rischio nucleare: PeaceLink passa all'azione nonviolenta



Al Prefetto di Taranto
dott. Gennaro Monaco

Gentile Prefetto,
quando lei leggerà questo fax sarà in corso un'azione di blocco nonviolento della base scozzese di Faslane da cui partono i sottomarini nucleari che transitano anche nel Mediterraneo e che possono essere ospitati dalla base navale di Taranto.

A questa azione PeaceLink parteciperà con un suo attivista, Francesco Iannuzzelli. Quando lei leggerà questo fax, Francesco sarà sdraiato all'ingresso della base nucleare assieme a centinaia di altri attivisti per la pace, provenienti da tutto il mondo, decisi a testimoniare l'impegno per un mondo libero dall'incubo nucleare. Francesco non opporrà violenza e, insieme agli altri, cercherà di solo di far riflettere altre persone. Infatti chi vorrà entrare nella base nucleare potrà farlo ma dovrà passare sui loro corpi e si renderà evidente e insolita l'abitudine ad un gesto quotidiano banale: l'obbedienza.

Francesco sarà probabilmente fermato ed arrestato assieme agli altri ed io digiunerò assieme agli amici di PeaceLink che vorranno unirsi per solidarietà. Il digiuno durerà finché sia Francesco sia l'ultimo dei partecipanti non saranno scarcerati. Le chiedo di farsi interprete presso il governo italiano delle motivazioni per cui PeaceLink decide di partecipare ad una simile azione; mi auguro che nessuna violenza sia compiuta nei confronti di un cittadino italiano che aderisce ai principi gandhiani dell'azione nonviolenta.

La nostra manifestazione è finalizzata a richiamare l'attenzione sul rischio nucleare costituito dai sottomarini dotati di reattori atomici e di missili intercontinentali Trident.

La nuova situazione di guerra rischia di innalzare il livello di pericolo da far accettare alla collettività e di par passare in secondo piano l'esigenza di tutelare le popolazioni. Le rinnovo la richiesta di avviare una revisione del piano di emergenza nucleare di Taranto in quanto non tutela per nulla la città in caso di incidente nucleare.

L'azione nonviolenta di Faslane vuole avere lo scopo di riflettere tutti insieme e di operare affinché nei nostri porti l'incubo nucleare non venga accettato come una normale tassa da pagare. In nome dell'obbedienza alcuni uomini accettano tutto. Altri hanno deciso che l'obbedienza ha un limite e che la coscienza in alcuni momenti debba avere la prevalenza sulla passiva accettazione dell'esistente. Un incidente nucleare contaminerebbe mortalmente per migliaia di anni l'ambiente: chi saprebbe spiegare ai nipoti dei nostri nipoti le ragioni dell'accettazione di una simile sciagura? Con il digiuno partecipo al messaggio di pace che in Scozia viene lanciato al mondo. Le chiedo che da Taranto Lei si faccia interprete di queste ragioni presso il Governo Italiano.

prof. Alessandro Marescotti
Presidente di PeaceLink