(Fwd) CARO ADRIANO SOFRI



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From: Gianni Zampieri <zampieri.gg at libero.it>
To: rubrica.lettere at repubblica.it
Subject: CARO ADRIANO SOFRI
Date: Fri, 18 Oct 2002 20:06:44 +0200

Ho sottoscritto forse più di un appello per reclamare la giustizia che ti è stata 
negata ed ero al Palavobis qualche anno fa, assieme a migliaia di amici, per 
lo stesso motivo. 

Lo rifarei e lo rifarò se sarà necessario od opportuno, come faccio tutto 
quello che posso per tutti coloro che sono condannati ingiustamente: non 
per niente da quasi vent'anni sono anche socio di Amnesty International. 

Più recentemente ero allo stesso Palavobis, ancora con migliaia di amici, 
molti dei quali gli stessi dell'altra volta, per protestare assieme a Gino Strada 
e Alex Zanotelli contro l'ennesima guerra scellerata. 

Ecco il termine: scellerato. 

Lo usai molti anni fa, quando mi riferirono e poi mi fecero leggere quelle tue 
scellerate parole pubblicate su Lotta Continua.  Dissi subito che, al di là del 
merito che nemmeno condividevo, quelle parole erano scellerate perché 
porgevano agli avversari, fascisti di destra e di sinistra, un fianco fin troppo 
facilmente vulnerabile: anche senza cercare un killer, sarebbe bastata 
l'azione di un qualsiasi fuori di testa.  Così (o cosà ?) è stato, ed ora tu stai 
pagando un prezzo ingiusto ed esorbitante per quella scelleratezza. 

Oggi non riesco a capire come, da persona intelligente e onesta quale io ti 
reputo, non capisci quanto siano ancor più scellerate le tue parole contro 
Gino Strada ed a favore della guerra. 
Possibile che non ti rendi conto che le giustificazioni che dai per la guerra, 
equivocando tra questa ed un uso responsabile della forza, non sono altro 
che una scellerata riedizione delle giustificazioni ("politiche" naturalmente) 
che davi all'eventuale esecuzione del commissario Calabresi. Con 
l'aggravante che le scellerate parole di allora mettevano a rischio la vita di 
una persona precisamente individuata come obbiettivo, mentre oggi le tue 
scelleratissime parole giustificano l'esecuzione nient'affatto casuale, perché 
prevedibile e prevista, di migliaia di innocenti civili, bambini donne uomini e 
vecchi, senza distinzione: un massacro terrorista legalizzato !

E proprio tu, ti metti dalla parte di quel potere che combattevi e di cui sei 
tutt'ora illustre vittima. 

Per chiarire, sulla differenza tra un uso responsabile della forza e la guerra 
come noi tutti la conosciamo, basta pensare all'esempio emblematico del 
folle terrorista che sequestra una classe di bambini o dirotta un aereo: forse 
che non si cerca il modo di intervenire senza mettere in grave pericolo la 
vita dei bambini o dei viaggiatori? Forse che si bombarda la scuola o si 
abbatte l'aereo? Forse che non si cerca di venire a patti, anche accettando 
costi economici elevati ed il rischio che il folle la faccia franca?

Nel caso poi delle guerre attuali, tragica beffa, il diavolo Saddam è vivo e 
vegeto, BinLaden sembra proprio che non sia morto e Milosevic sta dando 
lezioni di diritto processuale ad un tribunale internazionale. 

"Ma mi faccia il piacere ..." direbbe il grande Totò. 

Mi stupisce ancor più la tua posizione, perché ti conosco per un intellettuale 
molto preparato. Tito Livio pare abbia lasciato scritto che "le guerre non 
sono mai fatte nell'interesse del popolo" e che "il popolo non ha mai tratto 
reali benefici dalle guerre": duemila anni fa. Dopo di lui, lo stesso concetto 
sembra sia stato espresso da una quantità di personaggi della cultura e 
della storia, ma evidentemente cultura e storia non sono brave maestre, 
nemmeno (o soprattutto) per i dotti. 

Io sono un semplice cittadino, padre di famiglia, pensionato e ragioniere, ma 
credo di essere e voglio essere cittadino del mondo. Per questo sono e sarò 
contro tutte le guerre, a costo della vita. 

Credo che l'unica possibilità reale di fermare o meglio di impedire e bandire 
per sempre questa autentica barbarie, sia che lo esiga un grande numero di 
cittadini.  Anche questo è stato detto e ridetto, da Einstein a Capitini, da Don 
Sturzo a Martin Luther King, da Staffan De Mistura a Moni Ovadia o a 
Tiziano Terzani, solo per fare qualche nome di ieri e di oggi.

Per questo da qualche tempo stiamo proponendo un PATTO TRA I 
CITTADINI DEL MONDO, ora anche con un sito:
www.deicittadinidelmondo.it

Ti auguro "buone" riflessioni e spero proprio di riconoscerti, fratello. 

Gianni Zampieri - cdm 

Barzanò, 18 ottobre 2002 


------- End of forwarded message -------"Non temo le parole dei violenti,
mi preoccupa molto il silenzio degli onesti" (M.L.King)