[Pace] Siria, in questa guerra non ci sono buoni ma solo cattivi



Occorre farsene una ragione: in Siria non ci sono i «nostri», non ci sono
«buoni» di cui augurarsi la vittoria. Ci sono solo cattivi, alcuni forse più
cattivi degli altri: ma il giudizio non è sempre facile e le fake news
abbondano.

Con chi stare? La risposta sembra retorica, ma è anche l’unica moralmente
accettabile: stare con il popolo siriano, con i cristiani e con i musulmani,
con i sunniti e con gli sciiti, stare con tutte le persone che
soffrono, con le donne violentate, con i civili straziati dalle munizioni a
grappolo, con i detenuti torturati, con chi salta in aria mentre cerca di
prendere l’autobus per cercare altrove un futuro.

Stare con le vittime vuol dire non prendere per oro colato le proteste di
innocenza di nessuna milizia, ed esercitare un ragionevole scetticismo quando
le grandi potenze assicurano - e lo fanno da troppi anni - di avere pronta una
soluzione.

Massimo Introvigne
Quotidiano di Puglia
14/4/2018