[Nonviolenza] Donna, vita, liberta'. 235



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DONNA, VITA, LIBERTA'
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A sostegno della lotta nonviolenta delle donne per la vita, la dignita' e i diritti di tutti gli esseri umani
a cura del "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" di Viterbo
Supplemento a "La nonviolenza e' in cammino" (anno XXIV)
Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: centropacevt at gmail.com
Numero 235 del 23 agosto 2023

In questo numero:
1. Mao Valpiana: La Lituania nega l'asilo all'attivista Olga Karatch
2. La dittatura dei maschi assassina
3. Esposto alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Roma
4. Una cosa utile per la pace: bloccare la fornitura di armi assassine, con l'azione diretta nonviolenta
5. Una proposta per le elezioni europee del 2024: una lista nonviolenta per la pace e contro il razzismo
6. Ancora un appello per la liberazione di Leonard Peltier
7. Alcuni riferimenti utili
8. Tre tesi
9. Ripetiamo ancora una volta...
10. Sosteniamo il Coordinamento Italiano di Sostegno alle Donne Afghane
11. Solidali con le donne iraniane nella lotta nonviolenta per i diritti umani di tutti gli esseri umani
12. Mariangela Gritta Grainer: Tina Anselmi, una donna senza macchia e senza paura. Presidente della commissione d'inchiesta sulla Loggia P2 (1981-1984)

1. L'ORA. MAO VALPIANA: LA LITUANIA NEGA L'ASILO ALL'ATTIVISTA OLGA KARATCH
[Dal quotidiano "Il manifesto" riprendiamo e diffondiamo questo articolo del 19 agosto 2023 dal titolo "La Lituania nega l'asilo all'attivista Olga Karatch" e il sommario "Crisi ucraina. Difende obiettori di coscienza e disertori: per Lukashenko e' una terrorista"]

"Domanda respinta". Pesante la motivazione: "Rappresenta una minaccia per la sicurezza del paese". Un duro colpo per Olga Karatch che un anno fa ha presentato richiesta di asilo politico e protezione in Lituania, profuga dalla Bielorussia da cui e' dovuta fuggire per le persecuzioni subite dal regime di Lukashenko.
Olga Karatch e' una difensora dei diritti umani, molto nota in Bielorussia e in Lituania: e' fondatrice e a capo del Centro internazionale per le iniziative civili Our House e ha lanciato la campagna "No vuol dire NO" contro la coscrizione nell'esercito di Lukashenko, per aiutare obiettori, disertori e renitenti alla leva. Madre con disabilita' di due figli minorenni, e' riconosciuta come terrorista in Bielorussia per la sua attivita' a favore dell'opposizione al regime: il suo nome e' pubblicato nell'elenco dei terroristi sul sito del Kgb con il numero 773. Rischia la pena di morte.
La questione dell'asilo politico sta diventando cruciale in Lituania, che vorrebbe in questo modo bloccare la pressione migratoria proveniente dalla Bielorussia e magari riversarla sulla vicina Polonia. E la persecuzione degli attivisti e la discriminazione contro gli obiettori di coscienza bielorussi si sta intensificando: la destra lituana al governo diffonde un clima di paura per la sicurezza nazionale che sarebbe messa in pericolo da migranti e profughi bielorussi, anche se la legislazione lituana non definisce quali siano le minacce. Le autorita' migratorie dunque si basano su valutazioni soggettive senza rispondere a criteri determinati.
Si registrano casi di incitamento all'odio e dichiarazioni negative rilasciate da vari politici lituani contro i bielorussi, come documentato da un dettagliato rapporto diffuso proprio in questi giorni da Our House. Oltre 1.700 bielorussi sono stati considerati una minaccia per la sicurezza nazionale della Lituania, con un divieto di ingresso di cinque anni nell'Unione Europea. Di questi, 910 rischiano l'estradizione in Bielorussia. Nel 2023 circa 300 bielorussi sono stati espulsi dalla Lituania sulla base della loro passata appartenenza all'esercito di Minsk, giovani che hanno lasciato il proprio paese proprio per sfuggire all'arruolamento e che hanno abbandonato le armi. L'obiezione di coscienza al servizio militare e' un diritto umano fondamentale protetto dall'articolo 18 del Patto internazionale sui diritti civili e politici, che la Lituania non sta rispettando.
Consola che il provvedimento di diniego per Olga non preveda un decreto di espulsione, estradizione e rimpatrio, proprio in considerazione del fatto che in Bielorussia l'attenderebbe la pena capitale e anzi le viene rinnovato il permesso di soggiorno per altri due anni. In qualche modo lo standard europeo viene rispettato ma resta il fatto politico, grave, del rifiuto di protezione a una persona minacciata, che non ha compiuto alcun reato sul territorio dell'Unione Europea.
Dopo aver difeso e aiutato tanti obiettori di coscienza, ora e' Olga ad avere bisogno del sostegno internazionale per tutelare la sua incolumita'. La Campagna di Obiezione alla guerra del Movimento Nonviolento insieme a Un Ponte Per si fara' carico delle spese per la difesa legale di Karatch. Rete italiana Pace e Disarmo ha espresso solidarieta' congiunta a Karatch e Yurii Sheliazhenko, da ieri agli arresti domiciliari a Kiev: entrambi avevano partecipato alla Conferenza di Pace lo scorso giugno a Vienna, proprio su invito della delegazione italiana.

