori Riuniti, Roma 1991, che gia' nel titolo suggerisce un'impostazione analoga a quella di Kristeva (par. 6. 4). Una proposta di Muraro che ha sollevato discussioni e critiche e' la pratica dell'"affidamento", in cui una donna "debole" si affida a una donna "forte" per essere avviata e sostenuta nel suo itinerario di liberazione e affermazione della differenza sessuale.
Adriana Cavarero (che si e' distaccata da Diotima nel 1991) si e' occupata della differenza nel linguaggio ("Per una teoria della differenza sessuale", nel volume collettivo Diotima. Il pensiero della differenza sessuale, La Tartaruga, Milano 1987), e in seguito ha esplorato dal punto di vista delle differenza varie opere della tradizione filosofica e letteraria (Nonostante Platone, Editori Riuniti, Roma 1990; Tu che mi guardi, tu che mi racconti, Feltrinelli, Milano 1997).
(Parte ottava - segue)

6. REPETITA IUVANT. SOSTENIAMO NARGES MOHAMMADI E LA LOTTA DELLE DONNE IN IRAN. CHIEDIAMO LA LIBERAZIONE DELL'ATTIVISTA PREMIO NOBEL PER LA PACE E CHE SIANO ACCOLTE LE SUE RICHIESTE DI RISPETTO DEI DIRITTI UMANI

Sosteniamo Narges Mohammadi, Premio Nobel per la pace, detenuta in Iran per la sua lotta nonviolenta in difesa dei diritti umani e per l'abolizione della pena di morte.
Sosteniamo la lotta nonviolenta delle donne in Iran per la dignita' umana di tutti gli esseri umani.
Sia liberata Narges Mohammadi e tutte le prigioniere e tutti i prigionieri di coscienza, tutte le detenute e tutti i detenuti politici, tutte le persone innocenti perseguitate e sequestrate, in Iran come ovunque.
Cessi l'oppressione delle donne in Iran come ovunque nel mondo, siano rispettati i diritti umani di tutti gli esseri umani.
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Chiediamo al Parlamento e al governo italiano di premere sul governo iraniano affinche' a Narges Mohammadi sia restituita la liberta' e le sue richieste di rispetto dei diritti umani siano accolte.
Chiediamo al Parlamento Europeo, al Consiglio Europeo e alla Commissione Europea di premere sul governo iraniano affinche' a Narges Mohammadi sia restituita la liberta' e le sue richieste di rispetto dei diritti umani siano accolte.
Chiediamo al Segretario Generale e all'Assemblea Generale dell'Onu di premere sul governo iraniano affinche' a Narges Mohammadi sia restituita la liberta' e le sue richieste di rispetto dei diritti umani siano accolte.
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Chiediamo a tutte le persone di volonta' buona, a tutti i movimenti democratici, a tutte le istituzioni sollecite del bene comune e della dignita' umana, a tutti i mezzi d'informazione impegnati per la verita' e la giustizia, d'impegnarsi a sostegno di Narges Mohammadi e delle donne iraniane.
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Donna, vita, liberta'.

