Fw: INTERVENTI CERIMONIA FRANCA BASAGLIA VENEZIA



Carissimi
              ritendo utile inviarvi in allegato gli interventi di Franca
Bimbi, Massimo Cacciari, Rappresentante del Comune per le esequie di Franca
Basaglia a  venezia. Segue sintetica rassegna stampa.

Buon Lavoro
                     Paolo Tranchina






INTERVENTI PER FRANCA ONGARO BASAGLIA
Venezia Domenica 16 gennaio 2005

Carissimi
                le esequie di Franca sono state sentite e solenni. Dopo gli
interventi che l'hanno ricordata, il feretro, coperto di rose rosse, è
stato caricato su una gondola governata da gondolieri con la divisa a lutto.
Lentamente, ritmato dai colpi di remo sull'acqua, si è avviato sul Canal
Grande, seguito da altre imbarcazioni.
In silenzio, è uscito dal nostro sguardo oltre il ponte di Rialto.

Credo utile riportare le sintesi degli interventi commemorativi per come li
ho ricostruiti dai miei veloci appunti.

Paolo  Tranchina

Franca Bimbi ha ricordato la figura di Franca sottolineando l'intimo
rapporto di amicizia che le ha legate profondamente. L'ha ringraziata, con
emozione, per le stimolazioni culturali e critiche che l'hanno enormemente
arricchita.
Riflettendo sul suo impegno pratico-teorico ha ricordato che Franca con il
concetto di deistituzionalizzazione non si riferiva solo alle istituzioni,
al manicomio, ma intendeva un processo continuo, ininterrotto contro tutti
i muri di parole, pensieri, ideologie, dentro e fuori di noi, contro tutto
ciò che limita la dignità dell'uomo, della donna.
Ha infine ricordato la sua specificità e ricchezza nel lavoro sui problemi
e identità delle donne.

Massimo Cacciari, dopo aver ricordato di essere stato un attento lettore di
tutte le opere della Franca, ha sostenuto che la sua specificità è stata
quella di andare oltre la settorialità e le separazioni disciplinari.
Franca si è chiesta se l'attività politica nelle istituzioni fosse lavoro
critico.
"Un pensiero degno di questo nome non descrive lo stato delle cose, è un
pensiero critico che parte dallo stato delle cose  per decostruire e
cambiare. La parola decostruire, decostruzione, le piaceva molto, e proprio
questo è stato fatto
nelle istituzioni psichiatriche, non sono state abbattute e basta, non sono
state attaccate e abbandonate, cosa che tutti sono capaci di fare, sono
state progressivamente decostruite per dare spazio al cambiamento.
"Non sarà un'istituzione anche quella, anche la decostruzione
istituzionale? si chiedeva Franca. Questa è l'istanza del pensiero che
stiamo riattraversando.

Oggi circolano molte volgarità pseudoculturali, pensieri dell'adattamento:
'E' naturale, è ovvio........
Il pensiero di Franca non è naturale.
Non è naturale che i matti siano segregati.
Non è naturale che non godano dei loro diritti.
Non è naturale che la loro dignità sia negata.
E' contro queste ovvietà che ritroviamo la base del pensiero critico di
Franca come esercizio di liberazione.
Il pensiero di Franca e Franco sono stati fraintesi fino al punto da
interpretare il loro lavoro come determinismo volgare, fino a fargli dire
che hanno definito la follia come prodotto delle contraddizioni sociali.
La realtà è una trama di contraddizioni che può esprimersi anche con la
follia, con il suo linguaggio.
Devi conoscerle queste trame, se vuoi comprendere la follia, viverlo questo
linguaggio, devi stare dentro queste trame.

Non c'è nessun naturalismo, nessun determinismo.
Franca, al di là di ogni specialismo, ha insegnato a tutti noi il concetto,
una cosa che anche certi settori della politica, che pure ci hanno
accompagnato, non comprendevano, che un vecchio marxismo non poteva
comprendere.
Le trame del potere non si concentrano nella dimensione politica, nella
dimensione tra Stato e organizzazioni politiche, sociali.
Queste trame sono più articolate, complesse, diffuse: sono la microfisica
del potere. Credi di combattere quella forma di potere fuori, ma la
riproduci nella famiglia, nei pensieri quotidiani.
Ma è indispensabile lottare, per cambiare il mondo, non basta pensarlo,
come ricorda la quarta tesi di Marx su Feuerbach, anche se non è stato il
primo filosofo ad averlo detto.