2. L'ORA. LA DITTATURA DEI MASCHI ASSASSINA

Stupro dopo stupro
femminicidio dopo femminicidio
la dittatura assassina dei maschi ostenta
la sua costitutiva ferocia
la sua essenziale disumanita'

Non avra' un futuro l'umanita'
se non abbattera' questa dittatura onnicida

Con voce e con volto di donna
la nonviolenza lotta ed e' in cammino

Solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita'
solo la nonviolenza puo' salvare quest'unico mondo vivente

3. REPETITA IUVANT. ESPOSTO ALLA PROCURA DELLA REPUBBLICA PRESSO IL TRIBUNALE DI ROMA

Alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Roma
e per opportuna conoscenza:
al Presidente della Repubblica
ai Presidenti della Camera dei Deputati e del Senato della Repubblica
alla Presidente del Consiglio dei Ministri
a tutte le ministre e i ministri, a tutti i senatori e le senatrici, a tutte le deputate e i deputati, agli ed alle europarlamentari elette ed eletti in Italia
a numerosi pubblici ufficiali cui incombe, ricevendo tale notitia criminis, di promuovere l'azione giudiziaria
ai mezzi d'informazione
a numerose persone di volonta' buona, associazioni democratiche, istituzioni fedeli alla legalita' costituzionale
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Oggetto: esposto relativo alla violazione dell'articolo 11 della Costituzione della Repubblica italiana da parte del governo italiano.
Egregi signori,
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l'articolo 11 della Costituzione della Repubblica italiana e' inequivocabile. Esso recita: "L'Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla liberta' degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali; consente, in condizioni di parita' con gli altri Stati, alle limitazioni di sovranita' necessarie ad un ordinamento che assicuri la pace e la giustizia fra le Nazioni; promuove e favorisce le organizzazioni internazionali rivolte a tale scopo".
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Il governo italiano ha violato l'articolo 11 della Costituzione in quanto:
a) fa partecipare l'Italia alla guerra in corso in Ucraina attraverso la fornitura di armi che la guerra alimentano;
b) fa partecipare l'Italia alla guerra in corso in Ucraina attraverso la propria aviazione militare che raccoglie informazioni e le invia all'esercito ucraino sul campo di battaglia (cfr. il servizio giornalistico apparso sul sito dell'autorevole agenzia giornalistica Ansa col titolo "La guerra dei top gun italiani", che fin dall'incipit esplicitamente afferma che "i nostri piloti, tra loro anche una donna, a bordo dei caccia catturano dati importanti che in poco tempo finiscono sui cellulari dei soldati ucraini sul campo di battaglia");
c) ostacola effettualmente ogni realistica ipotesi di "cessate il fuoco" ed ogni concreto impegno di pace sostenendo esplicitamente la tesi che la guerra deve concludersi non con un negoziato ma con la "vittoria" di una delle parti in conflitto (cfr. la dichiarazione della Presidente del Consiglio dei Ministri "scommettiamo sulla vittoria ucraina" riportata da numerosi mezzi d'informazione);
d) sostiene l'azione provocatrice ed eversiva della Nato che da decenni opera nell'Europa dell'est per destabilizzare gli equilibri regionali e suscitare conflitti (azione divenuta finanche esplicitamente terrorista e stragista durante la guerra di distruzione della Jugoslavia nel 1999).
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In flagrante violazione dell'articolo 11 della Costituzione, il governo italiano arma e quindi alimenta la guerra, partecipa alla guerra e quindi alle stragi di cui ogni guerra sempre e solo consiste, e con cio' espone altresi' anche il nostro paese a subire le conseguenze della guerra, e - last, but not least - contribuisce all'escalation verso una guerra mondiale e nucleare che puo' metter fine all'intera civilta' umana.
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Egregi signori,
con il presente esposto si richiede il piu' tempestivo intervento per far cessare l'azione incostituzionale, folle e criminale del governo italiano.
Distinti saluti,
Peppe Sini, responsabile del "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" di Viterbo
Viterbo, primo agosto 2023

4. REPETITA IUVANT. UNA COSA UTILE PER LA PACE: BLOCCARE LA FORNITURA DI ARMI ASSASSINE, CON L'AZIONE DIRETTA NONVIOLENTA

Ovviamente apprezzando e sostenendo le molte iniziative gia' in corso (e soprattutto quelle che concretamente recano aiuti umanitari e soccorrono, accolgono e assistono tutte le vittime e tutte le persone che dalla guerra fuggono e alla guerra si oppongono), vorremmo aggiungere una cosa da fare che ci sembra utile piu' di ogni altra per contribuire da qui, in Italia, a far cessare le stragi in Ucraina: bloccare la fornitura di armi assassine.
E per bloccare la fornitura di armi assassine occorre bloccare con specifiche e adeguate azioni dirette nonviolente le fabbriche di armi, i depositi di armi, i trasporti di armi, i centri decisionali e le strutture tecniche che le forniture di armi assassine organizzano ed eseguono.
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Fornire armi assassine dove e' in corso una guerra significa partecipare a quella guerra, cosa esplicitamente vietata dall'articolo 11 della Costituzione della Repubblica italiana.
Non vi e' infatti alcun dubbio che fornire armi assassine dove una guerra e' in corso e dove quindi esse vengono usate per uccidere degli esseri umani (e tutte le armi sono usate sempre e solo per uccidere) significa partecipare alla guerra e alle stragi di cui essa consiste, e il citato articolo 11 della Costituzione e' chiarissimo e inequivocabile al riguardo, aprendosi con queste precise parole: "L'Italia ripudia la guerra".
Pertanto, un governo italiano che decide di fornire armi assassine a un paese in guerra e' ipso facto in contrasto con la Costituzione cui ha giurato fedelta', ed e' quindi un governo fuorilegge, criminale, golpista. E chiunque in Italia cooperasse all'invio di armi assassine, o l'invio di armi assassine consentisse, sarebbe parimenti criminale.
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E' quindi diritto e dovere di ogni cittadino italiano opporsi all'invio di armi assassine dove una guerra e' in corso.
Cosi' come e' diritto e dovere di ogni cittadino italiano opporsi a un governo golpista e a chiunque coopera alla commissione di stragi.
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Come e' possibile contrastare questo crimine?
Come e' possibile fare qualcosa di concreto per salvare le vite di coloro che la guerra - che quelle armi assassine alimentano - uccide?
E' possibile con l'azione diretta nonviolenta che blocchi le fabbriche, i depositi, i trasporti di armi.
E' possibile con l'azione diretta nonviolenta che blocchi i centri decisionali e le strutture tecniche che quell'invio di armi assassine organizzano ed eseguono.
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Naturalmente occorre:
a) individuare tutti i luoghi da bloccare ed organizzare adeguatamente il blocco della scellerata attivita' finalizzata all'invio di armi assassine ovvero all'uccisione di esseri umani;
b) formare adeguatamente le persone di volonta' buona disponibili a partecipare a tali azioni dirette nonviolente.
La nonviolenza infatti richiede una specifica accurata preparazione e una completa conoscenza e consapevolezza del significato e delle conseguenze delle proprie azioni, che essendo non simboliche ma concrete espongono chi le esegue alle ovvie rappresaglie da parte dei poteri la cui azione criminale si vuole impedire.
La nonviolenza infatti, nel suo impegno per salvare tutte le vite, richiede una rigorosa coerenza tra i mezzi e i fini, una piena coscienza delle personali sofferenze cui si puo' andare incontro, una nitida disponibilita' ad accettare di subire torti e persecuzioni senza reagire, a subire violenza senza opporre violenza.
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A oltre un anno dall'inizio della guerra in Ucraina scatenata dall'invasione militare per volonta' del folle e criminale autocrate russo, e' ormai chiaro ad ogni persona che tutti i governi attivamente coinvolti nella guerra, che la guerra e le stragi hanno alimentato e tuttora alimentano e che hanno impedito fin qui ogni tregua ed ogni trattativa di pace, non intendono affatto porre fine alle stragi, non intendono affatto salvare le vite umane che ogni giorno la guerra distrugge, ma anzi cooperano alla prosecuzione, all'intensificazione e all'estensione delle uccisioni di esseri umani, ed accrescono il pericolo che la guerra si faccia mondiale e nucleare e possa distruggere l'intera umana famiglia.
Occorre quindi che siano i popoli ad insorgere nonviolentemente per contrastare questo abominevole massacro e il pericolo dell'apocalisse atomica.
Occorre quindi che siano i popoli ad insorgere nonviolentemente per imporre ai governi la cessazione della guerra.
Hic et nunc solo l'azione diretta nonviolenta puo' concretamente contribuire a fermare le stragi e ad imporre ai governi di cessare il fuoco e avviare trattative di pace.
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Ogni vittima ha il volto di Abele.
Salvare le vite e' il primo dovere.
Solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita' dalla catastrofe.