7. REPETITA IUVANT. ONE BILLION RISING ITALIA: UNA LETTERA
[Riceviamo e diffondiamo]

Care attiviste e cari attivisti,
Care compagne e cari compagni di viaggio,
testimoni coraggiose e coraggiosi della lotta alla violenza e agli abusi sul corpo delle donne,
Preziose amiche tutte e preziosi amici tutti di One Billion Rising,
scriviamo queste righe consapevoli del sentimento di sofferenza e di umana impotenza che tutte e tutti voi - che tutte noi - stiamo attraversando in questi mesi. Le notizie che arrivano dal mondo ci lasciano senza fiato.
Come se non bastasse, nel nostro Paese, continua inesorabile la conta delle donne cadute per mano di uomini criminali e violenti.
Eppure in tutto questo, o forse proprio per tutto questo, noi scegliamo di non restare in silenzio, di non tirarci indietro, e vi chiediamo di essere ancora con noi.
Nell'oscurita', facciamo splendere la nostra luce. Uniamo le nostre voci. Non sara' facile, ma non sara' impossibile.
La Campagna mondiale One Billion Rising e' nata proprio per questo: per essere una reale comunita', un appiglio nella tempesta, una rete in cui conoscersi, riconoscersi, trovarsi e forse per qualcuno - come e' stato per noi - persino salvarsi. Salvarsi dalla solitudine, dal silenzio, dall'isolamento, dalla violenza fisica e psicologica che troppo spesso ci vede come prede, ancor prima che ragazze, donne o bambine.
Febbraio non e' lontano, raduniamo le forze, raccogliamo le energie, prepariamoci a far sentire il nostro grido di pace e consapevolezza.
Vi invitiamo a incominciare ad organizzare e a coordinare a livello locale la vostra partecipazione a OBR2024: anche per questo, oggi vi chiediamo con gentile fermezza, di cercare di coinvolgere il piu' possibile il mondo della scuola nelle vostre comunita'.
Crediamo sia infatti particolarmente prezioso e vitale tornare a parlare nelle scuole di come la prevaricazione della violenza di genere porti odio, dolore, mancanza di rispetto, assenza di solidarieta'.
Vi alleghiamo una lettera che volendo potrete usare per contattare le scuole dei vostri territori.
Noi siamo a vostra disposizione per qualunque chiarimento e approfittiamo per anticiparvi che V (Eve Ensler) sara' in Italia per presentare il suo nuovo libro "Io sono un'esplosione" (ed. il Saggiatore) in questi due appuntamenti pubblici:
- Firenze, venerdi' 24 novembre ore 20.30 Teatro Niccolini , V presenta il suo nuovo libro con Serena Dandini
- Milano, domenica 26 novembre ore 11 Teatro Paolo Grassi con Maria Nadotti
Mai come oggi abbiamo bisogno di essere unite e uniti, di farci forza, per continuare a costruire insieme una strada di pace, di gentilezza, di consapevolezza e di profondo rispetto per tutte le donne del pianeta.
Un abbraccio a tutte e a tutti voi.
Con gratitudine.
Nicoletta Billi
3332432777
Luisa Garribba Rizzitelli
3454767246
Margherita Giuliodori Santicchia
3280199958
One Billion Rising Italia
obritalia at gmail.com
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Allegato: Modello di lettera da inviare alle scuole
PROPOSTA COINVOLGIMENTO PROGETTO GRATUITO CONTRO LA VIOLENZA SULLE DONNE
Oggetto:  Proposta di coinvolgimento del Vostro Istituto nella Campagna Mondiale One Billion Rising  contro la Violenza di Genere
Gentile Sig. o Sig.ra Dirigente Scolastica/o
Gentile Docente,
Ci rivolgiamo a tutti Voi - in ogni parte d'Italia, in ogni ambito e indirizzo disciplinare delle scuole di ogni ordine e grado - con accorata fiducia che tutti siano consapevoli che la situazione sulla violenza alle donne nel nostro paese ha assunto numeri drammatici ed inaccettabili per un Paese civile e democratico. La scia sofferenza e dolore sembra inarrestabile. Una donna uccisa in media in Italia ogni due giorni. Dati impressionanti su tutte le forme di violenza che coinvolgono ragazze e ragazzi sempre piu' giovani. Non possiamo restare ferme e fermi, dobbiamo combattere il rischio di assuefazione e rassegnazione.
In occasione del 25 novembre Giornata Internazionale per l'Eliminazione della Violenza contro le Donne, il nostro Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha speso parole ferme ed inequivocabili: "Un'azione efficace per sradicare la violenza contro le donne deve basarsi anzitutto sulla diffusione della prevenzione delle cause strutturali del fenomeno e su una cultura del rispetto che investa sulle generazioni piu' giovani, attraverso l'educazione all'eguaglianza, al rispetto reciproco, al rifiuto di ogni forma di sopraffazione". Parole che tracciano una strada di speranza e impegno da parte di tutti.
Crediamo fermamente che la Scuola Pubblica, nonostante le difficolta' che affronta ogni giorno, nonostante le battaglie e le sfide che e' costretta a fronteggiare spesso nel silenzio delle Istituzioni, abbia ancora un ruolo cruciale per radicare nelle nuove generazioni una cultura di profondo rispetto verso tutte le donne.
One Billion Rising e' una campagna Mondiale fondata nel 2012 dalla scrittrice e attivista americana Eve Ensler con l'obiettivo di fermare la violenza contro le donne. Aderiscono a questa campagna 128 paesi nei cinque continenti.
Per queste ragioni, proponiamo in modo accorato e amichevole, che il Vostro Istituto aderisca alla Campagna Mondiale ONE BILLION RISING diventando una "OneBillionRising School" nelle due modalita' che seguono:
