[Ecologia] Caso ILVA, PeaceLink esce sul Manifesto



Intervista di Massimo Franchi

Alessandro Marescotti, fondatore e presidente di Peacelink a Taranto, ora è ufficiale: Mittal lascia e l’acciaieria torna nelle mani dello stato. Per voi ambientalisti si può aprire una nuova stagione?

Per noi non cambia niente. Perché le emissioni di benzene sono cancerogene sia che la proprietà sia pubblica o privata. Tutte le Valutazioni di danno ambientale che sono state fatte prevedono un eccesso di mortalità tra le 50 e 80 unità in 10 anni mentre l’epidemiologia considera accettabile un decesso in più, ogni 10 mila abitanti su 70 anni di vita. Lo stato non può fare miracoli nel cambiare le cose. Dunque noi continuiamo a sostenere che questo prezzo, questo sacrificio di vite umane non è tollerabile e che quindi l’acciaieria vada chiusa. Taranto vuole smettere di essere «una terra di sacrificio», come l’ha definita l’Onu.

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