SIRIA: IL RUOLO DELL'ONU...






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Data: 21-ott-2012
Ogg: SIRIA: IL RUOLO DELL'ONU

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Fecha: 19 de octubre de 2012 22:32

venerdì, 19 ottobre 2012

Siria e il ruolo dell' ONU per fermare il terrorismo

Juan Francisco Coloane ( speciale per ARGENPRESS.info)

In Siria, la cosidetta opposizióne al Governo, è ricorsa a procedimenti terroristi di tutti i tipi che finora non sono stati  condannati in forma esplícita in una dichiarazióne del Consiglio di Sicurezza dalle Nacioni Unite.

Il reclamo del delegato del governo Siriano davanti all' ONU rispetto a questa situazióne è stato giusto e il piccolo gruppo di paesi che lo denuncia riflette la severità della crisi nella comunità internazionale che sottoscrive i principi della carta fondamentale dell' ONU.

La stampa ha cominciato a informare (The Washington Post”) che  i governi europei specialmente della Francia e del Regno Unito, che appoggiano i gruppi armati in Siria – esclude curiosamente gli Stati Uniti- sono preoccupati della minaccia terrorista che le si levi contro come un boomerang. Il Frente al-Nussra é una delle preocupazioni maggiori a causa della sua stretta collaborazione con Al-Qaeda.

Se l' ONU non si posiziona come la prima voce che denuncia il terrorismo che sta gravando smisuratamente in Siria, contribuirá significativamente al consolidamento del terrorismo come un espediente válido per dirroccare governi e destabillizare paesi.

La permissività dell'ONU al terrorismo infiltrato, in Siria con l'appoggio logístico dei paesi interessati a dirroccare il governo, è andata oltre quanto successo in Afganistán e in Irak che técnicamente sono occupazioni prodotte da un' invasióne.

Ogni tipo di terrorismo è discutibile, ciò nonostante quello che è stato introdotto in Siria per dirroccare il suo governo, per essere certo della sua missione, si trasforma in un espediente che va a significare il colpo più duro all' internazionalismo e al multilateralismo rappresentato dall' ONU. Questo è estremamente grave e ciò che è più grave anche è che una parte considerabile della stampa internazionale più visibile non lo denuncia. Non denuncia nè il fatto, nè che l' ONU non lo condanni.

La Siria è il nuovo paradigma per dirroccare governi e alterare l' ordine internazionale. Qualunque método è consentito dal silenzio degli organismi internazionali incaricati di far osservare le mínime norme de diritto internazionale esistenti.

Sono métodi di terrorismo usati in Vietnam dall' amministrazióne Nixon. Usati in Chile dalla dittatura di Pinochet durante l'era Nixon che terminarono con i detenuti-spariti. E' il ricorso al terrorismo suicida durante l' occupazióne soviética in Afganistán. E' il terrore sotterráneo usato dal generale Zia Ur Rahman, in Bangladesh nel decennio del 1970 per liquidare i partigiani di Mujibur Rahman dopo avergli dato il colpo di stato.

Ciò che affronta la Siria non è solamente la desestabilizzazióne di uno stato che ha costato un'enormità formarlo, nè la disintegrazióne territoriale con le implicazioni umane, che sarebbe cosa peggiore.

Ciò che stá in gioco è la crisi internazionale che si respira attravérso la cresciente gravità delle azioni terroriste in Siria e l' incapacità o volontà política innocua dell' ONU per impedirlo. Come sta facendo l'ONU, consentendo l' espediente di usare il terrorismo in connessióne con una rivolta legíttima o no, per dirrocare un governo. Questo è gravíssimo ed è molto più grave che non sia tema di dibattito nell' ONU, che l'organismo non lo denunci e non faccia qualcosa di specífico per rimediare.

