Ancora anomalie nella Valutazione di Impatto Ambientale del rigassificatore di Taranto



Comunicato stampa

Finalmente l'Assessorato alla Regione Puglia ci risponde inviandoci però solo una minima parte delle informazioni ripetutamente richieste.

Più volte sollecitato, nelle scorse settimane, l'Assessorato all'Ecologia aveva preso tempo e risposto che le richieste via email non erano protocollabili ed esaudibili. Posto di fronte alla normativa in vigore sulla ufficialità delle comunicazioni di posta elettronica, l'Assessorato ha dovuto desistere dal suo atteggiamento di illegittima chiusura con cui precedentemente non aveva dato corso alle richieste informative inviate per email dal Comitato contro il rigassificatore di Taranto.

Per far desistere l'Assessorato era stata messa in atto una campagna di informazione su Internet tesa a sottolineare le inadempienze della Regione Puglia (si veda
http://lists.peacelink.it/taranto/msg01324.html).

Infatti il
Decreto legislativo del 4 aprile 2006, n. 159, rafforza
ulteriormente il diritto dei cittadini a scambiare comunicazioni mediante
posta elettronica con le Pubblica Amministrazione, non più solo con
quelle centrali ma anche con quelle locali e - in caso di mancata
risposta - riconosce loro il diritto di rivolgersi al giudice
amministrativo per obbligare i pubblici uffici a rispettare tale
obbligo.

E così, dopo un "braccio di ferro" legale che la vedeva perdente in partenza, la Regione Puglia ha dovuto dar corso alle richieste di accesso all'informazione tramite email.

Ma le anomalie non sono finite qui.

Giunge infatti oggi al Comitato contro il rigassificatore di Taranto un plico della Regione Puglia che però non contiene il Rapporto Preliminare di Sicurezza del rigassificatore, che era stato più volte richiesto. Al suo posto viene inviato un inutile CD-ROM contenente documentazione già in possesso del Comitato. Una semplice svista?

Tuttavia (e questo è positivo) abbiamo ricevuto - come richiesto - i verbali del Comitato Tecnico Regionale per la Valutazione di Impatto Ambientale del Rigassificatore di Taranto. Ma i verbali presentano delle lacune. Infatti nella verbalizzazione (realizzata a posteriori rispetto all'incontro) sono "saltate" alcune precise richieste del nostro Comitato.

Inoltre la Gas Natural (multinazionale proponente del rigassificatore) non ha inviato alla Regione Puglia la documentazione digitale delle integrazioni allo Studio di Impatto Ambientale (come richiesto dal Ministero dell'Ambiente) rendendone impossibile la condivisione su Internet e venendo meno ad un suo preciso obbligo.
Per dar conto delle varie anomalie che rendono poco trasparente la Valutazione di Impatto Ambientale del rigassificatore di Taranto, il Comitato invia agli organi di stampa la comunicazione e-mail da poco spedita all'Assessorato all'ecologia della Regione Puglia.

Ci scusiamo per la lunghezza del comunicato ma crediamo che in tutta questa vicenda ci sia una una grave anomalia di fondo: la scarsa propensione a fornire ai cittadini in maniera esauriente e tempestiva tutte le informazioni richieste.

Il Comitato contro il Rigassificatore di Taranto sta chiedendo le informazioni che le istituzioni dovrebbero spontaneamente mettere a disposizione di tutti i cittadini - tramite i siti Internet istituzionali - senza che neppure ne venga fatta richiesta.

E' questo lo scandalo che solleviamo di fronte all'opinione pubblica. Ed è un motivo in più per dire a chiare lettere: se il rigassificatore fosse una cosa buona non ci sarebbero tante resistenze nel darci la documentazione!

Ci sarebbero tutti gli elementi perché i parlamentari locali si attivino con apposite interrogazioni sul rigassificatore. Ma dobbiamo constatare che l'unica interrogazione parlamentare fino ad ora fatta è stata quella di un deputato di Venezia.

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COMUNICAZIONE DEL COMITATO CONTRO IL RIGASSIFICATORE DI TARANTO
(da acquisire al protocollo)

Per l'Assessorato all'ecologia della Regione Puglia


Abbiamo oggi da Voi ricevuto - tramite lettera - le fotocopie con i 3 verbali del Comitato Tecnico Regionale e la Vostra sollecitazione a Gas Natural perché vi invii il formato digitale delle integrazioni richieste dal Ministero dell'Ambiente.

Nella Vostra comunicazione prot. 1276 del 22/1/07 a noi indirizzata citate come "allegato" un supporto informatico. E ci inviate lo SIA (Studio di Impatto Ambientale) della Gas Natural (che già abbiamo) mentre avevamo ripetutamente richiesto il Rapporto Preliminare di Sicurezza , di cui non ci è pervenuto nulla né su CD-ROM né via e-mail.

