“Ne vale la pena”: una redazione di detenuti, volontari e giornalisti per raccontare il carcere della Dozza



NE VALE LA PENA

DA BANDIERA GIALLA E IL CENTRO POGGESCHI UNO SGUARDO SULLA DOZZA

Una redazione di detenuti, volontari e giornalisti per raccontare il carcere

 

Da giugno il sito d’informazione sociale dell’area metropolitana bolognese, Bandiera Gialla (www.bandieragialla.it) ospiterà nella sua home page “Ne vale la pena”, uno spazio dedicato completamente al carcere 'Dozza' di Bologna, dove si troveranno articoli scritti da quattordici persone, tra detenuti e volontari, che partecipano alla redazione all'interno della casa circondariale.

Il progetto è frutto di una collaborazione tra il portale d’informazione sociale e l'associazione di volontariato Poggeschi per il Carcere, che da anni s’impegna in questo settore, con lo scopo di dare voce a una parte della città sconosciuta al resto degli abitanti.

Il primo passo è stato l'allestimento di un laboratorio giornalistico all'interno della casa circondariale, a cui partecipano dieci detenuti provenienti da sezioni diverse oltre a quattro volontari e un giornalista di Bandiera Gialla. Una volta a settimana i partecipanti si ritrovano per decidere di quali argomenti parlare e ciò che si produce viene poi pubblicato sul sito nella sezione dedicata.

I contributi sono di tipo diverso: racconti di vita quotidiana, rubriche (una dedicata alla cucina), le novità e i problemi della Dozza, e anche riflessioni comuni su alcuni temi importanti come il diritto alla salute, all’istruzione. In questa prima uscita ci sarà anche uno speciale sul terremoto dove si parlerà dell’iniziativa di raccolta fondi da parte dei detenuti e sulla loro possibile partecipazione all’opera di rimozione delle macerie.

La città di Bologna conosce poco il suo carcere; del resto i mass media ne parlano soprattutto in occasione di fatti cronaca nera e questo non aiuta a comprendere una cittadina in cui vivono dalle 1.500 alle 2.000 mila persone (agenti compresi). Un paese alle porte di Bologna completamente ignorato. La condizione del detenuto, a differenza di altre situazioni difficili come l’essere anziano o disabile, non fa scattare nella gente sentimenti di solidarietà o almeno di curiosità, che porta poi alla conoscenza di un problema.

Come si legge nell’editoriale di presentazione: “Questa pubblicazione ha un obiettivo principale, quella di far conoscere la vita del carcere e delle persone che vi sono recluse ma vorrebbe, e questa parola andrebbe ripetuta due volte, avere una risposta da parte di chi legge e sta fuori. La scelta di un settimanale digitale, non stampato su carta, può aiutare questa conversazione tra chi scrive e chi legge, per via della maggiore diffusione che può avere e della comunicazione immediata che si può creare. Per queste ragioni aspettiamo i vostri interventi“.

Tutto il materiale prodotto è visibile all'indirizzo www.bandieragialla.it/carcere.


Per informazioni
Tel. 051/400024
redazione at bandieragialla.it



--
Nicola Rabbi
www.bandieragialla.it
skype: smilingturtle
Please consider the environment before printing my email
Allegato Rimosso