Carnia e Alto Friuli - BIQ si aggiudica l'assistenza domiciliare (2121)



Carnia e Alto Friuli
BIQ si aggiudica l'assistenza domiciliare

Il progetto viene svolto all'insegna della co-progettazione alla luce
della legge 328 tra Ass 3 e Biq.

Oltre 500 mila euro il valore annuale dell'appalto (2006-09)
Oltre 300 gli utenti che vengono seguiti da 35 operatori qualificati

www.itaca.coopsoc.it

Il Consorzio BIQ si è aggiudicato nei mesi scorsi l'appalto per i
Servizi di assistenza domiciliare (SAD) dell'Ass 3 in Carnia ed Alto
Friuli per il triennio 2006-09. A partire dal primo luglio 2006 BIQ sta
gestendo i servizi nel distretto 3.2 della Carnia, nonché i servizi
integrativi del Sad nei distretti 3.2 e 3.1 Val Canale, per un importo
complessivo di circa 500 mila euro annui. Il progetto verrà svolto
all'insegna della co progettazione alla luce della legge 328, che
stabilisce l'idea di partnership tra committente e fornitore del servizio.

Un risultato oltremodo rilevante quello raggiunto dal Consorzio - che
raggruppa le Cooperative sociali Itaca, Codess Fvg e L'Agorà - nato il
28 dicembre 2005 a Pordenone, che sta proponendo un nuovo modello di
'impatto' sul territorio focalizzato sulla qualità dei prodotti. BIQ
infatti si è identificato in questi mesi quale soggetto innovatore nella
gestione di servizi socio-assistenziali ed educativi rivolti in
particolar modo all'area anziani, minori e diversamente abili, oltre che
progetti giovani, informagiovani, servizi per l'immigrazione e le nuove
povertà.

Un modo nuovo di proporsi scelto dalle tre coop sociali attraverso
un'alleanza strategica, coniugando professionalità, efficienza e
capacità gestionali per raccogliere le sfide imposte dai nuovi mercati
dei servizi alla persona: mettere in comune l'esperienza acquisita nel
settore per creare servizi innovativi e di qualità nel campo del sociale
e acquisire maggior competitività sui mercati nazionali e
internazionali. Una nuova frontiera quella inaugurata dal Consorzio BIQ,
che propone come suoi imprescindibili punti cardine la centralità delle
persone e l'eccellenza dei servizi, con l'obiettivo di dirigersi verso
una sempre maggiore e migliore qualità della vita.

Ben 35 gli operatori che fanno capo al Consorzio BIQ che dal lunedì al
sabato stanno attuando il servizio di assistenza domiciliare destinato a
favore di persone anziane, minori e famiglie che prevede, tra gli altri,
oltre al coordinamento, l'attivazione dell'assistenza di base,
accompagnamenti e trasporti. Un impegno che oltre a coinvolgere i punti
salute di Tolmezzo, Paluzza, Ovaro e Ampezzo riguarda anche quello di
Gemona del Friuli, in maniera tale da essere presente in tutti i 28
Comuni della Carnia e in quelli dell'Alto Friuli. Corposi i dati sotto
il profilo numerico per un totale di oltre 300 utenti: il distretto 3.2
della Carnia consta di circa 200 anziani e di circa una decina di minori
abbisognevoli di assistenza, mentre il distretto 3.1 di 55 anziani
nell'area Nord (Val Canale e Canal del Ferro) e di una settantina
nell'area Sud (Gemonese).

L'obiettivo del servizio di assistenza domiciliare in carico a BIQ
risulta alquanto impegnativo e consta nell'erogazione di prestazioni
presso il domicilio degli assistiti volte a facilitare la permanenza
degli utenti presso la loro abitazione, allontanando così lo spettro del
ricovero in strutture residenziali e quello dell'istituzionalizzazione.
Infatti la possibilità di assistere le persone a casa propria consente
il mantenimento delle capacità residue e facilita la promozione
dell'autonomia.

Fondamentale, in quest'ottica volta alla diminuzione dell'isolamento
sociale delle persone più fragili, il rapporto con la famiglia che nel
Sad diviene protagonista attiva in quanto è presente ed integra il
servizio domiciliare. L'assistenza domiciliare attuata da BIQ viene così
ad assumere funzioni di supporto ed integrazione alla famiglia, che in
situazioni di questo tipo assume un ruolo di primaria importanza grazie
alla permanenza dell'assistito nei propri spazi di vita.

Destinatari del servizio sono infatti persone anziane parzialmente o non
autosufficienti, ultra 65enni soli o anche in famiglia quando la stessa
non è in grado di provvedere da sé, oppure ancora minori la cui cerchia
familiare a causa di problemi temporanei o permanenti non è in grado di
provvedere alle loro necessità più elementari. Il Sad è altresì rivolto
a persone di qualsiasi età, sofferenti di disabilità o disagio psichico,
malati terminali e individui a grave rischio di emarginazione sociale.

Articolate le prestazioni che si possono suddividere in "dirette alle
persone" (igiene personale, bagno, vestizione, somministrazione pasti),
"supporto al governo dell'alloggio" (rifacimento stanza, lavaggio,
stiratura, spesa, acquisti, disbrigo pratiche), "attività di
collegamento, accompagnamento e integrazione sociale" (trasporto per
visite mediche, Centri diurni, gite, feste, eventi sociali,
volontariato, mantenimento dei rapporti con familiari e vicinato,
informazione e formazione sui servizi sanitari presenti nel territorio),
"attività indirette di programmazione, progettazione e valutazione
(formulazione del progetto di assistenza individualizzata,
personalizzazione dell'intervento, lavoro di equipe con Servizi sanitari
e sociali).

Troppo spesso il servizio di assistenza domiciliare viene sottovalutato
mentre, invece, lo stesso sta assumendo importanza sempre maggiore
all'interno delle politiche sociali, ciò nell'ottica del perseguimento
di quelle finalità estremamente importanti per il benessere delle
persone sopra accennate, mantenendo fermo l'elemento prioritario della
permanenza in famiglia ed a casa propria degli assistiti.

Fabio Della Pietra
Ufficio stampa
Cooperativa sociale Itaca
Pordenone
www.itaca.coopsoc.it

Prot.2121