Ai sensi del Codice dell'Amministrazione digitale chiediamo che questa nostra e-mail sia acquista come comunicazione ufficiale e pertanto venga acquisita al protocollo (di cui sarà vostra cura inviarci il numero), unitamente alla rinnovata richiesta del CD-ROM con il Rapporto Preliminare di Sicurezza che nel maggio 2005 ha ottenuto il NOF (Nulla Osta di Fattibilità).

La Regione, come ente preposto per l'informazione al pubblico per la Valutazione di Impatto Ambientale, ha per legge il compito di ottemperare ai diritti di accesso all'informazione alla luce delle nuove norme contenute nel Codice dell'Amministrazione Digitale e della Convenzione di Aarhus.

Rileviamo che per i PIRP (Piani Integrati di Riqualificazione delle Periferie) la Regione Puglia abbia attivato un forum tematico sul suo sito Internet mentre tale procedura non è stata realizzata per la Valutazione di Impatto Ambientale, nonostante la nostra precisa richiesta sia stata sottolineata nell'incontro in Regione del 20.10.2006; lamentiamo che tale richiesta di forum telematico non appaia nel Vostro verbale, nonostante sia stata da noi ripetuta nell'incontro a Bari 20.10.2006 sia in pubblico sia in privato all'assessore Losappio (si veda http://lists.peacelink.it/news/msg10150.html); come pure lamentiamo il fatto che l'impossibilità di consultare il Rapporto Preliminare di Sicurezza era stata evidenziata a chiare lettere all'Assessore Losappio il 20.10.2006 (anche questo aspetto specifico non compare nel verbale), senza però sortire alcun effetto, per cui ad oggi continuiamo a non disporre di un elemento conoscitivo fondamentale per valutare la pericolosità dell'impianto di rigassificazione.

Che il verbale si concluda con l'Assessore Losappio che "ha garantito ogni utile informazione sul seguito dell'iter burocratico relativo all'intervento in argomento" contrasta palesemente con la totale assenza di informazione pubblica sul documento fondamentale prodotto dalla Gas Natural ai sensi della procedura Seveso relativa ai rischi di incidente rilevante.

Restano pertanto ferme le nostre richieste di
- un annullamento del NOF concesso senza ottemperare a quanto previsto dall'art.23 (informazione della popolazione) della Seveso II;
- una proroga dei termini per presentare le nostre controdeduzioni alla luce delle disfunzioni riscontrate e non dipendenti da noi.

Ricordiamo che in data 20 dicembre 2006 avevamo chiesto che il Nulla osta di fattibilità (NOF) rilasciato alla Gas Natural fosse rigettato dalla Regione mediante una procedura di autotutela (si veda http://lists.peacelink.it/news/msg10150.html). Non abbiamo ottenuto nessuna Vostra risposta.

Ricordiamo all'Assessore che l'articolo 23 del Decreto Legislativo 334/1999 (la cosiddetta Seveso II) ha introdotto una importante novità democratica prevedendo la "consultazione della popolazione" ai fini della "attuazione della direttiva 96/82/CE relativa al controllo dei pericoli di incidenti rilevanti connessi con determinate sostanze pericolose". Un impianto di rigassificazione rientra nel campo di applicazione di tale normativa. L'articolo 23 prevede che "la popolazione deve essere messa in grado di esprimere il proprio parere nei casi di (...) creazione di nuovi insediamenti e infrastrutture attorno agli stabilimenti esistenti". Il comma 2 specifica: "Il parere di cui al comma 1 è espresso nell'ambito del procedimento di formazione dello strumento urbanistico o del procedimento di valutazione di impatto ambientale con le modalità stabilite dalle regioni o dal Ministro dell'ambiente, secondo le rispettive competenze, che possono prevedere la possibilità di utilizzare la conferenza di servizi con la partecipazione dei rappresentanti istituzionali, delle imprese, dei lavoratori e della società civile, qualora si ravvisi la necessità di comporre conflitti in ordine alla costruzione di nuovi stabilimenti, alla delocalizzazione di impianti nonché alla urbanizzazione del territorio".

Tali questioni sono state recentemente sollevate in un interrogazione parlamentare dell'on.Paolo Cacciari sui rigassificatori e la risposta del ministro Pecoraro Scanio accoglieva positivamente il riferimento a tale norma, che tra l'altro la Regione Puglia invoca per il rigassificatore di Brindisi.

La richiesta di rispetto della Direttiva Europea Seveso la inoltreremo anche al Ministero dell'Interno e al Ministero dell'Ambiente, per ciò che è di loro rispettiva competenza, ma ci sembra equo che la Regione Puglia - se non altro per "par condicio" - invochi anche per Taranto ciò che invoca per Brindisi, ossia l'applicazione integrale di una Direttiva Europea e nello specifico dell' art.23 della Seveso II.

Distinti saluti

Prof. Alessandro Marescotti

Comitato contro il rigassificatore di Taranto
c/o PeaceLink
casella postale 2009
74100 Taranto

cell. 3471463719
http://www.peacelink.it
http://www.tarantosociale.org
a.marescotti at peacelink.org