Dibattito sul PEAR (Piano Energetico Ambientale Regionale) e il rigassificatore



COMUNICATO STAMPA

Oggetto: Dibattito sul P.E.A.R.


Finalmente nel dibattito regionale sul PEAR si entra nel merito delle questioni!
A farlo, curiosamente con argomentazioni serie ed oggettive, è la realtà esclusa dalla presenza dell’unico rigassificatore pugliese in programmazione, quella brindisina. Questa città, giudicata incompatibile per il rigassificatore, con la sua amministrazione comunale avanza serie e per noi condivisibili critiche al piano.
Viene detto che pur in uno “scenario obiettivo di crescita della produzione elettrica pugliese” (in verità quasi tutta brindisina e tarantina) pari al 40 % in più per i prossimi 5 anni, manca una valutazione della futura domanda di energia, cioè una vera “programmazione dei consumi”, insomma la crescita reale della nostra economia.
Si cerca di raggiungere il primato della “regione in assoluto con il più alto tasso di esportazione di energia della Italia tutta” mentre bruciamo il 57 % del carbone italiano a Brindisi e produciamo energia da gas siderurgico pari all’11 % del totale regionale. Cioè abbiamo le produzioni più inquinanti in assoluto.
Viene ribadito, dal Comune di Brindisi, che occorre migliorare l’esistente, investire sulla “efficienza prestazionale del sistema energetico pugliese” di gran lunga inferiore al dato nazionale.
Noi Comunisti aggiungiamo, in sintonia con il programma energetico dell’Unione, la necessità di investire nell’efficienza del trasporto della energia e nella creazione di un tessuto nazionale di piccole e medie centrali termoelettriche.
Il 15-20 % delle perdite avvengono nella distribuzione di queste enormi quantità prodotte, è come se in Puglia esistesse una centrale di media potenza solo per coprire tali ammanchi.
Uno spreco enorme a danno della collettività.
A Brindisi, si afferma inoltre che, “non c’è correlazione del piano con la volontà pratica di diminuire drasticamente l’uso del carbone nella produzione, nella sua sostituzione con il metano che, per l’enormi quantità necessarie, evidentemente giustificherebbe la presenza del rigassificatore.
Viene chiaramente detto che c’è invece il rischio reale che tale impianto non finalizzato a ciò “possa essere solo utile ad una stretta logica imprenditoriale, non riversando alcun beneficio al territorio in termini ambientali”.
Bene, è esattamente ciò che avverrebbe a Taranto, dove all’attuale produzione di 1100 MW se ne aggiungerebbero 600 altre richiesti per la costruzione della inutile centrale termoelettrica presente nel piano siderurgico.
Un rigassificatore a Taranto, con tutto ciò che comporterebbe in termini di impatto ambientale, di vincoli e rigidità nel porto, produrrebbe solo vantaggi economici aziendali e per giunta nessuna ricaduta occupazionale.
L’Amministrazione comunale di Brindisi lamenta inoltre l’assenza di un minimo di “riconoscimento sostanziale al grande ruolo che svolge il polo energetico brindisino”. (nessuna agevolazione tariffaria)
Giuste anche le osservazioni, riteniamo, relative alla “necessità fondamentale che la Regione debba delineare canali di intervento nei quali dovrebbero muoversi le aziende produttive di energia anteponendo gli effetti dell’inquinamento ambientale alle logiche imprenditoriali”.
Bene! Noi affermiamo ancora più chiaramente: il primato della politica, la difesa degli interessi dei cittadini su quelli del mercato del profitto.
Brindisi sta svolgendo un suo ruolo autonomo con dignità istituzionale, coinvolgendo i cittadini su fondamentali decisioni.
Taranto, città senza guida politica, istituzionale e morale dovrà costruirsela in questi mesi.
Occorre partire da queste questioni rendendo protagoniste le forze sane presenti ancora nella società tarantina, le associazioni ambientaliste, i movimenti, le organizzazioni sindacali, le forze della sinistra, ognuno nei propri ruoli ma uniti nel progetto di una città migliore.

Taranto li, 8-5-2006                                                           
La Segreteria Cittadina del PDCI di TARANTO
Partito dei Comunisti Italiani  Sezione di Taranto
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