Tobin Tax, anche a Taranto si raccolgono firme



Anche a Taranto si stanno raccogliendo le firme per la proposta di legge di iniziativa popolare per la Tobin Tax. La mobilitazione per la Tobin Tax è un'iniziativa che chiede di tassare le speculazioni finanziarie per volgere poi i fondi raccolti - tramite la tassazione - a beneficio soprattutto dei paesi del Sud del mondo, prime vittime dei "giochi" del capitale speculativo. La proposta parte da Attac. Per Taranto il riferimento è Salvatore De Rosa e-mail nautarea at libero.it All'iniziativa aderisce PeaceLink ed è prevista la costituzione di un comitato a Taranto di associazioni e singoli per promuovere la raccolta di firme.

Questo è un opuscolo esplicativo delle regole essenziali per raccogliere le firme per i comitati (i moduli possono essere richiesti a nautarea at libero.it).


Cos¹è la vidimazione.
E¹ l¹operazione che viene effettuata dal cancelliere della Corte di Appello
o del Tribunale, oppure ancora dal Segretario Comunale, nel riquadro in alto
a destra del modulo di raccolta firme.
Il vidimatore ci permette di sapere i limiti di utilizzabilità del modulo
riferiti alla sede di competenza dell¹autenticatore/trice. Per esempio se il
modulo è stato vidimato dal cancelliere del tribunale di Bologna può essere
utilizzato in presenza di un notaio dell¹ordine dei notai di Bologna o di un
cancelliere del tribunale di Bologna e non, per esempio, in presenza di un
notaio o di un cancelliere di Firenze.
Se il modulo non è stato vidimato non può essere usato per raccogliere le
firme.
ATTENZIONE: La vidimazione è valida se c¹è il timbro dell¹ufficio, il timbro
del cancelliere (o del segretario comunale) con la firma e la data di
vidimazione (occhio agli errori di data)
Come si raccolgono le firme e cos¹è l¹autenticazione.
Quando si raccolgono le firme deve essere presente un autenticatore/trice.
Ad ogni tipo di autenticatore/trice corrisponde un territorio di competenza:
la firma può essere raccolta solo se il cittadino che ha intenzione di
firmare ha la residenza in un comune compreso nel territorio di competenza
dell¹autenticatore/trice presente.
AUTENTICATORE/TRICE TERRITORIO DI COMPETENZA
NOTAIO TUTTA ITALIA
CANCELLIERE DI CORTE DI APPELLO TERRITORIO CORTE DI APPELLO
CANCELLIERE DI TRIBUNALE PROVINCIA
COLLABORATORE CANCELLERIA DI CORTE DI APPELLO TERRITORIO CORTE DI APPELLO
COLLABORATORE CANCELLERIA DI TRIBUNALE PROVINCIA
GIUDICE DI PACE Circoscrizioni corrispondenti a quelle delle vecchie
Preture; in pratica, di solito, la provincia è suddivisa in diverse parti.
Per sapere quali sono i territori di competenza di ogni giudice di pace
dovete chiedere a loro.
SEGRETARIO COMUNALE COMUNE
SEGRETARIO DELLA PROCURA DELLA REPUBBLICA TERRITORIO CORRISPONDETE ALLA
PROCURA DI SUA COMPETENZA
PRESIDENTE PROVINCIA PROVINCIA
SINDACO COMUNE
ASSESSORE COMUNALE COMUNE
ASSESSORE PROVINCIALE PROVINCIA
PRESIDENTE CIRCOSCRIZIONE COMUNE
VICEPRESIDENTE CIRCOSCRIZIONE COMUNE
SEGRETARIO PROVINCIALE PROVINCIA
FUNZIONARIO INCARICATO DAL SINDACO COMUNE
FUNZIONARIO INCARICATO DAL PRESIDENTE DELLA PROVINCIA PROVINCIA
CONSIGLIERE PROVINCIALE PROVINCIA
CONSIGLIERE COMUNALE COMUNE
Nota: i consiglieri provinciali e comunali devono prima comunicare la loro
disponibilità rispettivamente al presidente della provincia e al sindaco. Si
tratta solo di una comunicazione che non richiede autorizzazione.
I Cancellieri possono autenticare le firme dentro i loro uffici, per uscire
fuori dagli uffici (fuori orario di lavoro) devono essere autorizzati dal
presidente del tribunale o della Corte di Appello. I Giudici di Pace, per
poter autenticare le firme, devono essere autorizzati dal coordinatore dei
giudici di pace.
