Comunicato stampa sull'Atto di Intesa fra l'Ilva e la Regione Puglia



COMUNICATO STAMPA

Oggetto: Alcuni aspetti dell’Atto di Intesa poco nobili e …….poco conosciuti…

Uno dei motivi di critica dei Comunisti Italiani della città di Taranto all’Atto di Intesa recentemente sottoscritto da ILVA e Regione Puglia è il permesso dato per la costruzione della nuova centrale termoelettrica.
Atto considerato dalla regione coerente nell’ambito del suo piano energetico ed ambientale PEAR che vedrà la sua approvazione con la posizione negativa del PdCI.
Riteniamo, ancora una volta, che i famosi 100 punti richiesti inizialmente da Vendola, nei fatti si sono dissolti a fronte della sottoscrizione dell’Atto e spieghiamo come.
Ci chiediamo, esattamente, come sia stato possibile avviare un processo di risanamento ambientale senza una parametrizzazione dei valori inquinanti, qualità e quantità, oggi esistenti a Taranto e da tenere sotto controllo, e quindi gestire nel futuro.
Rileggersi a tale proposito la relazione del giugno scorso del Dott. Assennato direttore di ARPA Puglia.
Ci domandiamo, inoltre, quale strategia, quali interventi migliorativi e sopratutto quali controlli e quali verifiche dell’impatto derivante oggi dall’aumento delle produzioni (la delocalizzazione dell’area a caldo di Genova) e quali migliorie derivanti dagli interventi enunciati come risolutori, anche se parziali, dei grandi problemi che quotidianamente subiamo.
In sostanza, ribadiamo, come si possa accettare una intesa quando una delle parti, noi cittadini, non è in grado di controllare l’altra !
Tornando alla centrale elettrica chiediamo come mai inizialmente anni fa furono chiesti da ILVA 150 MW ed oggi se ne ottengono 650.
E’ evidente, apparentemente legittimo, che ILVA abbia tutto l’interesse della chiusura di CET 2-Edison e alla rottura dei vincoli attuali di contratto che la lega ad esso. Però occorre verificare come oggi è distribuita la capacità produttiva in termini di CO2 nel nostro territorio e quanto sarà successivamente con l’entrata in produzione di CET 4-ILVA
Insomma se l’Atto di Intesa in definitiva rientra complessivamente nei parametri di Kyoto del 2012 riguardante la nostra provincia e la nostra regione.
Come stiamo oggi non si sa, come staremo domani nemmeno !
Ma, forse, la ragione principale della richiesta è cosa…….. poco nobile.
Infatti riguarda tutti noi contribuenti. Una legge del 1991 (Legge 9) prorogata successivamente dal Ministro Marzano del centrodestra nel 2004 (Legge 239) prevedeva l’istituzione di “certificati verdi” (CIP 6) per incentivare la produzione, la ricerca e l’innovazione della “energia pulita”, quella alternativa da fonti rinnovabili.
Tale legge autorizzava ENEL al prelievo da ogni nostra bolletta, basta leggerla nel dettaglio (Componente A3 :
costruzione impianti fonti rinnovabili )
, di una quota di denaro aggiornabile nel tempo.
Attualmente dalle tasche degli italiani ogni anno vengono prelevati oltre 3 miliardi di euro, in media ogni cittadino italiano, piccolo o grande che sia, sborsa 60 euro.
I proventi servono oggi, oltre a finanziare in parte nuovi insediamenti, anche a pagare le produzioni di energia messa in rete per tre volte circa il valore di mercato dai produttori di determinati impianti.
Peccato che nella legge, mossa da sani principi, siano state fatte ricadere le “fonti assimilate” e tra queste il metano (energia fossile), gli scarti di lavorazione industriale: petrolio dell’ENI, inceneritori…….gas siderurgici.
Una autentica truffa a carico dei cittadini per l’uso improprio della legge.
Per questi gas Edison sinora è stata a Taranto la grande beneficiata con la sua CET 3., appena pronta la CET 4 di Emilio Riva sarà essa ad usufruire di tale vantaggio economico per cui ogni MW in più prodotto dai suoi gas di recupero, rispetto al suo fabbisogno aziendale, sarà venduto in rete a prezzo triplicato.
Un affare, altro che abbattimento dell’inquinamento !
I cittadini tarantini pagano quindi e pagheranno paradossalmente in più l’energia elettrica consumata nella propria abitazione ed in cambio hanno ed avranno più inquinamento.
I Comunisti Italiani presenteranno a breve una modifica radicale di quella legge che imporrà alle grandi lobbies dell’energia ciò che è previsto in tutti i paesi europei: lo smaltimento degli scarti industriali nel rispetto dell’ambiente a carico dei produttori.

Taranto li, 16-11-2006                                                                                            Direttivo Cittadino
                                                                                                                      PdCI Taranto- sez. C. Latanza