Fwd:CAMPAGNA ELETTORALE 11...



"prima di tutto l'effige del candidato stabilisce un legame personale fra questo e gli elettori; il candidato non da' a giudicare solo un programma ,propone un clima fisico,un insieme di scelte quotidiane espresse in una morfologia,un modo di vestire,una posa.
la fotografia tende in tal modo a ristabilire il fondo paternalistico delle elezioni,la loro natura "rappresentativa".
nella misura in cui la fotografia e' elissi del linguaggio e condensazione di tutta una "ineffabilita'" sociale,essa costituisce un'arma anti-intellettuale, tende a schivare la "politica" ( cioe' un corpo di problemi e di soluzioni) a vantaggio di un modo di essere,di uno statuto sociomorale.
nella fotografia del candidato non troviamo trasfusi i suoi progetti,ma i suoi motivi di presa,le circostanze familiari,mentali,anche erotiche,tutto quello stile di essere di cui egli costituisce insieme il prodotto,l'esempio e l'allettamento.
la maggiorparte dei nostri candidati nella loro effige danno a leggere esclusivamente una posizione sociale,il comfort spettacolare delle norme familiari,giuridiche,religiose,la proprieta' infusa dei beni borghesi,quali er esempio la messa della domenica,la xenofobia,la bstecca con le patate fritte e il saluto del cornuto,insomma quella che si chiama un'ideologia. 
naturalmente l'uso della fotografia elettorale suppone una complicita': essa e' specchio, da' a leggere elementi familiari,noti.
propone all'elettore la propria effige chiarificata,magnificata.l'elettore si trova espresso e insieme eroicizzato, e' invitato a leggere se stesso,a caricare il mandato che si accinge a dare di un vero transfert fisico: egli delega la propria razza.

il tipo di delega della posizione sociale,della rispettabilita' grassa e sanguigna.
il tipo di delega dell'intellettuale la cui iconografia vuol significare la rara congiunzione di un pensiero e di una volonta':la palpebra un po'increspata lascia filtrare uno sguardo acuto che sembra ricavare la sua forza da un sogno interiore.
la fotografia viene a costituire un vero e proprio ricatto ai valori morali:patria,esercito,famiglia,onore,guerra.
anche la convenzine fotgrafica e'a sua volta piena di segni.
la posa di fronte accentua il realismo del candidato, specialmente se munito di occhiali scrutatori.
tutto vi esprime la penetrazione,la gravita',la franchezza:il futuro deputato fissa il nemico,l'ostacolo il problema.
la posa di tre quarti, piu' frequente, suggerisce la tirannia di un ideale: lo sguardo si erge nobilmente nell'avvenire,non affronta, bensi'domina e irrora un altrove pudicamente indefinito.
quasi tutti i tre quarti sono ascensionali,il viso e' alzato verso una luce soprannaturale che lo attira,lo solleva nelle ragioni di un altra umanita',il candidato raggiunge l'olimpo dei sentimenti elevati,in cui e' risolta ogni contraddizione politica:pace e guerra,progresso sociale e interessi padronali.

tutto cio' coesiste placidamente in quello sguardo pensoso,nobilmente affisso sugli interessi occulti dell'ordine.

ROLAND BARTHES da "fotogenia elettorale" in miti d'ggi ed.orig. seuil parigi 1957 trad.it. einaudi 1974