messaggio dei noglobal arrestati alla manifestazione di Cosenza



Per favore, fate rimbalzare in rete il seguente messaggio, scritto dai compagni detenuti a Trani, letto dal palco durante la bellissima manifestazione di Cosenza di sabato 23. Diamo voce a chi, in questo momento, è ancora in regime di isolamento.

Avviso: martedì 26 novembre alle ore 18 assemblea pubblica presso la sede dei Cobas di Taranto, in via Monfalcone.

Marinella Marescotti
m.marescotti at tiscali.it


Messaggio alla manifestazione di Cosenza - 23 novembre 2002

Compagne e compagni, amiche ed amici che ci state vicino, familiari amatissimi!

Vi giunga innanzitutto il nostro saluto e la nostra gratitudine per tutto quello che state facendo

per noi. Se possiamo dirvi che stiamo bene, sia di salute che di spirito, lo dobbiamo soprattutto

a voi, al calore e al coraggio che ci infondete con le numerosissime mobilitazioni, sia in Italia

che all'estero, di cui ci giunge costante notizia.

Se il nostro movimento è il movimento dei movimenti, l'inchiesta che ci coinvolge si illude di

essere l'inchiesta di tutte le inchieste. E' fin troppo palese che noi fungiamo da capro espiatorio,

che attraverso noi si vuole colpire tutto il movimento nelle sue diverse componenti. Di fronte alle

massicce mobilitazioni in atto ci sentiamo di dire che stavolta hanno sbagliato clamorosamente

i calcoli.

Il movimento non si processa!

Nessun teorema su fantomatiche associazioni sovversive può infatti cancellare lo spessore del

nostro lavoro politico e sociale, cui corrisponde un crescente riscontro positivo tra la gente, che

consideriamo patrimonio collettivo di quel vasto movimento globale di cui costituiamo parte integrante.

A partire dalle lotte al fianco degli operai licenziati, dei giovani disoccupati, dei precari vecchi e nuovi,

dei lavoratori socialmente utili e di pubblica utilità; dalle lotte per la difesa della scuola pubblica,

contro la privatizzazione della sanità, contro lo smantellamento del sistema pensionistico e di ogni

altro srvizio pubblico; passando per le battaglie ambientaliste contro le discariche abusive di rifiuti

tossici, gli inceneritori, le nuove centrali energetiche inquinanti, il no netto al ponte sulle Stretto di

Messina; attraverso il lavoro con i fratelli immigrati, con i profughi dalle guerre, dalle dittature e dalla

miseria del capitalismo globale, con i più deboli che popolano i quartieri degradati delle nostre città,

senza dimenticare quell'altra società, lo sterminato popolo dei carcerati al quale anche noi oggi

apparteniamo; fino alla solidarietà con tutti i popoli oppressi, e in particolare in questo momento col

popolo palestinese in lotta. Per affermare il diritto di ogni popolo a vivere libero dall'oppressione e

dallo sfruttamento, per un no chiaro, senza se e senza ma, alla guerra.

Diciamolo chiaramente: speravano di indebolirci e invece ci hanno reso più forti; speravano di dividerci

e invece ci hanno unito; speravano di alienarci la simpatia della gente e invece questa è cresciuta e

si è diffusa; speravano di fermarci e invece ci hanno dato nuovo slancio.

Un calorosissimo saluto ai compagni e alle compagne ancora in carcere e ai domiciliari, che non

vediamo nè sentiamo da venerdì 15 novembre.

Stringiamo loro e tutti voi in un immenso abbraccio di solidarietà e di amore.

Salutando a pugno chiuso la mobilitazione di Cosenza, mai come oggi ci sentiamo di dire:

NO PASARAN!!!

I







I prigionieri del carcere speciale di Trani

Francesco Cirillo

Giuseppe Fonzino

Salvatore Stasi

Dagli arresti domiciliari

Antonino Campennì