[TarantoOnLine] Comitato cittadino Salute e Ambiente di Taranto: "Vogliamo essere presenti nella governance della crisi ILVA"



(AGI) - Taranto, 25 nov. - Il Comitato cittadino Salute e Ambiente di Taranto ha scritto ai ministri dello Sviluppo economico, dell’Economia e dell’Ambiente su ArcelorMittal, ex Ilva, e  “in quanto ente esponenziale”, ha chiesto  “di essere coinvolto affinché siano presenti nella governance della crisi anche le proposte della società civile organizzata”. “Il comitato - si afferma - rappresenta ed esprime le ragioni di quella parte della città che non vuole più subire inquinamento, danni alla salute e lesione del diritto alla vita”. Del comitato fanno parte una serie di associazioni e movimenti che in questi ultimi otto anni, dal sequestro dell’acciaieria, si sono mobilitati sul tema. Il comitato evidenzia ai ministri, ma anche alle istituzioni regionali e locali, “il peso sanitario e ambientale insostenibile dell'Ilva che nel corso degli anni ha scaricato sulla collettività parte dei costi interni destinati alla protezione ambientale e all’adozione delle migliori tecnologie, generando in tal modo un eccesso di mortalità e a una riduzione della speranza di vita nei quartieri più vicini allo stabilimento siderurgico”. Si sottolineano inoltre  "i costi umanamente ed economicamente altissimi e che la comunità non ha più alcuna intenzione di rinnovare e subire”. Richiamando  l'articolo 6, comma 4, della Convenzione di Aarhus che prevede "la partecipazione del pubblico avvenga in una fase iniziale, quando tutte le alternative sono ancora praticabili e tale partecipazione può avere un'influenza effettiva”, il comitato afferma che “fra le alternative praticabili,c'è la chiusura dell'area a caldo dello stabilimento siderurgico. Evocata da più soggetti istituzionali e concretamente praticata a Trieste con grande soddisfazione del ministro Patuanelli". (AGI) 
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