1) PRIMA DEL 14 FEBBRAIO 2024
Sotto la guida e l'esperienza dei Docenti le classi possono intraprendere dei laboratori o delle attivita' didattiche al fine di promuovere la sensibilizzazione, la formazione, la riflessione e il confronto tra i ragazzi e le ragazze sul tema della violenza di genere.
Partendo - a titolo esemplificativo e di suggerimento - da queste domande
"Che cos'e' la violenza di genere per te?", "Cosa sono gli stereotipi e le discriminazioni?", "Perche' secondo te nel nostro Paese ogni due giorni una donna viene uccisa?", "Perche' la violenza contro le donne e' cosi' diffusa? Cosa la genera, cosa la alimenta?", "Cosa fanno i Centri Antiviolenza?", "Cosa e' il 1522?", "Cosa diresti ad un uomo che ha commesso un femminicidio?", "Come fermeresti questa spirale di violenza?", "Nella tua esperienza hai mai assistito a comportamenti violenti verso le donne?", "La violenza e' solo fisica o anche psicologica o verbale?", "Cosa bisognerebbe fare secondo te per fermare la violenza contro le donne?", "La violenza di genere e' qualcosa che ti riguarda?".
I docenti potranno scegliere di coinvolgere le classi, magari anche dividendole per gruppi, attraverso queste iniziative:
- Scrivere dei temi o dei racconti brevi
- Realizzare un podcast
- Dare vita ad una mostra fotografica
- Creare un fumetto
- Disegnare dei quadri e raccoglierli in un'esposizione
- Scrivere e realizzare un cortometraggio amatoriale tutti insieme
- Comporre una canzone o un rap
- Realizzare uno spot video di max 30 secondi
- Ideare uno spettacolo teatrale
- Fare un reportage (audio, video o solo testo) documentando esperienze a loro prossime
- Creare una presentazione power point
- Realizzare una serie di interviste per approfondire l'argomento
- Condurre delle ricerche interdisciplinari sul tema coinvolgendo piu' materie
Crediamo che sia cruciale stimolare i ragazzi e le ragazze al confronto sul tema della violenza.  Come introduzione al tema suggeriamo la lettura di un libro che vi sara' inviato gratuitamente, su richiesta. "I Monologhi della Vagina", scritto da Eve Ensler nel 1996 - tradotto in 35 lingue - e' il testo fondante che ha sdoganato tabu' e resistenze e che ancora oggi e' uno straordinario manifesto contro la violenza, un punto di riferimento fondamentale nella lotta quotidiana di tutte le donne del mondo.
Suggeriamo di promuovere un dibattito nelle classi a partire dal libro, ma ogni docente potra' in alternativa scegliere libri, testi teatrali, video che possano comunque raggiungere lo scopo.
2) IL GIORNO 14 FEBBRAIO 2024: REALIZZARE IL FLASH MOB
Il 14 febbraio 2024 - o in giorni in prossimita' di questa data - insieme ad altre migliaia di persone nel mondo, vi chiediamo di realizzare e documentare il vostro flash mob sulle note della canzone "Break the Chain" della quale la nostra organizzazione internazionale detiene i diritti e che vengono concessi gratuitamente a chi aderisce all'iniziativa. Questa canzone e' una esplosione di energia e forza che unisce uomini e donne, ragazzi e ragazze. Qui il link della canzone e il tutorial per imparare la coreografia:
Video Break The Chain 1 con sottotitoli in italiano
https://www.youtube.com/watch?v=XQgPTA5U86o
Tutorial della coreografia curata da Debbie Allen, lo storico volto di Saranno Famosi:
https://www.youtube.com/watch?v=mRU1xmBwUeA
Vi chiediamo per questo di:
- Lavorare ad una libera coreografia della canzone coinvolgendo le classi e i docenti sulle note di "Break the Chain" ballandola tutti insieme ovunque riteniate sia possibile farlo;
- Precedere l'esecuzione della coreografia con delle brevi letture o testimonianze a tema;
Documentare e riprendere con i cellulari le attivita' svolte, postarle sui social taggando #OBR #OBRItalia o inviando qualche scatto o video amatoriale alla mail del coordinamento nazionale obritalia at gmail.com
E' sicuramente gradita, ma non indispensabile, la capacita' di:
- Coinvolgere, la cittadinanza, i genitori, media e ogni soggetto interessato, perche' possa essere divulgato al massimo il significato della vostra iniziativa e partecipazione
- Diffondere sui propri social/siti dell'istituto le informazioni utilizzando gli hashtag dell'iniziativa
Ad ogni scuola che partecipera', regaleremo 2  t-shirt ufficiali One Billion Rising Italia
La violenza contro le donne riguarda tutti noi. Nessuno puo' chiamarsi fuori. Tutti dobbiamo fare la nostra parte. Abbiamo un disperato bisogno della vostra collaborazione, della vostra energia, del vostro impegno e del vostro entusiasmo. Unitevi a noi. Sara' un cammino forse faticoso, a tratti difficile, ma certamente sorprendente e fertile per la vostra comunita' scolastica. Ce lo dice l'esperienza di questi ultimi dieci anni. I ragazzi e le ragazze hanno un infinito bisogno di essere guidati, di essere accompagnati e stimolati per permettere alla loro creativita', alla loro energia, ai loro pensieri e alle loro parole di sgorgare in tutta la loro unicita' e potenza. Insieme possiamo cambiare la cultura della violenza e del sopruso. Il futuro e' possibile.
Grazie per l'attenzione preziosa,
Cordialmente,
Attivista OBR
Xxxxxxxx xxxxxxxxxx
Mail per adesione: xxxxxxxxxxx
Per aderire mandate una mail a obritalia at gmail.com e verrete contattati da Margherita Santicchia del nostro Coordinamento.

