Re: Prodi a Taranto



Ciao Giulio!

At 11.43 08/10/05, you wrote:
Carissimi,
voglio scrivere per domani su Liberazione delle "omissioni" di Prodi a Taranto sui temi della pace e della militarizzazione del territorio. Mandatemi subito vs commenti.
Giulio Di Luzio
340.37.257.36

Ho ricevuto diversi messaggi dopo quanto è accaduto a Taranto, ossia il silenzio di Prodi sul porto a rischio nucleare, in un città dove c'è stata una forte e costante denuncia su questo.

Ma i messaggi ricevuti in privato non si possono riproporre in pubblico. Certo c'è un po' di sconcerto. Che trapela ad esempio nelle parole di Loredana Flore (su http://lists.peacelink.it/taranto/msg01027.html), figura "storica" dell'Associazione per la Pace di Taranto, la quale mi ha telefonato veramente delusa di un discorso in cui di tutto si è parlato tranne che di pace in una città dove gli Usa hanno installato il loro sistema di database telematico dei bersagli di guerra, ossia il C4i.

Ti vorrei riportare la mia risposta ad una persona - vicina al movimento per la pace, che mi ha scritto dicendo:

credo il motivo sia insito nella nostra appartenenza alla NATO...
in Italia chi non è sostenuto dal Vaticano e dalla NATO (leggEsi USA) non governa... pertanto ritengo che in modo "intelligente" abbia omesso questo argomento, come fa' con altri perché non vuole offrire armi a Berlusconi et company, per dibattiti inutili, stressanti e forvianti... lui vuole governare e speriamo che ci riesca, nonostante l'opposizione che gli sta facendo il vaticano, la destra, alcuni nell'ambito del centro sinistra (come la margherita ma anche negli ambienti più a sinistra)... credo che alcuni argomenti possano essere vagliati anche dopo con battaglie adeguate...

Questa è stata la mia risposta, la pubblico di seguito qui sotto.
Cordialmente

Alessandro



--- RISPOSTA ---

Mi permetto di dirti che non sono d'accordo con te.

Essere nella Nato non significa dover esporre intere città al rischio nucleare. Si può stare nella Nato e non accettare alcuna presenza nucleare (né testate né reattori) su mare, terra e cielo. Lo fanno altre nazioni della Nato: la Norvegia ha ad esempio clausole restrittive. La Spagna sta nella Nato ma con un referendum ha mandato via i bombardieri nucleari Usa dopo che caddero alcune atomiche per fortuna senza esplodere. Noi siamo l'unica che accetta tutte e tre le presenze atomiche.

C'è anche il rischio dei propulsori nucleari su cui abbiamo costituito a Taranto un movimento di controinformazione. Taranto è UFFICIALMENTE città a rischio nucleare, lo sapevi?

Quello che è veramente angosciante è il disinteresse del centrosinistra verso la conoscenza del piano di emergenza nucleare, che dovrebbe essere comunicato ai sensi del decreto legislativo 230/95 (direttive europee recepite ma mai applicate). Non lo chiede neppure. Io che l'ho chiesto non me lo danno, in violazione del 230/95.

Io, la mia famiglia e i miei beni veniamo esposti al rischio di una catastrofe di cui un domani non risponderà nessuno.

Proprio in virtù dell'appartenenza alla Nato, occorrerebbe una maggiore assunzione di responsabilità nella tutela della popolazione. Se dovesse esserci una Chernobyl a Taranto o a La Maddalena o a Gaeta o a La Spezia io riterrò Prodi responsabile quanto Berlusconi.

All'inizio degli anni Sessanta rischiammo di saltare tutti in aria, leggi qui: http://italy.peacelink.org/editoriale/articles/art_940.html

Nel 1968 rischiammo nuovamente la catastrofe per un sottomarino Usa, leggi qui: http://italy.peacelink.org/disarmo/articles/art_1481.html

E a metà degli anni Settanta fummo fortunati, leggi qui:
http://lists.peacelink.it/armamenti/msg00302.html

La nostra appartenenza alla Nato non la contrattiamo, la svendiamo come irresponsabili, come struzzi che mettono la testa sotto la sabbia. Lo fece a suo tempo la DC. Lo fa oggi Prodi, con i suoi eloquenti silenzia a Taranto.

Che Prodi non parli è indice di intelligenza politica o invece di omertà?
E perché dovremmo essere audaci su Ustica, sul Cermis e su Piazza Fontana quando siamo abituati a tacere anche su Taranto?

Dante - nel suo viaggo verso l'inferno - incontrò gli ignavi, coloro che, da vili, nella vita non seguirono alcun ideale e che non fecero una scelta ideale pro o contro.
Dante disse: "Visser senza infamia e sanza lodo".
Perché io - da insegnante di Lettere - dovrei indurre i miei studenti a provare in pieno il senso dell'indignazione leggendo Dante... se poi li abituiamo a fare queste scelte di ipocrisia? Questa è la ragione per cui il centrosinistra non parla più di scuola e di cultura. La scuola un tempo era il luogo delle infervoratissime discussioni sul Guicciardini e il Machiavelli, sul Foscolo e il Monti. Oggi che siamo un po' tutti guicciardiniani e manovrieri come il Monti (anzi accogliamo a braccia aperte tutti i voltagabbana purché vengano nel centrosinistra, salvo poi condannarli se fanno il contrario) ecco che non investiamo più nella scuola e nella cultura: tanto la cultura è una rogna, più la gente si informa e più capisce più fa imprevedibili domande.... e non va bene.

Non mi piacerebbe finire fra i "dannati" di Berlusconi ma non vorrei neppure far parte di questa schiera di "ignavi", di questi politicanti che "visser senza infamia e sanza lodo" allo scopo di sistemarsi sulle loro belle poltroncine con i nostri voti dati perché, in fondo, "loro sono il meno peggio". Mi piacerebbe scegliere una cosa che mi piaccia buona e non fra bruchi arrostiti e topi lessi, come accade oggi in Congo (ne so qualcosa perché è questo il menù a Kimbau).

Un cordiale saluto e... scusami la "passionalità" ;-)

Alessandro