eo gennaio Hitler e Gandhi



Oggi 30 gennaio:
1933 Hitler cancelliere del Reich
1948 Gandhi ucciso da un fanatico indù.

«Una preghiera per il mio assassino»

Gandhi, nell’ultimo periodo della sua vita (un po’ come san Francesco), vede fallito in cose molto importanti il suo disegno: «Tutt’intorno a me è il buio assoluto»1. Per quattro mesi cammina a piedi di villaggio in villaggio a nord di Calcutta, fa riunioni di preghiera nei riti di entrambe le religioni indiane, scampa ad un paio di attentanti, finché cade il 30 gennaio 1948 colpito da un indù fanatico che lo rimprovera di essere stato troppo tenero con i musulmani. La pistola con cui lo uccide è una Beretta italiana.

«Io sarò contento se, quando qualcuno venisse per uccidermi, io potessi restare calmo, lasciarmi uccidere e pregare Dio che mi conceda di avere un buon sentimento per chi mi uccide». Così Gandhi disse ad alcuni visitatori, a New Delhi, il 17 luglio 19472, ma anche in diverse altre occasioni. Una volta si chiese: «Ho io in me la nonviolenza dei forti? Solo la mia morte lo mostrerà. Se qualcuno mi uccidesse e io morissi con una preghiera per il mio assassino sulle labbra, e il ricordo di Dio e la consapevolezza della sua viva presenza nel santuario del mio cuore, allora soltanto si potrà dire che ho la nonviolenza dei forti»3. Jean-Marie Muller commenta così: «Gandhi è morto esattamente come aveva intravisto. Noi sappiamo oggi quello che lui stesso ignorava: egli possedeva realmente in sé la nonviolenza dei forti»4.

Gandhi morì invocando il nome di Dio «He Ram». Aveva detto una volta che ripeteva sempre mentalmente questa invocazione, anche nel sonno.

(da E. P., Esperimenti con la verità. Saggezza e politica di Gandhi, Pazzini 2005, p. 23-24)

1 Gianni Sofri, Gandhi e l'India, Giunti 1995, p. 127.

2 Government of India, The Collected Works of Mahatma Gandhi, vol. 88, p. 357. Vedi anche Ernesto Balducci, Gandhi, Edizioni Cultura della Pace, 1988, p. 157.

3 Gandhi, Antiche come le montagne, Ed. di Comunità 1965, pp. 95-96.

4 Jean-Marie Muller, Il principio nonviolenza, Pisa University Press 2004, p.250.

Su due lettere di Gandhi a Hitler vedi CWMG, vol 76, pp. 156-157 e Politica e Società, n. 1/2010, pp. 84-86 (redazione@polsoc.it) (www.carocci.it)


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