Salvata la masseria Solito. Ma il futuro della stessa qual è ?



Oggetto: Salvata la masseria Solito. Ma il futuro della stessa qual è?
	
La Federazione Giovanile dei Comunisti Italiani apprende con soddisfazione il salvataggio della masseria Solito situata in via Plateja che, nonostante il notevole pregio storico e architettonico, era stata posta a rischio demolizione. Grazie all’allarme lanciato dall’Osservatorio sulla legalità nella persona dell’architetto Nevio Conte, è stato evitato l’ennesimo scempio a danno del patrimonio artistico della città, vilipeso e oltraggiato dalle ultime amministrazioni comunali.

Ma l’interrogativo che ora ci poniamo è quale sarà il destino di questa masseria.

Il mancato abbattimento comporterà altri decenni di abbandono, di incuria, di “presenza ingombrante” nell’urbanistica cittadina, oppure ci si prodigherà al fine di una restaurazione e di un riutilizzo della stessa? Ad esempio, perché non disporre un piano di riqualificazione delle zone abbandonate della città in modo da trasformarle in luoghi di aggregazione giovanile? Chi non ha mai sentito ripetere al proprio figlio che a Taranto “non c’è nulla”, che non ci sono luoghi di svago e dove poter avviare un progetto culturale e formativo degno di una città universitaria? L’autonomia delle tre facoltà e la battaglia affinché le altre possano seguire la stessa strada non sono sufficienti per fare, della nostra, una realtà che possa calamitare studenti anche al di fuori dall’hinterland jonico. Gli esempi li abbiamo a poco meno di 100 km, con Lecce e Bari che hanno costruito una vera e propria rete che permette agli universitari di godere di vantaggi nei negozi, di usufruire di “case degli studenti, di avere agevolazioni nei centri sportivi ma, soprattutto, trovano numerosi locali notturni e luoghi per attività alternative. La nostra proposta, perciò, è quella di restituire alla città tutti quei monumenti che versano in uno stato pietoso e comatoso e valorizzarli affinché possano essere ammirati non solo da turisti, ma, soprattutto, dagli stessi tarantini, spesso eccessivamente indifferenti e distratti alle sorti del patrimonio architettonico della loro città natale. Confidiamo che questo suggerimento sia ascoltato dalla prossima amministrazione comunale che, dovendo far i conti con la voragine economica lasciata dalla giunta Di Bello, forse dovrà evitare la politica di immagine che ci ha portato a spendere fior di milioni per giochi d’acqua e qualche pianta ornamentale, quando era sufficiente riqualificare ciò che già la città offriva. Ci associamo, perciò, all’allarme lanciato dall’architetto Conte per la tutela di tutti i monumenti che versano in un indegno stato di abbandono ( citiamo la Torre D’Ayala), nella speranza che, prima o poi, qualcuno si muova per reinvertire questa tendenza.

Taranto li, 22/05/2006

Federazione Giovanile Comunisti Italiani
Federazione di Taranto

Il segretario provinciale Davide Ettorre