8. REPETITA IUVANT. UNA LETTERA APERTA ALLA PRESIDENTE DEL PARLAMENTO EUROPEO: "PORTIAMO A COMPIMENTO L'INIZIATIVA DI DAVID SASSOLI PER LA LIBERAZIONE DI LEONARD PELTIER"

Gentilissima Presidente del Parlamento Europeo, on. Roberta Metsola,
numerose personalita' della societa' civile e varie associazioni democratiche italiane hanno promosso l'appello "Portiamo a compimento l'iniziativa di David Sassoli per la liberazione di Leonard Peltier".
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Qui di seguito il testo dell'appello.
Il 23 agosto 2021 David Sassoli, l'indimenticato Presidente del Parlamento Europeo che sarebbe deceduto pochi mesi dopo nel gennaio 2022, tenne una conferenza stampa in cui annuncio' il suo personale impegno per la liberazione di Leonard Peltier, l'illustre attivista nativo americano difensore dei diritti umani di tutti gli esseri umani e dell'intero mondo vivente, da quasi mezzo secolo prigioniero innocente.
L'iniziativa di David Sassoli si ricollegava idealmente a due precedenti importanti pronunciamenti del Parlamento Europeo, del 1994 e del 1999.
E si collegava anche al movimento che in Italia in quel momento riproponeva con forza l'esigenza e l'urgenza che Leonard Peltier venisse finalmente liberato.
In un suo tweet che accompagnava e sintetizzava la conferenza stampa del 23 agosto 2021 David Sassoli dichiarava, in italiano e in inglese:
"Inviero' una lettera alle autorita' statunitensi chiedendo clemenza per Leonard Peltier, attivista per i diritti umani dell'American Indian Movement, in carcere da 45 anni.
Spero che le autorita' accolgano il mio invito. I diritti umani vanno difesi sempre, ovunque".
"I will send a letter to the US authorities asking for clemency for Leonard Peltier. A human rights activist of the American Indian Movement, he has been imprisoned for 45 years.
I hope the authorities will take up my invitation. Human rights must be defended always, everywhere".
Lanciamo un appello a riprendere e portare a compimento quell'iniziativa di David Sassoli per la liberazione di Leonard Peltier.
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Gentilissima Presidente del Parlamento Europeo,
le saremmo assai grati se lei, che ha assunto l'incarico di Presidente del Parlamento Europeo succedendo all'on. Sassoli, volesse porsi a capo di questa iniziativa volta a richiedere al Presidente degli Stati Uniti d'America la concessione della grazia presidenziale che restituisca la liberta' a Leonard Peltier.
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Gentilissima Presidente del Parlamento Europeo,
sicuramente lei ricorda che il Parlamento Europeo gia' in passato ripetutamente si espresse in tal senso nel 1994 e nel 1999.
E sicuramente lei sa che una Commissione giuridica ad hoc dell'ONU, dopo aver accuratamente riesaminato tutti gli atti processuali, lo scorso anno ha concluso i suoi lavori chiedendo la liberazione di Leonard Peltier.
E sicuramente lei sa anche che nel corso del tempo la liberazione di Leonard Peltier e' stata richiesta da personalita' illustri come Nelson Mandela e madre Teresa di Calcutta, da prestigiose organizzazioni umanitarie come Amnesty International, da innumerevoli istituzioni democratiche, da milioni - letteralmente milioni - di esseri umani di ogni parte del mondo, tra cui anche il magistrato che nel 1976 sostenne l'accusa contro di lui e che da anni e' impegnato per la sua liberazione (da allora ad oggi peraltro e' stato definitivamente dimostrato che le cosiddette "testimonianze" e le cosiddette "prove" contro Leonard Peltier erano false).
Come ha scritto nel suo appello l'indimenticato Presidente Sassoli, "I diritti umani vanno difesi sempre, ovunque".
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Ringraziandola fin d'ora per l'attenzione ed auspicando un suo intervento, voglia gradire distinti saluti.

