comunicato stampa - iniziative per la pace a Taranto



COMUNICATO STAMPA

LANCIATA LA CAMPAGNA "BANDIERE DI PACE SULLE SCUOLE" E "NEGOZI CONTRO LA GUERRA"

SABATO DISTRIBUZIONE DELLE BANDIERE DELLA PACE

LUNEDI' PROSSIMO ASSEMBLEA PUBBLICA CONTRO LA GUERRA
IN PREPARAZIONE DELLA MANIFESTAZIONE NAZIONALE DEL 15 FEBBRAIO
Incontro lunedì 10 febbraio alle ore 18.00
presso la Biblioteca della Chiesa Valdese in
via G.Messina 71 a Taranto

A SCUOLA LA BANDIERA DELLA PACE
Già sul pennone dell'Istituto Righi sventola la bandiera della pace con i colori dell'arcobaleno, posta al centro fra il tricolore italiano e la bandiera azzurra dell'Europa.
La bandiera della pace è stata issata dopo una raccolta di firme fra i docenti.
Questa iniziativa nell'Itis Righi fa da apripista ad un movimento nazionale che ha trovato espressione in una campagna - lanciata dal comico Claudio Bisio e da Smemoranda - denominata "scuola di pace" che punta all'esposizione delle bandiere della pace in tutte le scuole italiane.
L' Istituto Tecnico Industriale Righi è la prima scuola a Taranto che la espone, ma è presumibile che la forza trainante di Claudio Bisio, conduttore di Zelig, combinata alla diffusa sensibilità pacifista presente fra tanti docenti e studenti, porterà nei prossimi giorni non solo in Italia ma anche a Taranto ad un fiorire di bandiere di pace sia nelle scuole sia nei balconi delle case.

COME E' INIZIATA LA CAMPAGNA
L'appello ad esporre dai balconi la bandiera multicolore è stata lanciata nei giorni scorsi da PeaceLink che sul suo sito web www.peacelink.it  ha elencato tutti i punti della distribuzione nazionale da cui ci si può rifornire e ha creato un database con tutti gli aderenti all'indirizzo http://db.peacelink.it
Il prossimo numero di Famiglia Cristiana dedicherà la copertita alla campagna "bandiere di pace".

SABATO DISTRIBUZIONE DELLE BANDIERE DELA PACE
A Taranto le bandiere della pace si possono trovare presso Cochico, l'associazione per il commercio equo e solidale (e-mail:
cochicho98 at hotmail.com), che sabato sarà aperta dalle ore 18 alle ore 21 in via Dante 32/a proprio allo scopo di distribuirle e di raccogliere altre prenotazioni.

LUNEDI' ASSEMBLEA PUBBLICA CONTRO LA GUERRA
tarantosociale, il coordinamento informale delle associazioni pacifiste e ambientaliste tarantine che ha dato vita al sito web www.tarantosociale.org (1)
, torna a riunirsi lunedì 10 febbraio alle ore 18.00 presso la Biblioteca della Chiesa Valdese. Le iniziative programmate (altre sono allo studio) passano alla concreta attuazione. In questa fase operativa è stato previsto il coinvolgimento degli operatori commerciali (con esposizione della locandina "Questo negozio è contro la guerra"), l'invito alle scuole ad esporre le bandiere della pace (può una scuola educare alla guerra?), la mobilitazione attraverso i media della pubblica opinione. Nel corso della riunione saranno definite le modalità della partecipazione dei pacifisti tarantini alla manifestazione prevista a Roma, e su tutte le piazze auropee, sabato 15 febbraio (treno speciale a, probabilmente, prezzo speciale). L'assemblea è aperta, possono parteciparvi associazioni e  singoli cittadini. La guerra avrà il nostro forte NO.

PERCHE' ESSERE CONTRO LA GUERRA
Le probabilità di una guerra aumentano. La pace continua ad allontanarsi. L'intelligenza non si fa illusioni, il cuore resiste. E comunque il dissenso ha un'alta valenza civile e morale. L'opinione pubblica, largamente contraria alla guerra, continua a rimanere l'ultima forte barriera con cui dovrà fare i conti i governi che volessero entrare in guerra: siamo ancora in democrazia? Vale ancora il principio di maggioranza? O viviamo sotto un regime oligarchico che se ne infiscia dell'opinione pubblica? Se in democrazia vige il principio di maggioranza questa guerra è priva di maggioranza e quindi ogni azione di guerra sarebbe una sostanziale violazione della sovranità popolare. 
Oggi possiamo ancora dire: "Non nel mio nome".
Il silenzio ci accomunerebbe ai fautori di morte.
Domani potremmo dover giustificare il silenzio ai nostri figli.
Al di là di ogni distinzione politica o ideologica, è venuto il momento di unire tutte le forze che vogliono sinceramente la pace.
Questa guerra - apparentemente avvalorata da elementi indiziari che Colin Powell ha esibito di fronte all'ONU - sarebbe la MORTE della democrazia in quanto ha come presupposto l'espropriazione del diritto di verifica e di controllo che è prerogativa dei Parlamenti. Tutti i parlamentari voterebbero per regioni di fiducia o di sfiducia verso elementi indiziari che - allo stato delle cose - non sono stati convalidati dagli stessi ispettori dell'ONU. La guerra si sta trasformando in un atto di fede, e per di più nella "fede nella guerra".

Infine non si comprende che elementi di sicurezza darebbe un bombardamento sui presunti siti delle armi chimiche, batteriologiche e atomiche. Se tali armi veramente esistessero (ma perché Colin Powell non dà dettagliate istruzioni ai suoi ispettori?), il bombardamento americano provocherebbe una contaminazione devastante; è pertanto plausibile che Bush stia conducendo l'ennesima campagna di propaganda per conquistare il petrolio, usando la questione delle armi proibite come foglia di fico per coprire un'occupazione neocoloniale. 
La nostra ostilità al regime tirannico di Saddam Hussein è scontata; ma il rispetto dei diritti umani non si ottiene con un aumento dei lutti e delle sofferenze del già martoriato popolo irakeno che l'annunciata guerra inevitabilmente causerà.
Il rifiuto statunitense di concedere asilo politico ai profughi irakeni - come denunciato dalle associazioni umanitarie - conferma dell'assenza di buona fede del governo statunitense.

                                                                        per
                                                                       tarantosociale.org
 
                                                                        Alessandro Marescotti             
 
consulta i siti               www.tarantosociale.org            e             www.peacelink.it 

(1)
Finora sono state svolte iniziative di collaborazione e raccordo con Aifo, Altrimondi, Amnesty International, Aprile, Arci, Associazione per la Pace Taranto, Attac, Caritas, Chiesa Valdese, Comitati di quartiere Paolo VI, Città Vecchia, Salinella, Comitato contro l’elettrosmog, Commercio Equo e Solidale, Comunità Emmanuel, Coordinamento Genitori Democratici, Coordinamento Obiezione Spese Militari, Diritti degli animali, Emergency, Legambiente, Libera, Libreria Gilgamesh, Movimento Difesa del Cittadino, Oltre le barriere, Parrocchia Regina Pacis, Pax Christi, Peacelink, Terra Rossa, Treterre, WWF, e, a vario titolo, numerosi esponenti della Chiesa Cattolica, di partiti politici e singoli cittadini.