5. REPETITA IUVANT. UNA PROPOSTA PER LE ELEZIONI EUROPEE DEL 2024: UNA LISTA NONVIOLENTA PER LA PACE E CONTRO IL RAZZISMO

Tra meno di un anno, nel giugno 2024, si vota per rinnovare il Parlamento Europeo.
La politica dell'Unione Europea e' oggi caratterizzata da due orrori.
Il primo: la persecuzione dei migranti: col sostegno alle dittature che li imprigionano in condizioni disumane; con l'appalto ai poteri mafiosi in regime di monopolio della mobilita' per chi e' in fuga da guerre, dittature, fame e miseria; con la reclusione nei lager sia nei paesi di transito che in Europa; con la strage degli innocenti nel Mediterraneo; con lo schiavismo e l'apartheid in Europa. Tutti i governi dei paesi dell'Unione Europea, e con essi i vertici delle istituzioni europee, sono complici in questo flagrante crimine contro l'umanita'.
Il secondo: il sostegno alla prosecuzione della guerra in Ucraina che ogni giorno provoca altre stragi: con l'incessante fornitura di armi si alimenta la guerra e s'impedisce l'avvio di trattative di pace, e si contribuisce cosi' sia alla prosecuzione dello sterminio della popolazione ucraina vittima della guerra, sia all'escalation verso una guerra atomica che puo' mettere fine all'intera umanita'. Tutti i governi dei paesi dell'Unione Europea, e con essi i vertici delle istituzioni politiche europee, sono complici in questo flagrante crimine contro l'umanita'.
I vertici dell'Unione Europea si sono peraltro ormai completamente prostituiti alla Nato, l'organizzazione terrorista e stragista che per conto del governo razzista e imperialista degli Stati Uniti d'America opera, dalla fine della Guerra fredda e con sempre maggiore intensita' ed accelerazione, per destabilizzare, asservire o distruggere non solo singole parti del continente europeo ma l'Europa intera. Abolire la Nato e' palesemente l'urgenza delle urgenze per dare all'Europa un futuro di pace.
Il Parlamento Europeo potrebbe e dovrebbe operare per la pace e in difesa dei diritti umani di tutti gli esseri umani e per la salvaguardia della biosfera, ma attualmente e' anch'esso complice della furia razzista e della furia bellica che si e' incistata nei governi dei paesi europei e nei vertici di tutte le istituzioni politiche europee.
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Tra meno di un anno, nel giugno 2024, si vota per rinnovare il Parlamento Europeo.
E l'Italia rischia di essere rappresentata unicamente da partiti fascisti, razzisti e bellicisti.
Esplicitamente fascista, razzista, bellicista ed ecocida e' tutta l'area governativa italiana.
Razzista si e' dimostrato il partito grillino, che durante la prima esperienza di governo ha condiviso e sostenuto la scellerata politica di brutale persecuzione dei migranti da parte del capo leghista che di quel governo era vicepresidente, ministro e magna pars.
Tragicamente bellicista e' il Pd (e quindi di fatto anche coloro che ad esso subalterni con esso si alleano e che pertanto al di la' del velame dei vaniloquenti proclami portano voti al partito della guerra in cambio di qualche scranno e prebenda).
Questa la triste e trista situazione.
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Tra meno di un anno, nel giugno 2024, si vota per rinnovare il Parlamento Europeo.
Che fare, quindi?
Io credo che occorra costruire una lista nonviolenta per la pace e contro il razzismo.
Nonviolenta: che cioe' faccia della scelta della nonviolenza la discriminante fondamentale. La nonviolenza essendo l'unica lotta nitida e intransigente, concreta e coerente, contro tutte le violenze e le oppressioni; la nonviolenza essendo il fondamentale strumento teorico e pratico a disposizione della lotta del movimento delle oppresse e degli oppressi per la liberazione dell'umanita' e la salvaguardia dell'intero mondo vivente.
Per la pace: e quindi per il disarmo integrale e l'integrale smilitarizzazione dei conflitti, dei territori, delle societa', delle culture.
Contro il razzismo: e quindi per il pieno riconoscimento di tutti i diritti umani per tutti gli esseri umani, poiche' siamo una sola famiglia umana in un unico mondo vivente.
E dire lista nonviolenta per la pace e contro il razzismo significa dire una lista femminista ed ecologista, socialista e libertaria, delle classi sociali sfruttate e rapinate, delle oppresse e degli oppressi.
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Tra meno di un anno, nel giugno 2024, si vota per rinnovare il Parlamento Europeo.
Se vogliamo aprire una riflessione comune e autentica, democratica e partecipata, fra tutte le persone e le esperienze disposte a riconoscersi in una prospettiva nonviolenta, femminista, ecologista, socialista e libertaria, per portare nel Parlamento Europeo la voce delle oppresse e degli oppressi e la lotta per la pace, l'affermazione dei diritti umani di tutti gli esseri umani e la difesa della biosfera, il momento e' adesso.
Prenda la parola ogni persona ed ogni esperienza interessata.
Si promuovano ovunque possibile incontri di riflessione.

