Pordenone 10 giugno - Ippogrifo presenta "Non è un paese per vecchi" (812)



Non è un paese per vecchi?

Il dialogo (interrotto) tra le generazioni

Esce giovedì il nuovo numero de L’Ippogrifo

 

 

Pordenone, 10 giugno, ore 18

PNBOX studios

Bastia del Castello di Torre

via Vittorio Veneto 23, Pordenone

 

 

Pordenone

 

Giovedì esce il nuovo volume de “L’Ippogrifo. La terra vista dalla luna”, la presentazione è calendarizzata alle 18 nei PnBox Studios di via V. Veneto a Pordenone, presso la Bastia del Castello di Torre. Macro tema la rete e la scomparsa della comunità, titolo della pubblicazione “Non è un paese per vecchi? Il dialogo (interrotto) tra le generazioni”.

Non è un paese per vecchi, si diceva, “e forse nemmeno i giovani se la spassano”. Ecco perché il volume in uscita prevede come fil rouge tre generazioni a confronto. Interverranno giovedì Aldo Colonello, Michele Rigo, Marika Bisceglia, condurranno Laura Lionetti e Andrea Satta. Inserti musicali di Luigi Maieron, accompagnato da Paolo Forte e Marco Gasparini, immagini di Silva Pellegrini.

Numero 3 della nuova serie, L’Ippogrifo è una pubblicazione promossa dall’associazione Enzo Sarli di Pordenone, con collaborazioni espressione del territorio: Ass6 e Dsm di Pordenone, Comune, Provincia, Coop sociali Acli, Fai, Noncello, Itaca e Licei riuniti Leo-Major. Con la preziosa collaborazione della Banca di Credito cooperativo pordenonese.

Lo stesso partenariato nel 2008 ha organizzato seminari trasversali su “La realtà e le prospettive del lavoro in rete”, rivolti a chi opera nella scuola, nei campi della salute e dell’assistenza, nella progettazione e amministrazione pubblica, conclusosi poi con un convegno e la pubblicazione di un numero della rivista.

Inter-generazionalità. “Ci siamo arrivati attraverso l’incontro di pensieri, attraverso il fatto che i Piani di Zona tacciono – spiegano Andrea Satta e Laura Lionetti -, focalizzando infine quell’area dove forse è più visibile la difficoltà dell’incontro e quindi del collegamento: il dialogo fra le generazioni”.

“Viviamo in sistemi chiusi, servizi, generazioni, abitazioni, individui, sistemi che convivono numerosi e i cui codici non entrano mai in comunicazione e non si capiscono. Ma ci deve pur essere una strada verso il cambiamento, almeno un sentiero verso il tentativo di un cambiamento”.

La riflessione si è approfondita nelle tre giornate di eventi, convegni, iniziative, film “Non è un paese per vecchi ? Il dialogo (interrotto) tra le generazioni” realizzate a Pordenone in gennaio. “Una strada possibile è il ripensare la comunità non solo come contesto per interventi individuali o collettivi, né solo come risorsa, ma anche come soggetto e oggetto dell'intervento”.

Logica di fondo di questo scenario è l’empowerment “inteso come incremento delle capacità delle persone di passare dalla cosiddetta situazione di «passività appresa» del soggetto che ha sviluppato un sentimento di impotenza di fronte alle esperienze, «all’apprendimento della speranza» derivata dal sentimento di aumentato controllo sugli eventi, tramite la partecipazione e l’impegno nella propria comunità. Empowerment - proseguono Lionetti e Satta - si declina nello sviluppo di comunità e consiste nel processo per cui si supportano le persone nel miglioramento delle loro comunità attraverso azioni collettive”.

La presenza di comunità sane, così, non soltanto “migliora la qualità della vita di chi ne fa parte, ma facilita anche l'erogazione dei servizi che in mancanza di un'adeguata organizzazione comunitaria non risulterebbero altrettanto efficaci”. Anche perché l’incontro tra generazioni è incontro tra istituzioni, è incontro tra persone.

 

Fabio Della Pietra

Ufficio Stampa

Cooperativa sociale Itaca

Pordenone

www.itaca.coopsoc.it

Prot. 812