I funzionari comunali e provinciali devono essere autorizzati,
rispettivamente, dal Sindaco e dal Presidente della Provincia. Per
funzionario si intende qualsiasi dipendente.
Ad un cittadino che deve firmare deve essere richiesto il documento di
identità: è il modo in cui l¹autenticatore/trice identifica la persona e per
noi il modo per evitare errori.
Possono firmare solo i cittadini italiani con diritto di voto, quindi con 18
anni compiuti al momento in cui firmano, con esclusione di quelli che hanno
perso il diritto di voto.
La prima cosa da chiedere è il comune di residenza e, se avete dei dubbi,
l¹età o se è cittadino italiano.
Se non ha l¹età o non è cittadino italiano gli/le fate firmare la petizione
di appoggio. Per i minorenni il limite per firmare la petizione è,
indicativamente, 14 anni.
Se la persona che deve firmare ha una residenza che non è compatibile con
l¹autenticatore/trice presente, dovete regolarvi a seconda dei casi.
Per esempio se si raccolgono le firme in presenza di un autenticatore/trice
competente solo per le firme dei residenti nel Comune e la residenza di chi
vuole firmare è in un altro comune della provincia, gli/le si può chiedere
di firmare in un¹altra occasione, comunicandogli/le quando c¹è un
autenticatore/trice competente per tutta la provincia. Se la residenza è in
un comune fuori provincia si può decidere di far firmare la petizione perché
è più difficile che trovi l¹occasione per firmare oppure indicargli come
deve fare (ad esempio dire che può trovare la lista dei momenti di raccolta
firme sul sito di ATTAC). Se si è verso la fine della campagna si può
decidere di far firmare a tutte queste persone la petizione, perché
difficilmente troveranno un¹occasione buona.
Sul modulo va scritto quanto è richiesto.
Scrivere SEMPRE in stampatello.
Prestate attenzione a casi particolari, come ad esempio i nomi doppi, che
vanno indicati entrambi, se sono indicati nel documento di identità.
Bisogna essere sempre molto precisi.
Nel caso del luogo di nascita, se si tratta di cittadini italiani nati
all¹estero, va scritto solo lo stato di nascita.
Nel caso dell¹indirizzo (si intende la via o piazza e il Comune) va indicata
la residenza valida ai fini elettorali, in sostanza quella presso cui arriva
il certificato elettorale. Quando si legge l¹indirizzo sul documento
chiedere sempre se la residenza è cambiata. Fate bene attenzione ad evitare
la confusione fra residenza valida ai fini elettorali e domicilio che può
essere diverso.
La validità di un documento non è cosa che riguarda noi ma
l¹autenticatore/trice, quindi per noi i documenti validi sono tutti, senza
preoccuparci della scadenza: carta d¹identità, patente, passaporto, licenza
di caccia, tesserino ferroviario, ecc.. Non è detto che sia così per
l¹autenticatore/trice, che può pretendere alcuni tipi di documenti rispetto
ad altri. Dobbiamo, potendo scegliere, privilegiare gli autenticatori/trici
meno fiscali possibile.
I dati relativi al documento (numero di carta d¹identità, numero della
patente, ecc.) non vanno scritti da nessuna parte. Se un autenticatore/trice
pretende di trascriverli, fatelo su un foglio a parte che date a lui e poi
non chiamatelo mai più, è uno che vi fa solo perdere del tempo.
Chiedere un documento è un nostro interesse solo perché si evitano errori e
si fa prima a trascrivere i dati. Se una persona non ha nessun documento
chiedetegli i dati e trascriveteli comunque, allo scopo di evitare di
perdere una firma (sempre che l¹autenticatore/trice non pretenda
tassativamente la verifica dei documenti).
I moduli possono essere lasciati presso le cancellerie dei tribunali e
presso i segretari comunali che sono tenuti a raccogliere ed autenticare la
firma di coloro i quali vanno a firmare presso i loro uffici. Prestate
attenzione a farvi dire gli orari in cui raccolgono le firme. In teoria
dovrebbero farlo sempre, se non è così è meglio contrattare un orario
preciso, magari sollecitandoli a far delegare alla funzione di autenticatori
qualche impiegato da parte del sindaco. In particolare i segretari comunali
dei comuni piccoli spesso non sono sempre in sede, perché seguono diversi
comuni.
In genere è possibile mettere all¹ingresso degli uffici del segretario
comunale e della cancelleria l¹avviso che lì si raccolgono le firme,
indicando gli orari ed eventualmente i giorni, in cui questo è possibile.