6. REPETITA IUVANT. ANCORA UN APPELLO PER LA LIBERAZIONE DI LEONARD PELTIER

Leonard Peltier, l'illustre attivista nativo americano difensore dei diritti umani di tutti gli esseri umani e dell'intero mondo vivente, da 47 anni e' in prigione, condannato a vita per un crimine che non ha commesso.
Che non abbia commesso il crimine per cui e' stato condannato e' da molti anni cosa notoria.
E' stato incontrovertibilmente dimostrato che le cosiddette "testimonianze" contro di lui erano del tutto false.
E' stato incontrovertibilmente dimostrato che le cosiddette "prove" contro di lui erano del tutto false.
Lo stesso pubblico ministero che lo fece condannare ha successivamente chiesto la sua liberazione.
E la sua liberazione hanno chiesto milioni di persone, tra cui personalita' come Nelson Mandela e madre Teresa di Calcutta, associazioni umanitarie come Amnesty International, istituzioni come il Parlamento Europeo, la commissione giuridica ad hoc dell'Onu.
Ma Leonard Peltier e' ancora detenuto in un carcere di massima sicurezza, anche se il mondo intero sa che e' un innocente perseguitato, sa che e' un eroe dell'umanita'.
Dal carcere Leonard Peltier ha continuato a lottare per il suo popolo, per l'umanita' intera, per la Madre Terra: con la testimonianza, con la poesia, con la pittura, con opere di bene.
Ora e' vecchio e gravemente malato. Il 12 settembre compira' 79 anni.
E' assurdo che sia ancora in carcere.
E' orribile che sia ancora in carcere.
E' uno scandalo e una vergogna per l'intera umanita' che sia ancora in carcere.
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Ancora una volta chiediamo ad ogni persona di volonta' buona, ad ogni esperienza d'impegno per il bene comune, ad ogni umano istituto che voglia essere fedele al compito di difendere la vita, la dignita' e i diritti degli esseri umani, di far sentire la propria voce, di chiedere ancora una volta che Leonard Peltier sia liberato.
Chiediamo ad ogni persona senziente e pensante, ad ogni esperienza della societa' civile, ad ogni istituzione democratica, di esprimere pubblicamente la richiesta che sia liberato Leonard Peltier.
Chiediamo di scrivere al Presidente degli Stati Uniti d'America per chiedere che conceda finalmente la grazia presidenziale che restituisca la liberta' a Leonard Peltier.
Messaggi a tal fine possono essere inviati attraverso la pagina ad hoc del sito della Casa Bianca: www.whitehouse.gov/contact/
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Per una informazione essenziale sulla figura e la vicenda di Leonard Peltier segnaliamo ancora una volta due testi la cui lettura e' indispensabile:
- Peter Matthiessen, In the Spirit of Crazy Horse, 1980, Penguin Books, New York 1992 e successive ristampe; in edizione italiana: Peter Matthiessen, Nello spirito di Cavallo Pazzo, Frassinelli, Milano 1994.
- Leonard Peltier (con la collaborazione di Harvey Arden), Prison writings. My life is my sun dance, St. Martin's Griffin, New York 1999; in edizione italiana: Leonard Peltier, La mia danza del sole. Scritti dalla prigione, Fazi, Roma 2005.
Nella rete telematica e' disponibile in italiano una sintetica esposizione della vicenda di Leonard Peltier con il titolo "Alcune parole per Leonard Peltier".

7. PER SAPERE E PER AGIRE. ALCUNI RIFERIMENTI UTILI

Segnaliamo il sito della "Casa delle donne" di Milano: www.casadonnemilano.it
Segnaliamo il sito della "Casa internazionale delle donne" di Roma: www.casainternazionaledelledonne.org
Segnaliamo il sito delle "Donne in rete contro la violenza": www.direcontrolaviolenza.it
Segnaliamo il sito de "Il paese delle donne on line": www.womenews.net
Segnaliamo il sito della "Libreria delle donne di Milano": www.libreriadelledonne.it
Segnaliamo il sito della "Libera universita' delle donne" di Milano: www.universitadelledonne.it
Segnaliamo il sito di "Noi donne": www.noidonne.org
Segnaliamo il sito di "Non una di meno": www.nonunadimeno.wordpress.com

8. REPETITA IUVANT. TRE TESI

La guerra e il fascismo sono la stessa cosa. Solo la lotta di liberazione delle donne puo' difendere e liberare l'umanita'.
Salvare le vite e' il primo dovere.
Solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita' dalla catastrofe.

