Legambiente: "Potature selvagge a Taranto"



POTATURE SELVAGGE IN CITTA' 
    
Anche quest’anno  sono ricominciate  le potature selvagge ad opera di dipendenti  dell’Amiu su molti alberi della nostra città. Sono stati alcuni agronomi tarantini a segnalarci il recente scempio che si è consumato sui ligustri di Via Principe Amedeo sotto gli sguardi sbigottiti dei passanti che non hanno saputo spiegarsi tanto accanimento su piante di modeste dimensioni. 
Sono stati visti operai arrampicarsi sui tronchi degli esili ligustri, (ci chiediamo con quale rispetto delle norme in materia di sicurezza sul lavoro),  muniti di lunghe seghe pronti a tagliare rami di qualsiasi dimensione e diametro senza – evidentemente -alcuna cognizione in tema di potature. 
E la cosa più grave è che il Comune come ogni anno è di fatto complice di queste operazioni dissennate: sia il nostro circolo che alcuni cittadini hanno prontamente allertato funzionari dell’Amministrazione sull’inadeguatezza degli interventi in corso, ma nessuno li ha fermati. Chiediamo allora che ci vengano date alcune risposte: Chi ha deciso di potare i ligustri di Via Principe Amedeo?  Chi ha deciso di potare i limoni di Via Di Palma? Per quali ragioni? Perché ragioni scientifiche a detta degli esperti non ce ne sono. 
  
Già negli anni scorsi analoghi interventi erano stati aspramente criticati dalla nostra associazione e da tutti gli “addetti ai lavori”; ma evidentemente non è bastato e i “potatori” e i loro “mandanti” sono “tornati all’attacco”. 
Da anni tentiamo di collaborare con il Comune fornendogli la consulenza “gratuita” dei nostri agronomi per garantire alla città una corretta manutenzione del verde pubblico: tuttavia, ogni anno, si ripetono potature scellerate su piante che non le tollerano affatto e che, a seguito di tali interventi, sono destinate a morire o ad ammalarsi in breve tempo perché le continue e drastiche potature indeboliscono le piante e ne abbreviano la vita. Ne sono un esempio i tanti scheletri rimasti in Via Nitti ed in Corso Umberto.  Chiediamo allora “PERCHE'?” 
Perche'  le stesse risorse umane non vengono impegnate per pulire dalle erbe infestanti interi quartieri della città soprattutto laddove recentemente sono stati piantati alberi che a causa delle stesse difficilmente riusciranno ad attecchire o addirittura con il primo caldo torrido andranno in fumo? 
Perché ammassi di sfalci di potatura giacciono per strada da mesi in prossimità della grande rotatoria tra Via Golfo di Taranto e Corso Italia a seguito di lavori di pulizia rimasti inspiegabilmente a metà? Perchè la rotatoria vicino Auchan, dove a novembre  2010 i volontari di Legambiente hanno messo a dimora delle piante grasse è stata pulita solo dopo un anno dalla piantumazione nonostante fosse da mesi palese il sopraggiunto degrado? Perché le tante rotatorie costruite da anni non vengono abbellite con piante e arbusti? E le nostre domande potrebbero continuare all’infinito... perché sono tante le incongruenze e tante le attività nel settore del verde in cui il Comune potrebbe richiedere l’intervento degli operai dell’Amiu “distraendoli” da attività di potatura che avranno come unico esito la distruzione del patrimonio verde esistente. 
Probabilmente sono affetti da miopia i presunti esperti del Comune perché  le chiome degli sfortunati ligustri avevano uno sviluppo contenuto. Come lo avevano l’anno scorso quelle degli alberi di Via Nitti, ridotti inspiegabilmente a tre tristi monconi. Tra l’altro, eliminare gran parte dell’apparato fogliare è una vera follia in una città fortemente inquinata come la nostra perché riduce drasticamente la capacità fotosintetica e l’azione di trattenimento delle polveri sottili.  Senza poi sottovalutare il problema degli uccelli cui è stata tolta la possibilità di ripararsi durante la notte e di cibarsi dei frutti che erano presenti sulla chioma. 
Chiediamo altre risposte: chi programma la manutenzione del verde ed in base a quali criteri? Da sempre non riscontriamo alcuna razionalità nelle attività svolte: i lavori vengono compiuti da personale che proviene da attività di raccolta rifiuti o similare, che non ha alcuna conoscenza delle pratiche forestali e che infierisce  sulle povere piante come “autodidatta” e, cosa ancora più grave, senza la supervisione di tecnici esperti. Perché i capisquadra sono geometri, architetti o ragionieri e non come sarebbe logico degli agronomi? 
Ci potrebbe essere contestato che il Comune sarebbe diventato più sensibile al tema del verde tanto da provvedere negli ultimi due anni all’acquisto ed alla piantumazione di  numerosi alberi: ma che senso ha piantare alberi se poi non si sa curarli ed anzi li si condanna a morte  con potature inutili?  Sorge spontanea un’altra domanda: perchè la nostra Amministrazione spreca, in questo modo, denaro pubblico? 
Esiste un regolamento del verde, approvato dallo stesso Comune, che sanziona questi interventi. Noi pretendiamo che il Comune lo faccia rispettare. 
O bisognerà rivolgersi all’Autorità Giudiziaria per  ottenere il reintegro di tutti quelli alberi che non sono sopravvissuti e che non riusciranno a sopravvivere a questi rozzi interventi? 
  
  
 
Legambiente Taranto – e-mail: legambiente.taranto at legambiente.it 



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