AMIANTO.....PERCHE'?



OSSERVATORIO SULLA LEGALITA’ via Japigia 34  Taranto  Cell. - 3200119260  osservatoriolegnc at libero.it
                                            
                                                                       Spett.  REGIONE PUGLIA
                                                                                   PROVINCIA di TARANTO
                                                                                   COMUNE di TARANTO                               
Problema AMIANTO ??? ……. IRRISOLTO !
L’AMIANTO è al bando dal 1992 … norme estremamente severe lo hanno posto definitivamente fuorilegge.
Da oltre un decennio viviamo nell’emergenza AMIANTO, poiché lo stesso provoca l’insorgere di “asbestosi e di mesotelioma” tumore che colpisce i polmoni, con incubazione che dura anche 35-40 anni.
Un decreto del 1994 ha affidato alle Regioni il Censimento Obbligatorio e Vincolante… A che punto siamo? 
Grande è l’attenzione che si vorrebbe prestare ad un problema cui sono riservati esclusivamente PAROLONI …ma  NULLA VIEN FATTO!
Per una corretta bonifica di luoghi e manufatti contenenti amianto occorre infatti rivolgersi a ditte abilitate alla rimozione, i cui elenchi sono consultabili presso l’ARPA  Agenzia Regionale Prevenzione e Ambiente.
Tutto giusto, ma… il dramma, quello vero, si vive quotidianamente poiché tutto ciò che vien prospettato da chi invece dovrebbe urgentemente e seriamente rimboccarsi le maniche, rimane e si aggira nei meandri della Burocrazia e della Teoria, del VEDREMOINTERVERREMOFAREMO; di concreto il solito e scontato “NULLA”.
Basta aggirarsi infatti le periferie cittadine per trovare a bordo strada tra i soliti enormi cumuli di rifiuti, immancabili manufatti contenenti fibre d’amianto che con facilità si liberano nell’aria atteso lo stato di degrado dei manufatti distrutti in più parti... Perché continua ad accadere ciò?
Chi si ritrova purtroppo a detenere manufatti contenenti amianto, vive il problema in maniera drammatica, atteso gli elevati costi inerenti l’intervento di rimozione… motivo “principe” per cui ci ritroviamo ammassi di rifiuti d‘amianto (tettoie e coperture in genere  serbatoi e componenti vari in eternit) sparsi ovunque tra gli immancabili cumuli di rifiuti (già di per sé inquinanti) che arricchiscono indecorosi scenari delle nostre periferie.
L’Osservatorio in più occasioni è intervenuto … riscontrando però il solito assoluto assordante SILENZIO delle istituzioni… le quali spero non possono negare di aver ricevuto interventi, segnalazioni e suggerimenti.
Determinati personaggi, appena occupano determinate poltrone… non ritengono dover accettare consigli e suggerimenti… all’improvviso si diventa “ONNISCENTI”.
Per l’ennesima volta l’Osservatorio suggerisce che si potrebbe rimediare “al truce fai da te” tipico di chi ritiene illegalmente disfarsi dell’amianto coinvolgendo i COMUNI i quali d’intesa con Province e Regioni  hanno l’obbligo di organizzare lo smaltimento in maniera organica, controllata e capillare.
La maniera certa perché ciò avvenga è innanzitutto quella di procedere alla Mappatura dell’amianto esistente sul territorio, invitando poi chi è in possesso di manufatti d’amianto a collaborare “Senza Costi Aggiuntivi” alla rimozione degli stessi. Chi si ritrova ad effettuare la sostituzione degli elementi AMIANTO, deve inevitabilmente affrontare il costo di acquisto e messa in opera di altro materiale  sperando di non dover scoprire tra qualche anno la pericolosità. Giusto e logico che in qualche maniera gli si debba accordare un aiuto in termini economici dell’operazione di smontaggio e trasporto a pubblica discarica  che in definitiva è quello che incide maggiormente. Dove il risparmio in termini sociali?
Lo stesso si configura nella certezza di non ritrovarsi ovunque e comunque rottami di amianto agli angoli delle strade, la cui rimozione non potrà non ricadere per ovvi motivi che a carico della comunità.
Occorre prendere coscienza che il problema AMIANTO è un problema SOCIALE, non causato e dunque non voluto dal singolo cittadino che se ne trova in possesso che per ovvi motivi finisce per divenirne schiavo e che riterrà anche di disfarsene illegalmente, non potendone affrontare la spesa  dello smaltimento.
Chi l’ha acquistato, utilizzato, non l’ha certo brevettato e pubblicizzato o commercializzato, chi l’ha fatto, a suo tempo ne ha tratto enormi benefici e vantaggi, lo STATO da parte sua, lo ha accettato, lo ha utilizzato.
Solo oggi, dopo la messa al bando, persegue chi lo detiene; il che è causa di determinati deprecabili  per certi versi purtroppo anche comprensibili - comportamenti, a seguito dei quali la comunità si ritrova a doversi far carico dello smaltimento a mezzo rimozione dei rifiuti d’amianto dagli angoli delle strade e del trasporto e stoccaggio in opportune discariche all’uopo abilitate. 
Per evitare illeciti comportamenti di chi costretto a disfarsi dell’amianto non segue o non riesce a seguire le indicazioni di legge. Comune  Provincia  Regione, devono esaminare l’opportunità di venire incontro ai cittadini... Vittime involontarie quest’ultime di un problema calato dall’alto, che di certo non potrà essere risolto senza l’intervento ed impegno delle Istituzioni che hanno l’obbligo di trovare una soluzione a detta emergenza di carattere sociale, atteso che la stessa investe l’intera comunità.                
                  il portavoce
Taranto lì, 08.09.06                                                                            arch. Nevio CONTE