9. REPETITA IUVANT. RIPETIAMO ANCORA UNA VOLTA...

... ripetiamo ancora una volta che occorre un'insurrezione nonviolenta delle coscienze e delle intelligenze per contrastare gli orrori piu' atroci ed infami che abbiamo di fronte, per affermare la legalita' che salva le vite, per richiamare ogni persona ed ogni umano istituto ai doveri inerenti all'umanita'.
Occorre opporsi al maschilismo, e nulla e' piu' importante, piu' necessario, piu' urgente che opporsi al maschilismo - all'ideologia, alle prassi, al sistema di potere, alla violenza strutturale e dispiegata del maschilismo: poiche' la prima radice di ogni altra violenza e oppressione e' la dominazione maschilista e patriarcale che spezza l'umanita' in due e nega piena dignita' e uguaglianza di diritti a meta' del genere umano e cosi' disumanizza l'umanita' intera; e solo abolendo la dominazione maschilista e patriarcale si puo' sconfiggere la violenza che opprime, dilania, denega l'umanita'; solo abolendo la dominazione maschilista e patriarcale l'umanita' puo' essere libera e solidale.
Occorre opporsi al razzismo, alla schiavitu', all'apartheid. Occorre far cessare la strage degli innocenti nel Mediterraneo ed annientare le mafie schiaviste dei trafficanti di esseri umani; semplicemente riconoscendo a tutti gli esseri umani in fuga da fame e guerre, da devastazioni e dittature, il diritto di giungere in salvo nel nostro paese e nel nostro continente in modo legale e sicuro. Occorre abolire la schiavitu' in Italia semplicemente riconoscendo a tutti gli esseri umani che in Italia si trovano tutti i diritti sociali, civili e politici, compreso il diritto di voto: la democrazia si regge sul principio "una persona, un voto"; un paese in cui un decimo degli effettivi abitanti e' privato di fondamentali diritti non e' piu' una democrazia. Occorre abrogare tutte le disposizioni razziste ed incostituzionali che scellerati e dementi governi razzisti hanno nel corso degli anni imposto nel nostro paese: si torni al rispetto della legalita' costituzionale, si torni al rispetto del diritto internazionale, si torni al rispetto dei diritti umani di tutti gli esseri umani. Occorre formare tutti i pubblici ufficiali e in modo particolare tutti gli appartenenti alle forze dell'ordine alla conoscenza e all'uso delle risorse della nonviolenza: poiche' compito delle forze dell'ordine e' proteggere la vita e i diritti di tutti gli esseri umani, la conoscenza della nonviolenza e' la piu' importante risorsa di cui hanno bisogno.
Occorre opporsi a tutte le uccisioni, a tutte le stragi, a tutte le guerre. Occorre cessare di produrre e vendere armi a tutti i regimi e i poteri assassini; abolire la produzione, il commercio, la disponibilita' di armi e' il primo necessario passo per salvare le vite e per costruire la pace, la giustizia, la civile convivenza, la salvezza comune dell'umanita' intera. Occorre abolire tutte le organizzazioni armate il cui fine e' uccidere. Occorre cessare immediatamente di dissipare scelleratamente ingentissime risorse pubbliche a fini di morte, ed utilizzarle invece per proteggere e promuovere la vita e il benessere dell'umanita' e dell'intero mondo vivente.
Occorre opporsi alla distruzione di quest'unico mondo vivente che e' la sola casa comune dell'umanita' intera, di cui siamo insieme parte e custodi. Non potremo salvare noi stessi se non rispetteremo e proteggeremo anche tutti gli altri esseri viventi, se non rispetteremo e proteggeremo ogni singolo ecosistema e l'intera biosfera.
Opporsi al male facendo il bene.
Opporsi alla violenza con la scelta nitida e intransigente della nonviolenza.
Oppresse e oppressi di tutti i paesi, unitevi nella lotta per la comune liberazione e la salvezza del'umanita' intera.
Salvare le vite e' il primo dovere.

10. REPETITA IUVANT. SOSTENIAMO IL COORDINAMENTO ITALIANO DI SOSTEGNO ALLE DONNE AFGHANE

Sosteniamo il Coordinamento Italiano di Sostegno alle Donne Afghane (CISDA).
Per contatti: e-mail: cisdaonlus at gmail.com, sito: www.cisda.it

11. REPETITA IUVANT. SOLIDALI CON LE DONNE IRANIANE NELLA LOTTA NONVIOLENTA PER I DIRITTI UMANI DI TUTTI GLI ESSERI UMANI

Siamo solidali con le donne iraniane nella lotta nonviolenta per i diritti umani di tutti gli esseri umani.
Scriviamo all'ambasciata dell'Iran in Italia per chiedere che cessi la repressione del movimento democratico e nonviolento delle donne - e degli uomini postisi alla loro sequela - che si riconosce nel motto "Donna, vita, liberta'", che siano liberate e liberati tutte le prigioniere e tutti i prigionieri politici, che cessi la violenza maschilista di stato, e che siano riconosciuti, rispettati e difesi tutti i diritti umani di tutti gli esseri umani.
Nessuna autorita' e' legittima se non rispetta la vita, la dignita' e i diritti di tutti gli esseri umani.

12. RITRATTI. MARIANGELA GRITTA GRAINER: TINA ANSELMI, UNA DONNA SENZA MACCHIA E SENZA PAURA. PRESIDENTE DELLA COMMISSIONE D'INCHIESTA SULLA LOGGIA P2 (1981-1984)
[Dal sito di "Articolo 21" riprendiamo e diffondiamo il seguente articolo del 27 giugno 2021]

