Mai una manifestazione così imponente in Puglia.



Mai una manifestazione così imponente in Puglia.

Una grande vittoria del sindacato e dei lavoratori.

Ma il governo avrà capito che si è inimicato il Paese?


16 aprile 2002




Mai, a memoria di Uil, in Puglia si è tenuta una manifestazione sindacale di
questo livello con una mobilitazione di lavoratori pari ad oltre 60mila
unità, confluiti a Bari da tutti i centri della regione per il comizio
finale in piazza Prefettura.

Oggi il Governo ha avuto la prova di quanto i provvedimenti che intende
portare avanti siano impopolari ed ingiusti. La massiccia e convinta
adesione dei lavoratori nella protesta contro l'abolizione dell'art. 18, la
decontribuzione e quanto altro si prevede in tema di fisco, sanità, scuola,
Mezzogiorno ed occupazione hanno letteralmente scosso la gente. E' la prova
che non è tagliando i diritti dei lavoratori che si può creare crescita
occupazionale. Oggi, i manifestanti hanno anche pronunciato un secco "no"
nei confronti di una privatizzazione strisciante, ma continua, soprattutto
nei settori della sanità e della scuola.

E dalle notizie che ci giungono dalle altre piazze d'Italia, dove si è
registrata una altrettanto massiccia e convinta adesione alla protesta, è il
caso che il Governo tragga l'unica conclusione possibile: non portare avanti
materie che spazzano via i diritti e tagliano lo stato sociale.

Oggi il Governo ha avuto la prova tangibile che si è inimicato il Paese. Non
solo: dovrebbe aver capito che i lavoratori non smetteranno di andare in
piazza. Non si è trattato di un episodio isolato, ma di un inizio: si andrà
avanti finché non si registrerà il ritiro di provvedimenti che definire
iniqui vuol dire essere generosi.

Salutiamo infine la presenza nella manifestazione dei lavoratori della
Natuzzi (azienda nella quale il sindacato di fatto non esiste), della
Miroglio, dell'Ilva. Notiamo anche l'assenza di molti giovani che non hanno
potuto scioperare perché assunti con contratti a termine e di formazione e
lavoro e che dunque, sotto la minaccia del padrone, avrebbero rischiato il
posto di lavoro. Ma per loro c'erano tutti quelli che dalla formazione e
lavoro sono passati al tempo indeterminato e che oggi, per la prima volta,
hanno potuto andare in piazza per manifestare il loro dissenso. Anche questa
è una grande vittoria. Che dimostra peraltro quanto le finalità del governo
non siano quelle sbandierate: abolendo l'articolo 18 non si produce
occupazione. Quanti non tutelati dall'articolo in questione oggi sarebbero
scesi in piazza senza rischiare il licenziamento in tronco?


Il Segretario Generale

 (Aldo Pugliese)