9. REPETITA IUVANT. PERCHE' OCCORRE SCRIVERE ORA A BIDEN PER CHIEDERE LA LIBERAZIONE DI LEONARD PELTIER

Perche' tra un anno negli Stati Uniti d'America ci saranno le elezioni presidenziali.
Ed e' abitudine dei presidenti al termine del mandato di concedere la grazia ad alcune persone detenute.
Quindi e' in questi mesi che Biden decidera' in merito.
E quindi e' adesso che occorre persuaderlo a restituire la liberta' a Leonard Peltier.
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Di seguito le indicazioni dettagliate per scrivere alla Casa Bianca e una proposta di testo in inglese
Nel web aprire la pagina della Casa Bianca attraverso cui inviare lettere: https://www.whitehouse.gov/contact/
Compilare quindi gli item successivi:
- alla voce MESSAGE TYPE: scegliere Contact the President
- alla voce PREFIX: scegliere il titolo corrispondente alla propria identita'
- alla voce FIRST NAME: scrivere il proprio nome
- alla voce SECOND NAME: si puo' omettere la compilazione
- alla voce LAST NAME: scrivere il proprio cognome
- alla voce SUFFIX, PRONOUNS: si puo' omettere la compilazione
- alla voce E-MAIL: scrivere il proprio indirizzo e-mail
- alla voce PHONE: scrivere il proprio numero di telefono seguendo lo schema 39xxxxxxxxxx
- alla voce COUNTRY/STATE/REGION: scegliere Italy
- alla voce STREET: scrivere il proprio indirizzo nella sequenza numero civico, via/piazza
- alla voce CITY: scrivere il nome della propria citta' e il relativo codice di avviamento postale
- alla voce WHAT WOULD YOU LIKE TO SAY? [Cosa vorresti dire?]: copiare e incollare il messaggio seguente:
Mr. President,
Although I reside far from your country, I am aware of the injustice that has persisted for 47 years against Leonard Peltier, who was denied a review of his trial even after exculpatory evidence emerged for the events of June 26, 1975 on the Pine Ridge (SD) reservation where two federal agents and a Native American lost their lives.
I therefore appeal to your supreme authority to pardon this man, now elderly and ill, after nearly half a century of imprisonment.
I thank you in advance for your positive decision, with best regards.
Traduzione italiana del testo che precede:
Signor Presidente,
sebbene io risieda lontano dal Suo Paese, sono consapevole dell'ingiustizia che persiste da 47 anni nei confronti di Leonard Peltier, al quale e' stata negata la revisione del processo anche dopo che sono emerse prove a discarico per gli eventi del 26 giugno 1975 nella riserva di Pine Ridge (South Dakota) in cui persero la vita due agenti federali e un nativo americano.
Mi appello quindi alla Sua suprema autorita' affinche' conceda la grazia a questo uomo, ormai anziano e malato, dopo quasi mezzo secolo di detenzione.
La ringrazio fin d'ora per la Sua decisione positiva, con i migliori saluti.