L'appuntamento di questo mese della nostra rubrica "Dalla parte di Lei" e' dedicato ad una figura importante della politica italiana della prima Repubblica, Tina Anselmi. Una donna schiva, abituata ad agire lontano dai riflettori e dalle tribune televisive, eppure una donna che e' stata al centro di un momento cruciale, destinato a segnare un punto di non ritorno nella politica del nostro paese. Quarant'anni fa, nel 1981, la prima Presidente donna della Camera dei Deputati, Nilde Jotti, affidava ad un'altra donna, deputata di lungo corso e gia' ministro del lavoro prima e della sanita' poi, la presidenza della Commissione d'inchiesta sulla Loggia P2. Un gesto sicuramente di rottura, di cui solo ora, a distanza di quarant'anni, riusciamo a comprendere l'alto valore simbolico per la nostra Repubblica e per le donne tutte.
Nel ripercorrere la biografia politica di Tina Anselmi abbiamo deliberatamente scelto di partire da questo incarico di Presidente della Commissione d'inchiesta sulla Loggia P2. Alla sua vicenda biografica e agli anni della sua formazione dedicheremo spazio nel nostro prossimo appuntamento il 26 luglio, l'ultimo lunedi' del mese.
Alla fine della stesura del testo che segue mi sono chiesta: tutto il lavoro di quegli anni che cosa ci dice oggi? Una domanda che con Tina ci siamo rivolte nell'estate del 1997 nella sua casa a Castelfranco dove mi aveva invitata per parlare della Commissione d'inchiesta governativa: cinque componenti, presieduta dall'esimio prof. Ettore Gallo e di cui Tina Anselmi faceva parte. Riguardava il caso Somalia e l'uccisione di Ilaria Alpi e Miran Hrovatin tre anni prima a Mogadiscio. Voleva rispondere a quella domanda dopo tredici anni dalla fine della Commissione d'inchiesta sulla P2. Parlammo di come le vicende della nostra Repubblica avessero vissuto ancora fatti tragici che presentavano gli stessi grovigli di responsabilita', gli stessi o simili degli anni precedenti: Capaci, Via D'Amelio, altri delitti come quello di Mogadiscio, tangentopoli, la fine della prima Repubblica, la discesa in campo di Silvio Berlusconi (nella lista P2 n. 625) e il nuovo ventennio. E allora abbiamo convenuto che la politica doveva riprendere a progettare il futuro del Paese che stava vivendo un momento molto difficile.
Anche ora: la pandemia non e' ancora sconfitta. La crisi politica economica e sociale e' aspra; pericolose vicende come l'ombra di una nuova Loggia segreta e non solo minacciano le Istituzioni della Repubblica e scuotono anche la Magistratura. Si e' aperta una riflessione attorno agli anni del terrorismo e delle stragi che hanno insanguinato il nostro paese da subito dopo la liberazione dal nazifascismo e la nascita della Repubblica. Forse e' il momento di uno "scatto" per impegnare tutte le nostre energie, individuare e costruire un percorso nuovo.
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17 marzo 1981 quarant'anni fa: e' martedi', la magistratura di Milano, su disposizione dei magistrati Giuliano Turone e Gherardo Colombo con una squadra della Guardia di Finanza al comando di Francesco Carluccio, scopre gli elenchi della Loggia massonica segreta P2 di Licio Gelli: 962 nomi di uomini che fanno parte di un potere occulto e criminale dentro il cuore delle istituzioni. E altri plichi segreti.
Tina Anselmi e' onorevole della Camera dei Deputati dal 1968, prima donna ministro nella legislatura 1976/1979.
Nilde Iotti, una delle 21 madri della Costituente, e' la prima donna Presidente della Camera dei Deputati eletta nel 1979; sara' riconfermata fino al 1992, inizio della fine della prima Repubblica.
Sandro Pertini e' Presidente della Repubblica dal 1978 (rimarra' fino al 1985; dopo di lui Francesco Cossiga fino al 1992).
Tre persone decisive perche' le Istituzioni della Repubblica agiscano in fretta, con lucidita', per dare risposte al Paese che rimane attonito a quelle notizie. Saranno riusciti a farlo per intero? Domanda ancora aperta.
20 maggio 1981 si conoscono i nomi dei 962 piduisti, perquisita la residenza e gli uffici di Licio Gelli a Castiglion Fibocchi in provincia di Arezzo. L'indirizzo e' trovato su un'agendina di Michele Sindona. Licio Gelli e' uomo legato alle organizzazioni internazionali nazifasciste; fu volontario franchista in Spagna e membro della Repubblica di Salo'. Arnaldo Forlani, presidente del Consiglio, si dimette il 26 maggio (sara' eletto Giovanni Spadolini, il primo Presidente del Consiglio non DC). E' la resa di fronte all'emersione di un centro di potere occulto dentro e fuori lo Stato, contro lo Stato.
31 maggio 1981 "Belzebu' e Belfagor" e' il titolo dell'Avanti a firma Bettino Craxi. Indica Gelli come Belfagor, non dice chi puo' essere Belzebu' ma fa uscire una foto inedita di Gelli con Giulio Andreotti (relativa all'insediamento di Domingo Peron alla Presidenza della Repubblica a Buenos Aires 1973). Va ricordato che un anno prima, 5 ottobre 1980, Licio Gelli intervistato per il Corriere della Sera da Maurizio Costanzo - n. 626 della lista della P2 -, indichera' Andreotti Presidente della Repubblica e Craxi Presidente del Consiglio per il grande disegno di cancellare la nostra Costituzione, "superata e lisa". Andreotti non diventera' presidente della Repubblica (ma sara' sette volte Presidente del Consiglio dal 1974 al 1992); Craxi diventera' Presidente del Consiglio il 4 ottobre 1983.
Scrive Tina Anselmi a proposito dell'intervista di Gelli nella relazione finale consegnata alla presidenza di Camera e Senato il 12 luglio 1984: "...una iniziativa invero sorprendente per un uomo che si era sempre mosso nella riservatezza piu' assoluta e che in essa aveva trovato una delle armi più efficaci. L'intervista di Gelli, letta attraverso l'ostentata sicurezza delle dichiarazioni, sembra in realta' un messaggio che il capo della Loggia P2 invia all'esterno come all'interno dell'organizzazione".
Un modo forse per sfiorare la questione Belzebu'/Andreotti di cui Tina non parlera' direttamente mai, non essendoci certezza! L'intervista di Gelli avviene a meta' strada tra la tragedia di Ustica il 27 giugno, la strage di Bologna il 2 agosto 1980 e la perquisizione a casa sua il 17 marzo 1981.
23 settembre 1981 Nilde Iotti chiama Tina Anselmi a presiedere la Commissione parlamentare d'inchiesta sulla loggia P2. Sandro Pertini con convinzione la condivide e sostiene. Un vero colpo di genio: una donna del PCI che propone Presidente una donna della DC e che donna!
