Re: Nestlé ha annunciato oggi il lancio, in Gran Breta gn a, del suo primo caffè equo e solidale



Hai ragione...sono io quello che le ha lette in modo veloce in realtà...
Mi scuso con Ctm...rimane il fatto che se altre botteghe invece 
decidono di comprarlo...la cosa è grave.
Ciao,
Davide

On 14 Oct 2005 at 14:43, Adamo Pasquale wrote:

> forse ho letto le ultime righe del comunicato ctm in modo veloce e non
> mi sembrano che dicano quello ceh davide ha rilevato. in ogni caso il
> problema della diffusione delle produzioni eque e solidali e' come il
> grande quesito "e' nata prima la gallina o c'era già un uovo?". a tale
> riguardo c'era pure un intervento di alex zanotelli in cui aluni punti
> erano condivisibili e altri no. sicuramente va discusso tenendo conto
> dei bisogni dei produttori, del contenimento del guadagno nella
> distribuzione e del contenimento dei consumi. qual'e' la strada
> maestra? pasquale
> 
> ----- Original Message -----
> From: "Davide Bertok" <davide at bertok.it>
> To: <volontariato at peacelink.it>
> Sent: Friday, October 14, 2005 1:33 PM
> Subject: Re: Nestlé ha annunciato oggi il lancio, in Gran Bretagn a,
> del suo primo caffè equo e solidale
> 
> 
> La Nestlé rimane sempre e comunque una multinazionale, che fa i suoi
> profitti e come ricordate anche voi impone l'allattamento artificiale
> in paesi dove l'acqua è contaminata. Mi sembra una motivazione
> sufficiente per giudicare vergognoso l'atteggiamento di CTM-
> Altromercato. Allora sono veramente botteghe equo-solidali o negozi
> come tanti col solo fine di guadagnare sfruttando magari una "moda"
> che ha preso piede da un bel pò?
> 
> Ciao,
> Davide
> 
> On 14 Oct 2005 at 12:42, associazione Amici di Lazzaro wrote:
> 
> >
> > Nestlé ha annunciato oggi il lancio, in Gran Bretagna, del suo primo
> > caffè equo e solidale , certificato Fairtrade.
> >
> > Si chiamerà NESCAFE Partners' Blend, sarà in vendita da metà
> > ottobre, e proverrà da cinque cooperative di piccoli coltivatori in
> > Salvador e in Etiopia.
> >
> > La multinazionale svizzera è la prima dei quattro grandi produttori
> > mondiali di caffè (gli altri sono Kraft, Sara Lee e Procter &
> > Gamble) a prendere una simile iniziativa. E il mondo delle
> > organizzazioni non governative e del commercio equo e solidale si
> > divide.
> >
> > Nestlé, infatti, è oggetto di una campagna di boicottaggio
> > internazionale, per le sue continue violazioni del codice
> > dell'Organizzazione mondiale della sanità (Oms), che vieta la
> > pubblicità dell'allattamento artificiale nei Paesi in via di
> > sviluppo, una pratica pericolosa, a causa dell'acqua contaminata
> > frequente in quei Paesi.
> >
> > Lo scorso luglio, l'International Labor Rights Fund ha depositato
> > presso la Corte federale di Los Angeles una denuncia contro Nestlé
> > ed altre due compagnie che importano cacao dalle coltivazioni della
> > Costa d'Avorio, maggior produttore mondiale, accusandole di traffico
> > di bambini, torture e lavoro forzato.
> >
> > In gennaio, le votazioni via Internet del pubblico hanno assegnato a
> > Nestlé il "Public Eye Awards" per le imprese irresponsabili,
> > individuando con nettezza nella multinazionale svizzera l'impresa
> > che ha commesso le più gravi trasgressioni dal punto di vista
> > sociale ed ambientale.
> >
> > Ciò nonostante, Nestlé ha ottenuto la certificazione equo-solidale
> > per il suo nuovo caffè.
> >
> > "Questo è un punto di svolta, per noi e per i coltivatori di caffè",
> > ha dichiarato Harriet Lamb, direttore della Fairtrade Foundation
> > britannica. "E' una svolta anche per le molte persone che sostengono
> > Fairtrade e che stanno premendo sulle grandi compagnie, affinché
> > offrano caffè equo e solidale. Questo fatto mostra ciò che noi, il
> > pubblico, possiamo realizzare. C'è una grande compagnia, che ha
> > ascoltato ciò che la gente chiede e le offre ciò che vuole, un
> > prodotto Fairtrade".
> >
> > L'amministrare delegato di Nestlé UK e Irlanda, Alastair Sykes, ha
> > dichiarato che la compagnia "è impegnata da molto tempo nello
> > sviluppo di pratiche agricole sostenibili, per contribuire ad
> > alleviare le privazioni e la povertà tra i piccoli coltivatori di
> > caffè.
> >
> > "E' sempre maggiore l'attesa dei nostri consumatori, affinché noi si
> > trasferisca questo impegno di responsabilità sociale nei nostri
> > marchi, mostrando loro come i coltivatori possono essere aiutati ad
> > avere una vita migliore.
> >
> > "Questo significa che dobbiamo essere certi che i coltivatori dei
> > Pesi in via di sviluppo ricevano un prezzo giusto per il loro caffè,
> > ma anche che le loro fonti di reddito si sviluppino, per sostenere
> > il futuro delle loro famiglie, nel rispetto delle loro terre e
> > comunità.
> >
> > "Questi - ha proseguito Alastair Sykes - sono temi che preoccupano
> > il consumatore e che hanno portato ad un incremento di prodotti
> > equo- solidali. E' con grande piacere, quindi, che offriamo ai
> > consumatori un prodotto che porta il marchio Fairtrade".
> >
> > Il caso Nestlé s'inserisce nel contesto di altre certificazioni
> > equo- solidali di prodotti di multinazionali, già avvenute o in
> > corso di definizione: McDonald's in Svizzera, Dole in Francia e
> > Chiquita in Usa.
> >
> > Questo pragmatismo non è condiviso da tutti, anche in Italia, dove
> > il marchio Fairtrade è gestito da Transfair, che, come la consorella
> > britannica, fa parte della Fair Trade Labelling Organisations (FLO),
> > il coordinamento internazionale dei marchi di garanzia.
> >
> > "Ctm altromercato", che riunisce 118 botteghe equo-solidali, con 230
> > punti vendita in Italia, sostiene che "il commercio equo e solidale
> > deve certamente interessarsi ad un'evoluzione positiva del ruolo e
> > dei comportamenti delle imprese transnazionali, ed all'espansione
> > nel mercato di prodotti realizzati in condizioni eque: ma non ad
> > ogni costo, ed avendo una chiara strategia per il futuro.
> >
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