Legacoop e Cpt di Gorizia



Giustamente, la stampa locale e nazionale sta dando la dovuta grande
importanza all'apertura del nuovo Cpt per emigranti di Gradisca
d'Isonzo, ennesima vergogna imposta ad una terra (di emigranti) che ha
visto solo pochi decenni fa - da Gonars a Poggio Terza Armata, dalla
Risiera di S. Sabba a Trieste a Fossalon di Grado - la presenza di altri
"centri", di concentramento, tortura e sterminio per sloveni, croati,
ebrei ed antifascisti in genere.
Necessitano alcune precisazioni, da parte del movimento cooperativo:
1) già in ottobre l'assemblea regionale di Legacoopsociali del
Friuli-Venezia Giulia espresse una dura posizione contro l'apertura al
Cpt (documento che alleghiamo ulteriormente), aderendo alla campagna
contro l'apertura e per la non partecipazione alla gara d'appalto per
l'affidamento;
2) contrariamente al solito, non solo tutte le 40 coop aderenti (ve ne
sono fra le più importanti d'Italia, con dimensioni che non hanno nulla
da invidiare alla "grande cooperazione") non hanno partecipato alla gara
d'appalto, ma questo comportamento coerente ERA GIA' STATO ASSUNTO dalle
cooperative prima della votazione dello stesso documento del 21 ottobre;
3) la posizione di Legacoopsociali regionale è stata condivisa anche da
Legacoop regionale, di cui la nostra associazione di categoria fa parte:
i massimi dirigenti di Legacoop hanno infatti espresso la loro opinione
precisa alle cooperative non-sociali che avevano intenzione di partecipare;
4) hanno poi purtroppo partecipato alla gara d'appalto realtà
appartenenti a tutte e tre le confederazioni cooperative (Legacoop,
Confcooperative ed Agci): per altro, la cooperativa aggiudicataria,
Minerva di Gorizia, è aderente all'AGCI (Associazione Generale
Cooperative Italiane) e solo recentemente ha anche aderito in seconda
istanza pure a Legacoop, evidentemente pensando che le prese di
posizione della nostra associazione siano astratti teoremi e non precise
direttive etiche e comportamentali;
5) per tutti questi motivi il sottoscritto, nella sua funzione di
Presidente regionale di Legacoopsociali, proporrà alla prossima riunione
della Giunta e Direzione di Legacoop Fvg - che si terrà la prossima
settimana - di assumere una ferma posizione di condanna, sia di Minerva
che di altre realtà che hanno partecipato alla gara d'appalto.

Gian Luigi Bettoli


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L'Assemblea di Legacoopsociali - l'Associazione delle Cooperative
sociali aderenti a Legacoop. del Friuli Venezia Giulia - riunita in data
21 ottobre 2005, dopo avere ampiamente discusso sulla prossima apertura
di un Centro di Permanenza Temporanea CPT a Gradisca d'Isonzo, esprime
forte dissenso da tale decisione in quanto ritiene che tali risposte
siano in contrasto:

*

con le necessarie politiche dell'accoglienza e dell'integrazione nei
confronti di coloro che spesso fuggono da condizioni di estrema miseria
e povertà;

*

con quanto espresso dal territorio e dalle sue istituzioni regionali,
provinciali e comunali.

Avendo inoltre avuta notizia che è in corso una gara d'appalto per
l'affidamento della gestione del CPT esprime:

1.

di ritenere che l'oggetto sociale della cooperazione sociale, proprio in
quanto pone come prioritaria la promozione della dignità umana, sia in
contrasto con la gestione di questo tipo di Centri;

2.

forti perplessità che a una gara d'appalto di tale rilevanza (si parla
di vari milioni di euro all'anno) non sia data evidenza pubblica come
previsto di norma, mettendo in atto procedure semplificate di gara e
risorse economiche troppo spesso negate, invece, quando si tratta di
servizi sociali,             sanitari ed educativi destinati alle
componenti più deboli della comunità;

3.

soddisfazione per la coerenza delle associate che, seppur in qualche
modo coinvolte, non hanno partecipato alla gara per la gestione,
anteponendo agli eventuali interessi economici i propri valori.