Tina Anselmi la scelta piu' forte stante la sua storia personale e politica. E' stata staffetta partigiana, nome di battaglia Gabriella come l'arcangelo Gabriele, diceva. Una donna delle Istituzioni che "si identificano, prima ancora che nei principi scritti e nelle perfettibili costruzioni normative, negli uomini (e nelle donne ndr) che in esse vivono ed operano e che ad esse danno concreto valore ed efficacia" (e' un passo delle conclusioni della relazione dei lavori della commissione: sembra scritto per lei!).
Nella lista della P2 ci sono tre ministri in carica, il segretario del PSDI, una ventina di generali e ammiragli delle tre armi, alcuni generali dei carabinieri e della guardia di finanza, prefetti, parlamentari, diplomatici, giornalisti come Roberto Gervaso e Maurizio Costanzo ma anche Mino Pecorelli assassinato da mani ancora sconosciute il 20 marzo 1979; ci sono banchieri e anche magistrati a partire dal Vicepresidente del CSM Ugo Ziletti subentrato a Vittorio Bachelet assassinato il 12 febbraio 1980 a Roma per mano brigatista. Il 6 gennaio dello stesso anno a Palermo viene assassinato Piersanti Mattarella, Presidente della regione siciliana. Nel 1982 saranno assassinati Pio La Torre  deputato e segretario del PCI siciliano il 30 aprile; il generale Carlo Alberto dalla Chiesa (con la moglie Emanuela Setti Carraro) il 3 settembre: sono i primi delitti degli anni '80 scanditi dall'intreccio mafia politica servizi deviati e piduisti, come si sapra' per certo dopo anni. Gli anni '70 sono quelli delle stragi fasciste e delle Brigate Rosse culminate con il sequestro dell'on. Aldo Moro il 16 marzo 1978 (giorno in cui era previsto il voto di  fiducia al governo che avrebbe visto il PCI nella maggioranza per la prima volta) e il massacro degli uomini della sua scorta: Raffaele Iozzino, Oreste Leonardi, Domenico Ricci, Giulio Rivera, Francesco Zizzi. Dopo 55 giorni, il 9 maggio, Aldo Moro viene ucciso dalle Brigate Rosse: il cadavere fatto ritrovare in Via Gaetani equidistante da Piazza del Gesu' (sede DC) e da Botteghe Oscure (sede PCI): una ferita che non si e' mai rimarginata, un colpo mortale alla parte migliore della classe dirigente.
Tutti i vertici dei servizi segreti negli anni delle stragi, delle B.R. e anche del sequestro e assassinio dell'on. Aldo Moro sono in quella lista cosi' come esponenti dei partiti di governo.
Non si poteva piu' aspettare e Tina Anselmi e' "una donna senza macchia e senza paura" che aveva gia' intuito molte cose.
Gherardo Colombo: lo ritroveremo nel pool di Mani pulite: un'altra storia... ma non troppo.
Francesco Carluccio era impegnato fin dal 1974 in importanti indagini sul crack dell'impero di Michele Sindona (che "conosceva" Andreotti), legato alla mafia; e su Sindona come mandante dell'assassinio di Giorgio Ambrosoli l'11 luglio 1979... sul finto rapimento dello stesso Sindona, un mese dopo le elezioni politiche del 1979. Raccontera' della segretezza della missione e di aver trovato anche nomi relativi al comando della Guardia di finanza e altro: "... Nel corso del servizio era stata aperta una grossa valigia posta vicino alla scrivania di Gelli. Conteneva varia documentazione e varie buste sigillate... Erano intestate in relazione al loro contenuto (per esempio: "Patto tra ... e ...", "Accordo ...", "Gruppo ...")... su alcune buste lessi riferimenti al Gruppo Rizzoli, a Tassan Din (direttore della Rizzoli), a Rizzoli/Calvi... insomma il gotha dell'informazione in Italia e non solo".
Roberto Calvi sara' trovato impiccato sotto il ponte dei frati Neri del Tamigi a Londra il 17 giugno 1982. Michele Sindona nel supercarcere di Voghera muore avvelenato, con cianuro nel caffe', nel 1986.
Tina Anselmi dunque diventa Presidente della Commissione d'inchiesta sulla Loggia massonica segreta guidata da Licio Gelli il "Gran Maestro" a partire dal 1970 (cosi' la ricostruzione meticolosa della commissione), quando ancora non si sa esattamente del carattere eversivo: al centro dei principali scandali della storia italiana degli ultimi trent'anni comprese le stragi e i delitti, lo scandalo del Banco Ambrosiano, passando per il tentato golpe Borghese, le bombe del terrorismo nero, le Brigate rosse, il sequestro Moro...
Tina esordira' con queste parole nella prima riunione della commissione:
"Ho sempre usato una certa prudenza nell'usare il telefono.
Mi auguro che gli organi che devono tutelare la segretezza dei nostri lavori siano in grado di tutelare che il nostro telefono, i telefoni di cui la commissione fara' uso, non siano sottoposti a controlli illeciti...
Sono convinta che i fatti debbono essere accertati verso tutti, nessuno deve rimanere escluso.
Anzi direi che chi ha una funzione pubblica di rappresentanza del Paese, deve meno di ogni altro esser lasciato in ombra. La commissione dovra' individuare quali strumenti utilizzare per poter accertare le finalita', la natura, gli scopi, i fatti che attengono alla P2".
Un altro punto importante sara' quello di "datare il momento in cui un politico si e' compromesso con la Loggia per verificare se era scusabile o meno questa ingenuita'".
Tutti sono avvertiti ma i tentativi di bloccare il lavoro o quantomeno rallentarlo saranno molteplici. Due esempi: Flaminio Piccoli, segretario della DC (lo rivela il segretario del Quirinale Antonio Maccanico) chiedera' che la commissione sia "sbarricata" e che Pertini chiami l'Anselmi per dirle di concludere. Siamo a giugno 1982! Craxi davanti al Parlamento per chiedere la fiducia al suo governo il 4 agosto 1983 dira': "Adesso questa storia della P2 e' morta e sepolta". Licio Gelli, il piu' longevo di tutta la banda, viene raggiunto dal primo ordine di cattura il giorno dopo la perquisizione nell'aretino ma sara' gia' irreperibile. Sara' arrestato e condannato ma se la cavera' con fughe "romanzesche" e forse protette, come quella da un carcere svizzero pochi giorni dopo l'insediamento del governo Craxi, appunto. Dichiarera': "tutte le porte trovai aperte...". Oppure con la concessione del carcere domiciliare dopo la condanna a 12 anni. Morira' nella sua villa Wanda, sequestrata nel 2013, ma dove rimarra' e morira' a 96 anni nel 2015.
Frammenti della relazione finale di Tina Anselmi dicono molto di lei e del suo pensiero, avverte che aveva gia' capito molte cose fin dal suo insediamento a Presidente anche se non tutto ha potuto descrivere alla fine perche' non tutto era verificato "oltre ogni ragionevole dubbio". Per esempio quando parla del Piano Rinascita di Gelli, Tina scrive: "... lascia intravedere che la scrittura e la redazione sia riconducibile a persona in grado di finezza interpretativa, cultura raffinata e conoscenza istituzionale giuridica... un vero piano di azione con dettagli: per il controllo (e non per il governo) dei processi politici e sociali".