Segnalo una cosa che sembrerà esagerata. L' espressióne di sè che proietta l' ONU che vedo in Siria, è di una entità collusa con l' azióne di dirroccamento. Si può riconoscere che l'imprigionamento e l'accerchiamneto all' informazione è evidente. L'apatia con la quale si riferiscono agli organismi dello stato è un indicatore della pérdita di neutralità. Come se i funzionari siano più un equipe per far compiere le sanzioni e il blocco alla Siria, più che un organismo con obblighi umanitari. Dicendo questo, so che rischio la mia continuità a riportare dalla Siria. L' ONU ha il suo peso e questa crisi ha dimostrato, chiaro che sta dalla parte sbagliata della storia dal mio punto di vista.

Sono stato testimone in Siria di questa situazióne e l'ho dimostrato. Con i funzionari che ho potuto contattare, si esibisce un corpo di ufficiali con eccessivo zelo per manifestare una opinióne propia, come fossero sotto dittatura. Con la stampa che non è contraria al govierno, sono práticamente ermétici. Mi è capitato di intervistare l'incaricato di un organismo del sistema delle Nazioni Unite e finora non ho capito perchè mi abbia dato il tempo per l'intervista quando tutto il diálogo si ridusse a che: “L' informazióne è in Internet, o ce l'ha il governo, e per commenti generali è necessario rivolgersi all' inviato speciale dell' ONU”.

Con l'Irak fu diverso e con l'Afganistán anche. Personalmente  sono stato a curare la stampa in cinque paesi in guerra in Asia e in África. Non funzionava l' ONU come stá funzionando in Siria, almeno a livello delle traduzioni dell' informazióne. In Siria è un organismo che si è chiuso fra quattro pareti  e che pare spaventato e vulnerabile. La spiegazione del mistero potrebbe essere molto complessa, comunque il bagliore questa volta è chiaro.

Non è l'ONU alla quale eravamo abituati manneggiando altre crisi, come quella dell' Irak 2003, la quale ciascuno con la debolezza osservata da  un Consiglio di Sicurezza diviso, ha tentato di mitigare l' impatto político di un' invasióne illegale e nutrita d' informazióne fraudulenta. O, come l' ONU che ha potuto mediare políticamente durante la ripartizióne della Yugoslavia, perchè il conflicto nei Balcani non si riducesse esclusivamente a dimostrare il músculo militare della NATO e la ripartizióne del bottíno económico dietro l' intervento straniero. Non è l' ONU alla quale ho dedicato 16 anni di servizio in paesi con guerre e conflitti, come Bangladesh, Sudán, Mozambique, Guinea Bissau, India y Afganistán.

Questa ONU che media nel conflitto siriano ogni volta di più si abbina alla strategia di provocare l' esército siriano e rafforzare le possibilità del dirroccamento del governo. Questo bisogna dirlo e denunciarlo senza ambiguità  ed eufemismi. La reazione essenziale deve venire dai paesi con i loro cittadini impegnati a formare una nuova ética nell' internazionalismo. Ciò che una legióne di paesi stá facendo con la Siria e la sua  gente è un crimine e in questo crimine l' ONU tramite la sua attitudine benevolente con il terrorismo che si stá introducendo in Siria si fa purtroppo cómplice.

Malgrado la complicità abbia origine nel piano di dirroccamento all'attuale governo. L' ONU è caduta in un trappola per farsi manipolare dalle potenze che hanno commesso l' errore che si possa dirroccare un governo con i métodi che abbiamo visto finora.

Ora capisco  un po' di più il silenzio di un centinaio di siriani sfollati interni e alloggiati nello stesso hotel céntrale dove ho alloggiato i primi giorni. Ubicato accanto alla Banca Centrale nel centro di Damasco, molti dei contattati da una intervista si mostrarono molto ermétici, come se fossero intimoriti.
“Se si muovono uccidili, se ci denunciano anche”. Questa è la consegna che si applica a coloro che non si uniscono all'opposizióne. Non è un movimento per la democracia, è un movimento per il terrorismo al fine di dirroccare un governo, che è forse il più democrático che c'è nella regióne e questo, le potenze Occidentali che aspirano a dirroccarlo lo sanno perfettamente bene.