Re: un minuto di silenzio contro il terrorismo in tutto il mondo



Ma come vengono usate bene le proprie arti oratorie, eh??
 
Bella mossa sostenere che gli italiani sono più sensibili a manifestare contro gli americani che contro il terrorismo....soprattutto quando si è perfettamente consapevoli del fatto che le varie manifestazioni che si sono tenute in tutto il mondo, e non solo in italia, non sono mai state pensate "contro" gli americani, ma "contro" la guerra, caro sig. Allam!!!!
 
Se poi è vero, come è vero, che questo schifo di guerra illegale è stata scatenata e perpetrata dagli americani...beh, la cosa mi pare conseguenziale, logica ed ovvia nella sua banalità, come altrettanto banale è questo suo tentativo di mischiare i piani delle cose, in un gioco ormai trito e ritrito che non potrà funzionare ancora a lungo....
 
Sono solidale con le vittime degli attentati, così come lo sono con i morti afghani ed iracheni, dei quali, invece, pare non importare nulla a nessuno, persone come noi che sono state massacrate a Falluja, a Ramadi, a Samarra nella più completa e colpevole indifferenza internazionale, persone come noi alle quali non sono state dedicate decine e decine di prime pagine di quotidiani, decine di servizi televisivi, interminabili e patetiche celebrazioni ed orazioni da parte dei vari sig. Allam di turno, che, invece, imperversano dopo ogni attentato in ogni dove...o mi sono persa qualcosa??!!
 
Sig. Allam, se l'ignoranza, l'indifferenza, l'apatico e rassegnato asservimento all'informazione di regime della gente riesco ancora a comprenderlo, se non addirittura a giustificarlo, quest'operazione, con lei, non posso e non voglio farla!!!!
Lei è un giornalista, lei ha gli strumenti culturali e professionali, la possibilità di andare nei luoghi e scoprire con i suoi occhi la verità agghiaciante di una guerra che non si combatte più solo nel lontano iraq, una guerra il cui fronte è ormai globale, una guerra nella quale gli assassini di turno, poco importa se indossano la divisa dei marines o l'abito tradizionale arabo, possono colpire li, qui, ovunque, una guerra nella quale i confini tra le due fazioni sono ormai talmente labili da mettere in discussione la nostra stessa identità, appartenenza....
 
L'iraq, sig. Allam, non è stato trasformato in fronte di prima linea dalla aberrante "guerra santa" del terrorismo islamico, come dice lei, ma, come lei ben sa o dovrebbe sapere, dalla prepotente politica neocon, questa si globalizzata, del governo americano, che non ha esitato a gettare benzina sul fuoco del comprensibile risentimento islamico, fomentato da decenni di colonizzazioni economiche, di scellerata protezione concessa allo stato terrorista di israele, che da sempre continua indisturbato a combattere una guerra contro i civili, quegli stessi civili che vengono poi chiamati terroristi se si azzardano a reagire.....
 
La sua dignità di giornalista, inoltre, dovrebbe imporle di non usare verbi che esprimono tante certezze quando dice "il 90% delle vittime cadono in attentati terroristici suicidi rivendicati dalla filiale di Al Qaeda", dal momento che certezze non ve ne sono affatto!!! Non dovrebbe dimenticare che sta parlando di una fantomatica organizzazione che di volta in volta fa capo a qualche oscuro personaggio (ieri era Bin Laden, oggi Al Zarqawi...) per il quale le grandi potenze, addirittura, si scomodano in assurde cacce all'uomo, dalle quali tornare però, guarda caso, sempre a mani vuote....il dubbio, dovrebbe far parte del dna di un giornalista, non le pare?
 
Ultima cosa: smettiamola anche di utilizzare le statistiche a nostro piacere!!! Dal momento che è un uomo di una certa cultura, non può ignorare che la statistica può dire tutto e niente, sono solo numeri che vanno interpretati...facile mostrare solo quelli che dimostrano le nostre certezze e strumentalizzarli a nostro vantaggio!!!!
Ma visto che le piace giocare con i numeri, gliene porto un po' anch'io: secondo uno studio dello Small Arms Survey, un gruppo di ricerca svizzero, ad oggi le vittime dell'infame guerra anglo-americana, con la vergognosa partecipazione italiana, sono ben 39.000!!!!!! Il numero dei caduti per mano dei cosiddetti "terroristi" (che come tali sono dei veri fallimenti, se si pensa che la loro politica giova sempre e solo alle potenze occidentali!!! Ma che strano...??!!) impallidiscono di fronte a questa assurda carneficina.
 
Personalmente, non posso fare a meno di pensare che prima di questa folle guerra, voluta da Bush-degno figlio-di-tanto-padre, espressione di quei think tank ultra conservatori, razzisti, neoliberisti e dei vomitevoli legami ed interessi economici che legano questa elite che pretende di governare il mondo, di terrorismo internazionale non se ne parlava....non sarà il caso di porsi qualche domanda in più e di abbandonare qualche certezza precostituita ad arte da chi di giustizia sociale, pace e redistribuzione delle ricchezze non ne vuol proprio sentir parlare??
 