Ricordate loro che sarebbe meglio non fare l¹autenticazione delle firme
raccolte ogni giorno, per evitare che usino un intero modulo per una firma.
In alternativa ricordate loro la possibilità che vi spiego più avanti.
L¹autenticazione è l¹operazione che svolge appunto l¹autenticatore/trice
senza la quale le firme raccolte non valgono nulla. Lo spazio per
l¹autenticazione sta alla fine del modulo e deve essere compilato in tutte
le sue parti: controllate che ci sia il timbro dell¹ufficio, il timbro (o il
nome e la carica scritti in stampatello) e la firma dell¹autenticatore/trice
e che il numero delle firme autenticate corrisponda alle firme
effettivamente presenti nel modulo. Il numero delle firme va indicato in
cifra e poi fra parentesi va scritto in lettere.
Prestate attenzione anche alla data, che non può essere precedente a quella
della vidimazione. Se vi accorgete di un errore dovete farlo correggere
dall¹autenticatore/trice, non potete farlo voi. Se non ci accorgiamo di
errori di questo tipo il modulo viene annullato per intero.
Alla fine della raccolta di firme l¹autenticatore/trice può fare
l¹operazione di autenticazione immediatamente, oppure tenersi i moduli per
fare l¹autenticazione nel suo ufficio e poi riconsegnarveli. Tenete quindi
un preciso registro dei moduli lasciati presso l¹autenticatore/trice, onde
evitare di dimenticarvene qualcuno.
Non è obbligatorio che l¹autenticazione delle firme venga fatta alla fine
del foglio. Se in un modulo avete poche firme fate fare l¹autenticazione,
con i relativi timbri e firma dell¹autenticatore/trice, alla fine delle
firme presenti sul modulo in maniera da poter utilizzare il resto dello
spazio per raccogliere altre firme; è questa l¹indicazione che va ricordata
ai segretari comunali e ai cancellieri, per i moduli lasciati presso i loro
uffici, per evitare che per ogni firma chiudano un modulo.
Cos¹è la certificazione.
Di ogni firmatario va certificata l¹iscrizione alle liste elettorali da
parte del comune di competenza. Questo vuol dire che il modulo va consegnato
all¹ufficio elettorale del comune di residenza dei firmatari.
Se l¹ufficio elettorale di un comune riscontra che il firmatario è
effettivamente elettore di quel Comune scrive il numero di iscrizione alle
liste elettorali del firmatario di fianco alla firma nell¹apposito spazio, e
compila, firma e timbra l¹apposito spazio posto alla fine del modulo. Può
succedere che uno dei firmatari non risulti residente in quel comune. Se
l¹ufficio elettorale è efficiente e disponibile può dirvi dove si è
trasferito (ma non è tenuto a farlo). Nel caso vi comunichino il nuovo
indirizzo potete far fare la certificazione nel nuovo Comune di Residenza.
Nel caso non sia possibile certificare una firma, viene annullata solo
quella firma e non tutto il modulo. Dovete, come sempre, controllare che lo
spazio per la certificazione sia compilato in tutte le sue parti e ci siano
tutti i timbri.
Controllate la data della certificazione: non può essere antecedente la data
dell¹autenticazione e della vidimazione.
Se la certificazione non viene fatta le firme non valgono, se non vengono
certificate alcune firme, saranno solo queste a non valere.
PROBLEMA IMPORTANTISSIMO:
Ogni firma raccolta va certificata presso il comune di residenza del
firmatario. Se in un modulo ci sono firme di residenti in un solo comune si
porta il modulo presso l¹ufficio elettorale di quel comune che fa la
certificazione sul modulo stesso. Se invece in un modulo ci sono firme di
residenti in diversi comuni ci sono due soluzioni: una è quella di andare
presso ogni singolo comune, in successione, per farsi fare la
certificazione. Questo, però, ha due controindicazioni: ci vuole molto più
tempo e si corre il rischio di non aver lo spazio sufficiente sul modulo per
tutte le certificazioni. L¹altra soluzione, quella che si usa di solito, è
quella di trascrivere su un modulino apposito i nomi da certificare, (in
ogni modulino i nomi dei residenti di un singolo comune), poi si consegnano
ai rispettivi comuni questi modulini che, una volta certificati, vanno
allegati al modulo.
Vi forniremo anche questi modulini.
Sul modulo contenente le firme ci sarà uno spazio per numerare il modulo
(modulo nŠŠ... e comitato diŠŠŠŠŠ). I moduli numerateli subito in maniera
tale che la numerazione sia univoca per ogni comitato. Questo numero e il
nome del comitato vanno trascritti sul modulino in cui vanno copiati i dati
relativi ai firmatari da certificare. Se non mettete questa numerazione poi
avrete delle difficoltà ad ³accoppiare² il modulino con le certificazioni
con il modulo con le firme.
