[Pace] Le Frecce Tricolori e San Francesco D’Assisi



Riportiamo il messaggio del Presidente del MIR

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Con stupore e dispiacere ho letto le parole entusiaste con le quali il sito francescano www.sanfrancescopatronoditalia.it  e il portavoce del Sacro Convento di Assisi, Padre Enzo Fortunato,  hanno presentato e ringraziato le Frecce tricolori che hanno sorvolato Assisi il 4 ottobre, giorno dedicato a San Francesco, alla presenza delle autorità civili, militari e religiose. Il mezzo scelto per rendere omaggio a San Francesco, a parere mio e di tanti amici impegnati nei movimenti per la pace, il disarmo, la nonviolenza e la salvaguardia della natura, è assolutamente improprio e dai frati di San Francesco mi sarei  aspettato una presa di distanza. 

Cos’ha da spartire la pattuglia acrobatica formata da 9 aerei militari con lo spirito di Francesco d’Assisi? Sono velivoli militari (non civili), dispendiosi e inquinanti, che non meritano il plauso di chi ha a cuore i poveri. Basterebbe considerare che il piano di rinnovamento degli attuali M339 con i nuovi M345 costa all’Italia 300 milioni.

Quando sono andato a vedere in Youtube il filmato in cui Padre Fortunato annuncia: “Alla luce di San Francesco e della Enciclica Fratelli tutti, firmata dal Papa il 3 ottobre sulla tomba di San Francesco, la pattuglia acrobatica delle Frecce tricolori attraverserà i cieli di Assisi”, mi si è aperta casualmente la pubblicità di Save the children, che mostra strazianti immagini di bambini gravemente denutriti e conclude: “Con 9 euro puoi donare il trattamento giornaliero di cibo proteico a 10 bambini malnutriti”. Un’ora di volo di un solo aereo militare costa oltre 4.000 euro. L’accostamento tra le due realtà, nonostante non sia una novità, mi ha turbato. Ho subito ripensato all’appello ripetuto da Papa Francesco nell’Enciclica firmata in quella Basilica il giorno prima: “con il denaro che si impiega nelle armi e in altre spese militari costituiamo un Fondo mondiale per eliminare finalmente la fame e per lo sviluppo dei Paesi più poveri”.

Ma non è solo per motivi economici che i Francescani di Assisi avrebbero dovuto criticare l’omaggio militare: è per il messaggio recondito che sta in quegli aerei presentati come vanto della nazione, cioè nascondere sotto la spettacolarità di quegli aerei da addestramento, l’orribile verità degli strumenti di guerra, i cacciabombardieri,  capaci di portare morte e distruzione persino con le bombe atomiche.  

Con loro reciterei volentieri ad Assisi la preghiera francescana, che indica la via da seguire per essere in perfetta letizia e diffondere la pace: “Signore, fa di me uno strumento della tua pace …”. 

E l’anno prossimo, se proprio si vuole fare un omaggio moderno a San Francesco, si faccia volare sopra Assisi un piccolo aereo con una grande scritta “Fratelli tutti strumenti di pace”.

Pierangelo Monti 

Presidente del MIR