Trieste 15 dicembre - Le Cooperative sociali manifestano davanti al Consiglio regionale



Trieste 15 dicembre ore 8, Agci-Solidarietà, Federsolidarietà-Confcooperative e Legacoopsociali del Friuli Venezia Giulia

Le Cooperative sociali manifestano davanti al Consiglio regionale

Per una revisione della finanziaria, del piano socio sanitario, per scongiurare la crisi, per chiedere un confronto con la giunta Tondo e l’intero Consiglio regionale

 

 

 

La Regione taglia i finanziamenti alla Cooperazione sociale, a rischio la sopravvivenza di 200 Cooperative sociali del Friuli Venezia Giulia ed i posti di lavoro di 9 mila soci lavoratori. Appello al governatore Renzo Tondo, alla giunta regionale ed all’intero Consiglio anche perché il pericolo maggiore lo stanno correndo in verità le svariate decine di migliaia di utenti che usufruiscono dei servizi delle Coop sociali. Ovvero tutte quelle famiglie che – tramite i Comuni, le Aziende sanitarie, i Dipartimenti di salute mentale, i SerT e tutti i Servizi territoriali – hanno a che fare con i soci lavoratori delle Cooperative sociali perché un loro familiare sia accolto in una Casa anziani, in un Centro diurno, riceva cure ed assistenza attraverso i vari Servizi di assistenza domiciliare. Manifestazione martedì 15 dicembre alle 8 davanti alla sede del Consiglio regionale in piazza Oberdan promossa .

 

Le Cooperative sociali sono delle imprese cooperative che perseguono l’interesse della comunità alla promozione umana e all’integrazione sociale dei cittadini. Raggiungono questi scopi attraverso la gestione di servizi sociali ed educativi o inserendo nel mondo del lavoro soggetti svantaggiati. In questi anni le Cooperative sociali sono cresciute per quantità e qualità ed oggi danno lavoro nella nostra regione a circa 9 mila persone, gestendo una buona parte dei servizi sociali regionali e inserendo nel lavoro migliaia di disabili, ex utenti psichiatrici, ecc.

 

“Le politiche delle Amministrazioni regionali che in questi anni si sono succedute, sia di centro-sinistra che di centro-destra, hanno favorito la crescita di questo importante settore, ritenendo che il loro consolidamento e sviluppo fosse utile a tutti i cittadini della nostra Regione – affermano Agci-Solidarietà, Federsolidarietà-Confcooperative e Legacoopsociali del Friuli Venezia Giulia -. In questi ultimi tempi dobbiamo però registrare da una parte una crescente difficoltà di confronto con l’Amministrazione regionale dovuta anche al fatto che dobbiamo rapportarci con 6 diversi Assessori, dall’altra poiché – inseriti nel Bilancio delle attività produttive – constatiamo come la finanziaria regionale in discussione in questi giorni preveda un taglio alle Cooperative Sociali del 43% dei già contenuti finanziamenti che sono stati concessi negli anni precedenti. Ci troviamo quindi nella situazione paradossale che, mentre la Giunta Tondo ha lodevolmente mantenuto intatto il finanziamento per il Sociale, la Cooperazione Sociale che è un pezzo determinante di questo settore viene pesantemente colpita”.

 

Allo stesso tempo “assistiamo sempre più frequentemente ad amministrazione pubbliche (le Cooperative Sociali in stragrande maggioranza acquisiscono le proprie attività attraverso gare d’appalto con Comuni, Aziende sanitarie, ecc.), che riducono sempre di più le basi d’asta, spesso non permettendo nemmeno a coprire il semplice costo del lavoro, in alcuni casi tentando di assegnare i servizi al massimo ribasso, o aggirando la normativa regionale che premia la qualità”.

 

Le paghe dei nostri soci-lavoratori sono più basse dei dipendenti pubblici – incalzano le tre Associazioni regionali delle Cooperative sociali -, e giustamente, ad ogni scadenza del contratto di lavoro ci vengono richiesti consistenti aumenti economici: siamo d’accordo ma in una situazione in cui non siamo in grado di richiedere la revisione dei prezzi, unitamente ai due punti descritti precedentemente. Rischiamo la crisi generalizzata del settore. In questo caso molte delle cooperative sarebbero costrette a dichiarare una crisi aziendale con riduzioni della retribuzione e possibili licenziamenti”.

 

E rivolgendosi “alle famiglie che hanno un genitore in Casa di Riposo, un bambino in asilo nido, un parente in domicilio assistito dai servizi sociali, un diversamente abile assistito in un Centro, tutte le famiglie che in questi anni hanno visto qualche loro caro inserito al lavoro dopo avere trovato tutte le porte chiuse”, dicono: “sappiate che il più delle volte questo è stato fatto dalla Cooperazione Sociale. Una Cooperazione sociale debole, costretta alla crisi, comporterebbe una minore qualità nei servizi e nelle opportunità di lavoro. Meno risorse e regole per la cooperazione sociale significa meno risorse per tutta la comunità”.

 

“Per questo - concludono Agci-Solidarietà, Federsolidarietà-Confcooperative e Legacoopsociali del Friuli Venezia Giulia - siamo costretti a portare la nostra voce di fronte al consiglio regionale. Invitiamo i soci-lavoratori ed i cittadini a partecipare ad una manifestazione, martedì 15 dicembre in Piazza Oberdan a Trieste, davanti alla sede del Consiglio Regionale. L’incontro, che inizierà alle ore 8.00 con una colazione sociale – con l’offerta dei prodotti di alcune coop sociali di inserimento lavorativo - proseguirà per tutta la mattinata”.

 

Per Agci-Solidarietà, Federsolidarietà-Confcooperative e Legacoopsociali del Friuli Venezia Giulia

 

Fabio Della Pietra

Ufficio Stampa

Cooperativa sociale Itaca

Pordenone

www.itaca.coopsoc.it

348 8721497