[TarantoOnLine] Due decreti salva-ILVA dal ministro Costa, già emanati in silenzio



PeaceLink - l’associazione in cui sono impegnato e che è iscritta al Registro Europeo per la Trasparenza - riceve costantemente inviti alla partecipazione ai processi consultivi sulle tematiche ambientali da parte della Commissione Europea. Viceversa nulla di tutto questo avviene con le istituzioni locali e il governo centrale. Veniamo a conoscere le scelte dai giornali a cose già fatte, mentre le scelte europee vengono annunciate e preparate con processi preventivi di consultazione. 

Ci siamo invece abituati ad essere maltrattati qui da noi, e non reagiamo neppure.

Ad esempio il ministro Costa ha recentemente emanato due decreti salva-ILVA nel più totale silenzio, quatto quatto. Il primo è sugli scarichi dei reflui in mare di cokeria e altoforni e il secondo sui nastri trasportatori. Sono proroghe, le ennesime, alle prescrizioni autorizzative.

Credo che creare una massa critica nel settore della qualità ambientale sia importante perché se noi non diciamo nulla continueremo a subire e su questa strada nessun futuro positivo si vede all’orizzonte. 

Fra chi mi legge c’è sicuramente chi è attento alle questioni qui sollevate, ma il mio grido di allarme va oltre e riguarda il nostro livello di reazione culturale ed etica. È così. Lo dico con dispiacere, perché se fossimo in altri contesti si sarebbero già raccolte le firme di illustri esponenti del mondo della cultura. Mondo che da noi non appare, non si esprime o addirittura tace. Purtroppo qui da noi la reazione civile viene delegata al mondo dell’ambientalismo. Ma siamo proprio sicuri che questo basti?