 
 
 
 
 
 
 
----- Original Message -----
Sent: Monday, July 18, 2005 7:14 PM
Subject: un minuto di silenzio contro il terrorismo in tutto il mondo

 

Fate Girare:    un minuto di silenzio contro il terrorismo :

mercoledì 20 luglio alle 12

 
Quindici kamikaze in 48 ore, i morti dimenticati di Bagdad
Il 95% delle vittime del terrorismo è composto da iracheni, di cui tre quarti civili. Il 90% cade per mano di Al Qaeda
 
 
Dopodomani, mercoledì 20 luglio, gli iracheni osserveranno a mezzogiorno un minuto di silenzio per commemorare le migliaia di vittime del terrorismo. Noi occidentali che cosa faremo? E i musulmani nel mondo che cosa faranno? E’ sensato che si inorridisca, si denunci, si reagisca alle bombe di New York, Madrid e Londra, e poi si assista imperturbabili, omertosi, inerti alle stragi di innocenti a Bagdad? Ormai dovrebbe essere evidente che siamo tutti testimoni e vittime di una guerra mondiale del terrorismo di matrice islamica, di natura aggressiva.
Una guerra che massacra ovunque e indiscriminatamente cristiani, musulmani, ebrei o altri, all'insegna di una ideologia che esalta il culto della morte. Allora perché non promuovere, aderendo all'iniziativa del parlamento iracheno, una mobilitazione mondiale contro il terrorismo? Un minuto di silenzio da osservare in tutte le capitali, in ogni angolo della Terra, per testimoniare la dissociazione dell'umanità intera dal nemico comune che attenta alla nostra vita e mina la nostra civiltà. Come si può non provare umana pietà per il centinaio di morti dilaniati dall'esplosione di un kamikaze e di un' autocisterna carica di carburante davanti alla moschea di Musayyib il 16 luglio?
Come si può non rabbrividire per la strage di ventiquattro bambini, ad opera di un altro kamikaze, alla periferia di Bagdad il 13 luglio? Come si può non solidarizzare con le altre decine di vittime dei barbari attentati in Iraq perpetrati da ben 15 terroristi suicidi soltanto nelle ultime 48 ore? Guardiamo in faccia alla realtà: il 95% delle vittime del terrorismo sono iracheni, di cui tre quarti civili e un quarto militari e poliziotti; il 90% delle vittime cadono in attentati terroristici suicidi rivendicati dalla filiale di Al Qaeda diretta dal famigerato Abu Musaab al-Zarqawi; il 90% dei terroristi suicidi sono stranieri, di cui il 55% sono sauditi e il 3% provengono da Italia, Francia, Gran Bretagna, Spagna e Danimarca.
Ebbene come è possibile continuare a immaginare che questa carneficina di innocenti da parte dell'internazionale del terrore che s'ispira a Osama bin Laden possa essere considerata una «legittima resistenza del popolo iracheno»? L'ideologia nichilista che disconosce il valore della vita propria e altrui ha probabilmente toccato il baratro della perversione etica e della malvagità umana nell'azione del terrorista suicida islamico che si fa esplodere all' interno o contro una moschea, ritenendo di farlo nel nome di Dio, nel luogo dove si prega Dio, per massacrare dei fedeli che condividono la stessa fede in Dio, nella certezza di ottenere da Dio la ricompensa della vita eterna.
Succede in Iraq ma anche in Pakistan e in Afghanistan. Ad opera di fanatici wahhabiti, la setta maggioritaria in Arabia Saudita, che ha condannato di eresia gli sciiti e ne ha legittimato il massacro. Si tratta di un torbido intreccio di aberrazione religiosa e orrore ideologico. Che si traduce nel culto della morte. Il Male che è alla radice degli attentati sia in Iraq sia a  New York, Madrid e Londra.
Abbiamo 48 ore di tempo per decidere di aderire a un'occasione rilevante tramite cui affermare la condanna dell'Occidente, dei paesi musulmani e del mondo intero nei confronti del terrorismo senza se e senza ma. Condividendo il minuto di silenzio proclamato in Iraq, lo Stato martire per antonomasia, trasformato nel fronte di prima linea della aberrante "guerra santa" del terrorismo islamico globalizzato.
Le premesse in Italia non sono incoraggianti. L'8 luglio c'erano solo 200 persone in Campidoglio a commemorare le vittime degli attentati di Londra. Il 18 marzo 2004, sempre in Campidoglio, erano ancora meno quelli che parteciparono alla manifestazione per le vittime della strage di Madrid. Eppure due giorni dopo, il 20 marzo 2004, un milione di persone sfilarono a Roma nel primo anniversario della g u e r r a i n Iraq. Finora gli italiani si sono rivelati più sensibili a manifestare c o n t r o g l i americani che contro il terrorismo. L'auspicio è che il 20 luglio 2005 possa segnare una svolta nella mobilitazione internazionale contro il terrorismo.
Magdi Allam