10. PER SAPERE E PER AGIRE. ALCUNI RIFERIMENTI UTILI

Segnaliamo il sito della "Casa delle donne" di Milano: www.casadonnemilano.it
Segnaliamo il sito della "Casa internazionale delle donne" di Roma: www.casainternazionaledelledonne.org
Segnaliamo il sito delle "Donne in rete contro la violenza": www.direcontrolaviolenza.it
Segnaliamo il sito de "Il paese delle donne on line": www.womenews.net
Segnaliamo il sito della "Libreria delle donne di Milano": www.libreriadelledonne.it
Segnaliamo il sito della "Libera universita' delle donne" di Milano: www.universitadelledonne.it
Segnaliamo il sito di "Noi donne": www.noidonne.org
Segnaliamo il sito di "Non una di meno": www.nonunadimeno.wordpress.com

11. REPETITA IUVANT. SOSTENIAMO IL COORDINAMENTO ITALIANO DI SOSTEGNO ALLE DONNE AFGHANE

Sosteniamo il Coordinamento Italiano di Sostegno alle Donne Afghane (CISDA).
Per contatti: e-mail: cisdaonlus at gmail.com, sito: www.cisda.it

12. REPETITA IUVANT. SOLIDALI CON LE DONNE IRANIANE NELLA LOTTA NONVIOLENTA PER I DIRITTI UMANI DI TUTTI GLI ESSERI UMANI

Siamo solidali con le donne iraniane nella lotta nonviolenta per i diritti umani di tutti gli esseri umani.
Scriviamo all'ambasciata dell'Iran in Italia per chiedere che cessi la repressione del movimento democratico e nonviolento delle donne - e degli uomini postisi alla loro sequela - che si riconosce nel motto "Donna, vita, liberta'", che siano liberate e liberati tutte le prigioniere e tutti i prigionieri politici, che cessi la violenza maschilista di stato, e che siano riconosciuti, rispettati e difesi tutti i diritti umani di tutti gli esseri umani.
Nessuna autorita' e' legittima se non rispetta la vita, la dignita' e i diritti di tutti gli esseri umani.

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DONNA, VITA, LIBERTA'
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A sostegno della lotta nonviolenta delle donne per la vita, la dignita' e i diritti di tutti gli esseri umani
a cura del "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" di Viterbo
Supplemento a "La nonviolenza e' in cammino" (anno XXIV)
Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, e-mail: centropacevt at gmail.com
Numero 359 del 25 dicembre 2023
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Il "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" di Viterbo e' una struttura nonviolenta attiva dagli anni '70 del secolo scorso che ha sostenuto, promosso e coordinato varie campagne per il bene comune, locali, nazionali ed internazionali. E' la struttura nonviolenta che negli anni Ottanta ha coordinato per l'Italia la piu' ampia campagna di solidarieta' con Nelson Mandela, allora detenuto nelle prigioni del regime razzista sudafricano. Nel 1987 ha promosso il primo convegno nazionale di studi dedicato a Primo Levi. Dal 2000 pubblica il notiziario telematico quotidiano "La nonviolenza e' in cammino". Dal 2021 e' particolarmente impegnata nella campagna per la liberazione di Leonard Peltier, l'illustre attivista nativo americano difensore dei diritti umani di tutti gli esseri umani e dell'intero mondo vivente, da 47 anni prigioniero innocente.
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Informativa sulla privacy
E' possibile consultare l'informativa sulla privacy a questo indirizzo: https://www.peacelink.it/peacelink/informativa-privacy-nonviolenza
Per non ricevere piu' il notiziario e' sufficiente recarsi in questa pagina: https://lists.peacelink.it/sympa/signoff/nonviolenza
Per iscriversi al notiziario l'indirizzo e' https://lists.peacelink.it/sympa/subscribe/nonviolenza
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L'unico indirizzo di posta elettronica utilizzabile per contattare la redazione e' centropacevt at gmail.com