Non c'é nessun discorso, studio che poi ti fa pensare e fare le cose che
Franca ha fatto.
Il pensiero di per sè non muove assolutamente nulla. Puoi leggere quanto
vuoi, studiare quanto vuoi, non serve.
Cosa ci vuole?
Forse i suoi occhi, un dono, bisogna essere benedetti o maledetti,
secondo.......

La sofferenza è intollerabile. Non può esserci felicità dove ci sono i
dannati.  
Allora bisogna sbaraccare gli inferni e liberare i dannati per chi vuole
essere felice.
Questo non te lo insegna nessuno, non lo impari da nessuna parte.
Eppure si vedono persone brave, perspicaci, che vivono tranquillamente in
questo inferno.

C'è questa "grazia" di Franca, che purtroppo non c'entra niente col pensiero.

C'è una citazione del suo libro "Una voce" che penso sia  l'immagine più
bella che si possa dare di un pensiero femminile.
Parlando del suo rapporto con Franco, dopo la sua morte, Franca dice:
- Ora che la mia lunga lotta con e contro l'uomo che ho amato si è
conclusa, so che ogni parola scritta in questi anni
era una discussione senza fine con lui per far capire, per farmi capire.
Talvolta era un dialogo. Talvolta l'interlocutore svaniva, e io restavo
sola, sotto il peso di una verità che si riduce a un'arida resa dei conti
con il bilancio in pareggio, se l'altro non la fa anche sua -.
Franca non sapeva di citare un rabbino medioevale.
Da donna, va come in aiuto, contro l'uomo.
Da un lato è perdono femminile, perchè il pensiero maschile è amico/nemico.
Femminile, perchè come fai a amare contro?
E' bellissima questa frase.
Il pensiero critico sopporta la contraddizione.
Cos'è la follia? è stato chiesto a Franco.
- non so , è stata la risposta, è la contraddizione dentro di noi -
Amare contro è questo.
Se ami sei contro, se no sei aut aut, invece di et et.
Pensiero critico è amare contro, sopportare la contraddizione. Volerla
eliminare, non sopportarla, la segrega, la punisce.
Ma amare contro  è accettare la contraddizione e non accettare la dittatura
dell'uno.
Uno, uno, uno.
Questo non è né di destra né di sinistra.
Pensiero critico, amare contro, et et, sopportare la contraddizione, perchè
ce l'ho in me, perchè fa ricca la mia vita, il mio pensiero.
Questo ricorda Franca.

La rappresentante del Comune di Venezia ha detto che sentiva come un giusto
rimprovero. Come l'incapacità di ascoltare chi ha meno potere. Come se non
si fosse saputo far tesoro di chi, come Franca, alla città ha dato tanto.


RASSEGNA STAMPA PROVVISORIA

15 gennaio
- Il Corriere della sera: C.El.: Morta la senatrice Ongaro Basaglia, madre
ella riforma psichiatrica
- Il Gazzettino: Cordoglio per la morte di Franca Ongaro Basaglia
protagonista del rinnovamento della psichiatria
- Il Gazzettino: E' morta la senatrice Franca Ongaro Basaglia. Lottò con il
marito per la riforma psichiatrica
- Il Manifesto: Mariagrazia Giannichedda: La via alla civiltà di Franca
Basaglia
- Il Messaggero: Luigi Cancrini: Franca Basaglia, i diritti degli esclusi
- Il Piccolo: Mario Colucci: Franca Ongaro Basaglia: una vita contro i
crimini di pace
- La Nuova: Anna Poma: Franca, una donna che narrava storie smontando
ipocrisie e mistificazioni
- La Repubblica: Massimo Ammaniti: E' morta Franca Basaglia
- La Stampa: Liliana Madeo: Franca Ongaro, l'altra metà della "rivoluzione
Basaglia"
- Liberazione: Giovanni Berlinguer: Il nostro grazie a Franca Ongaro Basaglia
- Liberazione: Rocco Canosa: Ricordando Franca Ongaro Basaglia
- L'Unità:  Franco Rotelli: Una vita da Matti

16 gennaio
- Il Gazzettino: Oggi a Ca' Farsetti i funerali civili di Franca Ongaro
Basaglia
     
P.S.
In occasione della laurea onoris causa, conferita a Franca dall'università
di Sassari, nel 2001, abbiamo pubblicato un numero speciale dei "Fogli di
Informazione", il N° 188, gennaio-febbraio 2001, che, oltre ad altri
interventi, contiene la sua lezione magistrale sul tema: Tutela dei diritti
e saperi disciplinari.