oggi potrebbe essere un giorno uguale agli altri




Oggi potrebbe essere un giorno uguale agli altri, ma non lo è!

18 novembre 2003, resterà nella nostra memoria per molto tempo e speriamo
che resti nella memoria della nostra gente come rimane il giorno della
nascita.

Si la vita inizia con la nascita e finisce con la morte, ma noi vogliamo che
la morte, in iraq, dei nostri fratelli non faccia finire il nostro
sentimento di dolore.

Oggi siamo vicini a tutte le persone che hanno subito il torto di vedersi
togliere l'affetto della vita dei loro cari, ne sono tantissimi, madri,
padri, fratelli, mogli, figli, parenti e amici tutti.

Sarebbe facile dire l'abbiamo detto. Ma davanti ad una vita spezzata dalla
violenza siamo tristi e sconsolati sempre. Nessuna vita può subire un gesto
di violenza.

Ogni storia dei nostri fratelli può testimoniare il loro grande amore per la
vita e per gli altri, ma nessuna vittima potrà mai giustificare una
violenza.

Oggi più che mai, il nostro dolore ci deve far chiedere con forza:
FERMATEVI!

Facciamo suonare le parole, coinvolgiamo e chiediamo con forza di essere
mediatori e costruttori di pace.

Ciao fratelli, sono veramente triste e addolorato della vostra assenza e
spero che il vostro sacrificio possa essere per i governanti di questa terra
un gesto di donazione per un nuovo mondo dove gli uomini non saranno più un
numero.

pasquale adamo