Potrebbe essere l'identikit di... "Belzebu'".
E ancora: descrive minuziosamente la vastita' della materia, tempi e modalità di lavoro: "... piu' di 30 mesi di lavoro, 147 sedute, 198 persone audite, 140 operazioni di polizia giudiziaria. Parecchie centinaia di migliaia di pagine oltre a migliaia di documenti acquisiti anche relativi a indagini giudiziarie...".
Ecco l'esordio:
"In questo contesto, la Commissione ha operato uno sforzo nel tentare di capire e di interpretare non solo cio' che veniva sottoposto alla sua attenzione, ma altresi' cio' che ad essa veniva celato, quanto le carte e le testimonianze dicevano in termini espliciti e cio' che tacevano. Quanto essi rivelavano spesso era il piu', implicitamente, attraverso i silenzi e le omissioni...".
Si riferiva forse Tina Anselmi alle audizioni di personaggi importanti come ad esempio Giulio Andreotti che dice e non dice ma... allude: ( "... ora c'e' questa ipotesi che Gelli governasse piu' che nella stanza dei bottoni. Non me ne sono mai accorto... visto che nella stanza dei bottoni c'ero io...") e Bettino Craxi che fa capire ma non dice ("... non ho mai pensato che Gelli fosse il capo della P2... l'ho incontrato una sola volta e l'impressione e' che fosse una specie di segretario, uomo di relazioni d'affari, intrighi... influenze... dopo che uscirono i primi elementi sulla P2 ho scritto quell'articolo. Ma chi sia Belzebu' lo dovete scoprire voi").
Si legge ancora: "al Gelli uomo d'ordine corrisponde... in modo speculare il Gelli che trama con gli ambienti dell'eversione nera". Sono questi gli anni del golpismo strisciante e degli attentati dinamitardi che da piazza Fontana in poi accompagnano e segnano una stagione politica contrassegnata da avvenimenti di carattere eversivo... la Commissione puo' affermare ad esempio: che la strage dell'ltalicus e' ascrivibile ad una organizzazione terroristica di ispirazione neofascista o neonazista operante in Toscana; e che la Loggia P2 svolse opera di istigazione agli attentati e di finanziamento nei confronti dei gruppi della destra extraparlamentare toscana; che la Loggia P2 e' quindi gravemente coinvolta nella strage; Giovera' a tal fine riportarsi direttamente agli accertamenti giudiziari. Oggi sappiamo che lo e' anche per la strage di Bologna... Un'ultima notazione sul delitto del giudice Vittorio Occorsio, il quale avrebbe iniziato ad investigare sui possibili collegamenti tra l'Anonima sequestri ed ambienti massonici e dell'eversione. Tale almeno fu la confidenza che Occorsio fece a un giornalista il giorno prima di essere ucciso il 10 luglio 1976.
E ancora piu' avanti:
"... Si tenga conto che il quadro di riferimento generale nel quale la logica della strategia della tensione si era inserita, aveva segnato uno sviluppo dal quale era uscita una risposta politica del tutto inaspettata: quella delle elezioni del 1975-1976. Si era cosi' registrata una spinta a sinistra (grande avanzata del PCI ndr) del quadro politico ed era maturata una situazione affatto nuova, tale da obbligare gli ambienti che gravitavano intorno alla loggia ad elaborare nuove e piu' sofisticate strategie... la commissione analogamente a quanto rilevato dalla Commissione di inchiesta sulla strage di Via Fani e sull'uccisione dell'onorevole Moro, non ha potuto non prospettarsi il problema del significato della presenza di numerosi elementi iscritti alla Loggia P2 che rivestivano in quel periodo ed in ordine a quella vicenda posizioni di elevata responsabilita'.
... Interrogativi inquietanti in ordine ai quali la Commissione non e' in grado di fornire risposte certe ma che peraltro, attesa la delicatezza della materia e il suo preminente rilievo politico, non ritiene, alla luce soprattutto dell'ambiguo rapporto identificato tra Licio Gelli ed i Servizi segreti, di poter sottacere.
... Prendere le mosse dall'assunto che Licio Gelli e' pertinenza dei Servizi sin da antica data rovescia il discorso sulla materia... cambia il rapporto (tra piduisti e servizi segreti ndr). Volendo sintetizzare in una formula, corre tra le due ipotesi tutta la differenza che c'e' tra Servizi segreti inquinati e Servizi segreti inquinanti, tra strumento corrotto ed agente corruttore, tra oggetto e soggetto di attività eversive del sistema democratico".
Possiamo concludere con un altro frammento con cui Tina ha chiuso la sua relazione quasi quarant'anni fa, e ancora attuale:
"La prima imprescindibile difesa contro questo progetto politico, metastasi delle istituzioni, negatore di ogni civile progresso, sta appunto nel prenderne dolorosamente atto, nell'avvertire, senza ipocriti infingimenti, l'insidia che esso rappresenta per noi tutti - riconoscendolo come tale... poiche' esso colpisce con indiscriminata, perversa efficacia non parti del sistema, ma il sistema stesso nella sua piu' intima ragione di esistere: la sovranita' dei cittadini, ultima e definitiva sede del potere che governa la Repubblica".

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DONNA, VITA, LIBERTA'
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A sostegno della lotta nonviolenta delle donne per la vita, la dignita' e i diritti di tutti gli esseri umani
a cura del "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" di Viterbo
Supplemento a "La nonviolenza e' in cammino" (anno XXIV)
Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: centropacevt at gmail.com
Numero 235 del 23 agosto 2023
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Il "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" di Viterbo e' una struttura nonviolenta attiva dagli anni '70 del secolo scorso che ha sostenuto, promosso e coordinato varie campagne per il bene comune, locali, nazionali ed internazionali. E' la struttura nonviolenta che oltre trent'anni fa ha coordinato per l'Italia la piu' ampia campagna di solidarieta' con Nelson Mandela, allora detenuto nelle prigioni del regime razzista sudafricano. Nel 1987 ha promosso il primo convegno nazionale di studi dedicato a Primo Levi. Dal 2000 pubblica il notiziario telematico quotidiano "La nonviolenza e' in cammino". Dal 2021 e' particolarmente impegnata nella campagna per la liberazione di Leonard Peltier, l'illustre attivista nativo americano difensore dei diritti umani di tutti gli esseri umani e dell'intero mondo vivente, da 47 anni prigioniero innocente.
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