il nostro rapporto con la Marina Militare: lettera al Corriere del Mezzogiorno



Gentile Direttore,
oggi 26 giugno sulla prima pagina del Corriere del Mezzogiorno è stata riporta la foto dell'inaugurazione della nuova base navale di Taranto. Sotto il titolo, precisamente nel sommario, c'è scritto: "Ha sfilato senza incidenti il corteo dei pacifisti che chiedono la fine della presenza militare a Taranto".

Al fine di una migliore comprensione della nostra iniziativa, è opportuno chiarire che noi non chiediamo "la fine della presenza militare a Taranto". Se così fosse saremmo rinchiusi in una posizione semplicistica, non realizzabile e non condivisa da molti. Chiediamo invece che a Taranto non vi sia in futuro la presenza o il transito di unità a propulsione nucleare e con armi atomiche; e questo lo auspica l'83% dei tarantini, come risulta da un sondaggio d'opinione. Chiediamo inoltre che la Marina Militare venga utilizzata nel rispetto rigoroso dell'articolo 11 della Costituzione ("l'Italia ripudia la guerra"). Chiediamo infine che non vi sia un ulteriore ampliamento della presenza militare. Infatti la nuova base di Chiapparo è un super-raddoppio della base in Mar Piccolo (che non smobiliterà) e - con le ipotesi di uso americano di alcuni sporgenti del molo polisettoriale - le aree di attracco militare potrebbero triplicare per ospitare unità della Us Navy.

Per maggiore precisione: il sit in del 25 giugno di fronte alla nuova base di Chiapparo era promosso dal "Comitato per il NO al rischio nucleare e No ad ogni altro insediamento militare a Taranto";  quindi la nostra opposizione è ad "ogni altro insediamento militare" non "ad ogni insediamento militare".

Un recente sondaggio telematico conferma l'insofferenza dei tarantini a farsi chiudere da tutte le parti la città con fili spinati e cartelli: "Alt - zona militare - limite invalicabile".
Basta cliccare su http://www.delfinierranti.org/tarantopost/articoliTP.asp?id=1556#top

Le nostre sono posizioni che quindi la maggioranza dei tarantini ragionevolmente condivide ed è questo che ci interessa realizzare, ossia un ampio consenso che valorizzi Taranto come "città operatrice di pace" (articolo 1 dello Statuto Comunale), collaborando possibilmente anche con tutti quei lavoratori del Ministero della Difesa che hanno a cuore la pace e la difesa dell'ambiente.

Anche se sotto il sole cocente di ieri eravamo solo un centinaio, ci animava la fiducia che una manifestazione arcobaleno e nonviolenta fosse necessaria per dare visibilità ad una larga fetta della nostra città che vuole un futuro di pace.

Colgo l'occasione per esprimere il mio apprezzamento sincero per il vostro impegno serio per una corretta informazione nei confronti della regione e della nostra città.
Il vostro giornale ci porta una ventata di libertà. In particolare è apprezzabile la vostra capacità di ascolto della società civile, un pregio che fa onore a chi vuole fare oggi del buon giornalismo.
Vogliate raccogliere pertanto questa precisazione nello spirito della più cordiale, aperta e autentica comunicazione.

I miei migliori auguri di buon lavoro a tutta la Redazione del Corriere del Mezzogiorno.

Alessandro Marescotti
presidente di PeaceLink

PS - Ho riportato in grassetto le frasi essenziali per una precisazione sul Corriere.