Come vedete la cosa può presentare qualche problema. Un modo per
semplificare il tutto è quello sotto riportato.
Quando si raccolgono le firme alla presenza di un autenticatore/trice
competente per tutta la provincia bisogna usare, possibilmente, un modulo
per ogni comune di residenza, altrimenti almeno uno per ognuno dei comuni
più frequenti in quell¹occasione e riservare gli sparpagliati ad un modulo a
parte.
Per le operazioni di certificazione ricordatevi che non va fatta alla fine
dei sei mesi perché si corre il rischio di non farcela a fare tutto. E¹
importante fare la certificazione un po¹ per volta. Man mano che completate
la certificazione dei moduli controllateli attentamente per verificare che
non ci siano errori, se riscontrate degli errori riportateli al
vidimatore/trice o certificatore/trice o autenticatore/trice per la
correzione. Poi mandateli al centro nazionale. Noi li ricontrolleremo e, se
ci sono errori ve li rimanderemo, anche per questo tutta questa trafila non
va fatta tutta insieme alla fine.
Le prime operazioni da fare.
C¹è da contattare gli autenticatori/trici per fare una lista di quelli
disponibili. Tenete presente che nessun autenticatore/trice è obbligato ad
uscire con noi a raccogliere le firme. Il sistema più semplice, in linea di
massima, dovrebbe essere quello di coinvolgere presidenti e vicepresidenti
di circoscrizione, consiglieri e assessori comunali e provinciali e
dipendenti comunali e provinciali disponibili, facendo loro fare, intanto,
le operazioni burocratiche necessarie (l¹autorizzazione per i funzionari e
la comunicazione per i consiglieri).
Comunque non va escluso nessun autenticatore/trice che si dichiari
disponibile,
La vidimazione va fatta nella settimana immediatamente precedente l¹inizio
della raccolta 826 gennaio) perché abbiamo sei mesi per la raccolta di firme
a partire dalla data della prima vidimazione del primo modulo. Se, per
esempio, la prima vidimazione avviene il 22 gennaio, dobbiamo consegnare le
firme entro il 21 luglio. I sei mesi sono mobili, cioè ad un certo punto
della raccolta si può decidere di continuarla oltre il 21 luglio (se, per
esempio, si decide di continuare, fino al 21 ottobre; vanno annullate tutte
le firme raccolte in moduli vidimati prima dei sei mesi antecedenti quella
data, quindi prima del 22 aprile, anche se le firme fossero raccolte dopo
tale data).
I moduli vanno, quindi, vidimati all¹ultimo momento.
Vanno portati i moduli presso la cancelleria del tribunale o della Corte di
Appello, che deve vidimarli, dice la legge, entro due giorni. Facciamo però
attenzione a non litigare su questo punto, non ci conviene. Portatene, ad
esempio un po¹ per volta e per tempo, in particolare i primi che servono per
partire.
Depositate subito alcuni moduli anche presso le segreterie comunali e le
cancellerie per la raccolta presso i loro uffici, così potete scrivere sui
volantini che, comunque, si può firmare presso la cancelleria del tribunale
e presso i segretari comunali. Inoltre nei comuni dove non c¹è nessun
autenticatore/trice disponibile potete organizzare un momento di propaganda
invitando i cittadini del comune ad andare a firmare presso il segretario
comunale. Per questo è importante far coincidere i giorni e gli orari di
disponibilità del segretario comunale (se non è disponibile sempre) con
momenti come il mercato o il sabato mattina o comunque quando c¹è più gente
in giro..
Attrezzature minime indispensabili da procurarsi prima dell¹inizio della
raccolta.
In primo luogo uno o più tavoli pieghevoli e trasportabili.
I tavoli devono essere sufficientemente grandi da permettere a più persone
di scrivere e contemporaneamente tenere materiale di ATTAC e della campagna
e la scatola per chiedere i soldi di sottoscrizione. Bisogna, evitare di
ripiegare su miserevoli tavoli da pic nic formato un metro per un metro. E¹
meglio fare un investimento che potrà essere ripagato con la sottoscrizione.
Il tavolo deve essere adeguatamente addobbato per rendere visibile cosa si
sta facendo anche da lontano: il livello minimo è quello dei manifesti da
attaccare al tavolo stesso e intorno, ma su questo è opportuno sviluppare la
fantasia (pupazzi, palloncini con la percentuale, cartoni disegnati, ecc.)
