lo sciopero generale, i senza dimora e i senza diritti



inviamo qui sotto una dichiarazione sullo sciopero generale e sulla situazione carceraria.
grazie per l'attenzione
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 Lo sciopero generale e i cittadini-lavoratori di serie B

 Ci sono decine di migliaia di persone rinchiuse nei penitenziari italiani che vengono private non solo della libertà, ma anche di diritti fondamentali. L’affettività, la salute, il diritto alla difesa, la stessa dignità di queste persone è quotidianamente compromessa e spesso conculcata da un sistema penitenziario obiettivamente al tracollo.

Una situazione decisamente «critica e ormai al limite», come ha ammesso nei giorni scorsi il ministro della Giustizia: quasi 56.000 reclusi per 41.798 posti, crescita dei suicidi e dei gesti di autolesionismo, mancanza addirittura delle medicine di base per curare i malati (15.000 detenuti con virus epatici, almeno 1400 sieropositivi, tantissimi con disagio psichico). Il sovraffollamento, insomma, non garantisce le condizioni minime di vivibilità e favorisce l’insorgere di gravi patologie. Allo stesso tempo produce condizioni di lavoro stressanti e umilianti per tutti gli operatori penitenziari: agenti, educatori, assistenti sociali.

Ma i reclusi vedono violato anche un altro diritto, quello al lavoro e quello ai diritti sul lavoro: il trattamento economico, le condizioni di sicurezza, le qualifiche e tutto quanto fa parte dello status riconosciuto ai lavoratori all’esterno non viene riconosciuto e garantito ai lavoratori-detenuti. Compreso il diritto all’organizzazione e alle tutele sindacali. Di più: il lavoro diventa strumento di veri e propri ricatti e vessazioni. È avvenuto anche nella recente protesta, che ha coinvolto numerosi detenuti di molte carceri: in alcuni casi, coloro che hanno aderito alla protesta si sono visti togliere il lavoro. Nelle carceri non c’è articolo 18, non esiste “giusta causa”, non esiste neppure la possibilità di protestare e rivendicare diritti minimi.

·        È per questo che venerdì 18 ottobre, giorno dello sciopero generale, saremo in piazza a Milano a manifestare per chi non può manifestare: le 56.000 persone private di voce nelle carceri italiane, per chiedere anche per loro lavoro, diritti e dignità di cittadini e di lavoratori. Saremo in piazza anche per sollecitare una maggiore e pregnante attenzione delle forze sociali e dello stesso sindacato a questo “volto oscuro” del mondo del lavoro e della precarietà.

·        Per gli stessi motivi, poiché la popolazione detenuta è costituita in larghissima parte dai tanti volti dell’esclusione sociale e delle povertà, giovedì 17 ottobre, a partire dalle ore 21 saremo in piazza Santo Stefano a Milano per partecipare all’iniziativa “La notte dei senza fissa dimora”, organizzata dal giornale di strada “Terre di mezzo", e dalla “Federazione italiana organismi per le persone dei senza dimora”, in occasione della giornata mondiale contro la povertà: in dieci città italiane, centinaia di persone dormiranno in strada per ricordare la drammatica condizione dei senza dimora, dei poveri e dei senza diritti. Una condizione di cui le carceri costituiscono un drammatico ed estremo condensato.

 Sergio Cusani e Sergio Segio