Edgar Morin ha cento anni e le sue parole sono un riferimento di pace per tutti



All’Unione europea Morin non risparmia l’accusa di non aver voluto impedire il disastro della guerra civile jugoslava, come non risparmia a Israele quella di aver spazzato via, proclamandosi Stato ebraico, la soluzione di uno stato democratico binazionale, mentre distruggeva quella di due stati attraverso la continua espansione degli insediamenti coloniali. E non è tenero, il gran vecchio, con «i nostri media», concentrati sull’imperialismo della Grande Russia e «muti sull’altro imperialismo che interviene ovunque sul globo contravvenendo spesso, come la Russia in Ucraina, alle convenzioni internazionali». Non stupisce che Morin lasci troneggiare sulla fine del suo libro la figura di Mikhail Gorbaciov, «eroe dell’umanità che fece cessare la Guerra fredda in nome di quella ‘casa comune’ che è la terra per tutti gli umani». Infine, dopo aver distinto tre guerre in una (la continuazione della guerra interna fra potere ucraino e provincia separatista, la guerra russo-ucraina, e «una guerra politico-economica internazionalizzata antirussa dell’occidente animata dagli Stati Uniti»), Morin si sorprende che «si levino così poche voci in favore della pace nelle nazioni più esposte. È sorprendente vedere così poca coscienza e così poca volontà in Europa…. nel promuovere una politica di pace». Se cerchi il vero, cercalo tutto Tutta la vita umana è prendere posizione, aveva scritto Edmund Husserl introducendo la distinzione fra prendere partito, o schierarsi, e consentire a ciò che si ha ragione di credere vero, fino a prova contraria e indipendentemente da quello che ne pensano i sodali. Morin non porta in dote al lettore la sterminata bibliografia che pure ha alle spalle (un’ottantina di libri tradotti in una trentina di lingue), ma solo un secolo di vita vissuta prendendo posizioni che il tempo ha provato giuste e ben fondate, tutte. Vita d’azione nella sua giovinezza partigiana e nella sua maturità di pubblico intellettuale, certo, ma soprattutto vita di ricerca, infinita. In fondo il pensiero della complessità, nonostante i sei volumi de Il metodo, in cui si dispiega a partire dalla natura fino all’etica, si distingue per la più umanistica delle aspirazioni: se cerchi il vero, cercalo tutto, anche se sai che ne conoscerai, se va bene, una piccola parte. Nella storia politica del mondo, che è “planetaria” fin dai primordi del XX secolo, questo vuol dire: non ignorare mai le ragioni di nessuna parte, e soprattutto non ignorare mai la parte di male che le tue scelte possono comportare. E il messaggio è chiaro: «Più la guerra si aggrava, più la pace è difficile e più è urgente»

Roberta De Monticelli, Il Domani, 28 marzo 2023

Articolo sul piccolo straordinario libro di Edgar Morin, Di guerra in guerra – Dal 1940 all’Ucraina invasa, uscito in contemporanea a Parigi e a Milano (Cortina) in questi giorni.