Composizione del tavolo:
Ovviamente varia a seconda delle occasioni, quello minimo dovrebbe essere
fatto da 2-3 ³attaccanti² che avvicinano le persone con un volantino e
comunicano brevemente di cosa si tratta in modo da dirottare al tavolo
quelli già convinti e avere il tempo di discutere con le persone che
vogliono spiegazioni, senza interrompere la distribuzione dei volantini.
Non aspettate che le persone vengano a voi, non succede, anzi spesso non vi
vedono nemmeno.
E¹ utile, ovviamente, anche avere un megafono.
Al tavolo, assieme all¹autenticatore/trice, ci devono essere da una a tre
persone che scrivono i dati di chi firma (il numero può variare a seconda
delle occasioni), anche l¹autenticatore/trice può scrivere, ma non è
obbligato. Non c¹è un limite massimo di persone che scrivono, nel caso di
grandi manifestazioni di piazza è opportuno essere tutti quelli che si può,
chiedendo anche agli organizzatori della manifestazione di annunciare dal
palco che si raccolgono le firme e di invitare a venire a firmare.
In particolare dobbiamo essere presenti, nelle manifestazioni sindacali, di
qualsiasi sindacato, sono, di solito, ottime occasioni per raccogliere molte
firme, lo stesso per le manifestazioni ³no global².
Non bisogna perdersi, ovviamente nemmeno una assemblea su temi che facciano
prevedere un pubblico che è già a conoscenza della questione, così come le
riunioni dei social forum.
Questo, ovviamente, soprattutto all¹inizio, perché quello è un bacino di
firme che si esaurirà rapidamente.
Teniamo presente che per fare massa nelle firme, dobbiamo puntare con
decisione ad esaurire il più rapidamente possibile la fascia di quelli che
sono già convinti, per poterci dedicare con più tranquillità a quelli che
sono da convincere.
E¹ indispensabile organizzare anche a tavoli per strada per farci conoscere:
davanti ai mercati, in centro, davanti a certe librerie, i luoghi adatti in
ogni città li conosce ciascuno di voi.
I luoghi di lavoro sono posti importanti. A questo scopo è utile contattare
i sindacati locali per fare in modo, ove possibile, che siano loro stessi a
spiegare ai lavoratori perché è giusto firmare. Dove è possibile contrattate
con loro una serie di posti di lavoro dove si può andare dentro a
raccogliere le firme. E¹ meglio che anche a queste raccolte di firme siamo,
comunque, materialmente presenti per farci conoscere. Laddove è possibile è
meglio presentarci ai lavoratori tramite una struttura unitaria, tipo RSU,
per evitare di essere identificati con questo o quel sindacato, ma se questo
non è possibile ci si può appoggiare sui sindacati disponibili. Ovviamente
questo contatto preventivo renderà poi più facile anche un coinvolgimento
diretto dei sindacati in caso di raccolte di firme in occasione di
manifestazioni di piazza. Un lavoro va fatto per le scuole, dove può firmare
la proposta di legge solo chi è maggiorenne (oltre agli insegnanti), ma
tutti possono firmare la petizione.
Sottolineo l¹importanza di queste modalità di raccolte di firme, perché sono
momenti importantissimi per farci conoscere.
Ad ognuno dei firmatari va chiesto un contributo (ad esempio un euro per
ogni firma).
Se raccogliamo 150000 firme e ciascuno lascia 1000 lire sono 150 milioni.
Nn è richiesta nessuna formalità per raccogliere questi soldi, il blocchetto
delle ricevute va usato solo se una persona vuole lasciare una
sottoscrizione sostanziosa e chieda una ricevuta.
Chiediamo a tutti di lasciarci le lire avanzate con l¹entrata in vigore
dell¹EURO.
E¹ opportuno chiedere i soldi solo dopo che una persona ha firmato, per
evitare reazioni di diffidenza.
Portatevi sempre dietro le tessere di ATTAC, i tavoli devono essere
l¹occasione principale per raccogliere le adesioni alla nostra associazione.
Ricordatevi sempre la petizione di appoggio per i minorenni, i non italiani,
quelli che abitano lontano, il cui testo vi forniremo.
I moduli con le firme vanno fotocopiati o scannerizzati o comunque vanno
memorizzati i dati relativi alle persone che firmano per poter poi
utilizzare questi indirizzi per mantenere i contatti nel prosieguo della
campagna.
Bologna 12/12/2001
ATTAC ITALIA