LA CIA AI CONFINI TURCO, GIORDANO E IRAKENO DELLA SIRIA









La Santa Alleanza USA – al-Qaida 
( da http://www.strategic-culture.org/ luglio 2012 )



THE GUARDIAN: ARABIA SAUDITA, QATAR, EMIRATI ARABI
Secondo il Guardian, l’Arabia Saudita è pronta ad offrire assistenza finanziaria ai militanti dell’esercito libero siriano, incitando le defezioni di massa nei ranghi militari della Siria, e aumentando la pressione sul governo di Assad. Riyadh ha già discusso i piani di lunga durata con Washington e altri stati arabi.
 Come notano i media britannici, riferendosi a fonti anonime di tre capitali arabe, l’idea originaria non era dei sauditi, ma piuttosto dai loro alleati arabi disposti ad eliminare la sovranità siriana. L’incoraggiamento ai disertori siriani coincideva con le forniture di armi in Siria. The Guardian afferma che i colloqui con i funzionari dei paesi arabi chiarivano che le forniture di armi da Arabia Saudita e Qatar (compresi fucili automatici, lanciagranate e missili anticarro) erano iniziate a metà maggio.


 
THE GUARDIAN: STATI ARABI, STATI UNITI E IL CENTRO DI COMANDO A INSTAMBUL PER COORDINARE LA LOGISTICA ELS IN SIRIA
Gli interlocutori arabi del Guardian hanno detto che l’accordo finale per inviare le armi dai depositi in Turchia ai ribelli, era stato ottenuto con fatica, con Ankara che prima insisteva sulla copertura diplomatica dagli stati arabi e dagli Stati Uniti. Gli autori di questo articolo hanno detto che la Turchia ha anche permesso la creazione di un centro di comando a Istanbul, che sta coordinando le linee logistiche in consultazione con i leader dell’ELS in Siria. The Guardian ha assistito al trasferimento di armi ai primi di giugno, vicino alla frontiera turca.


ERIC SCHMITT
NEW YORK TIMES: CIA ORGANIZZA FORNITURA ARMI A OPPOSIZIONE TRAMITE FRATELLI MUSULMANI SIRIANI
Mentre l’autorevole New York Times ha riferito che la CIA ha già organizzato le forniture di armi e attrezzature all’opposizione. Secondo la fonte, esperti agenti della CIA stanno “lavorando” nella distribuzione illegale di fucili d’assalto, lanciarazzi anticarro e altre munizioni all’opposizione siriana. Armi e munizioni sono state portate in Siria, in particolare con l’aiuto della rete della Fratellanza musulmana siriana, dice Eric Schmitt, l’autore di questo articolo. Le spese per fucili, lanciagranate e sistemi anticarro vengono condivise da Turchia, Arabia Saudita e Qatar. Gli agenti della CIA forniscono assistenza in loco, per la consegna della merce verso la destinazione desiderata. Gli operatori delle agenzie potrebbero aiutare i ribelli ad organizzare una rudimentale rete di intelligenza e controspionaggio per combattere Bashar Assad.
 

ANDREA STONE
HUFFINGTON POST: CIA SELEZIONA ELEMENTI DA ARMARE
Andrea Stone di Huffington Post conferma questa informazione. Osserva che gli ufficiali della Central Intelligence Agency hanno lavorato nella Turchia meridionale da marzo, consigliando ad Arabia Saudita, Qatar ed Emirati Arabi Uniti quali elementi dell’esercito libero siriano (ELS) avrebbero dovuto armare.
 

BULENT ASLANOGLU
VICEPRESIDENTE DEL PARTITO LABURISTA TURCO:
CIA RECLUTA PER COMPIERE ATTENTATI TERRORISTICI IN SIRIA
Inoltre, il Vicepresidente del partito laburista turco, Bulent Aslanoglu, ha confermato che circa 6000 persone di nazionalità araba, afgana e turca sono state reclutate dalla Central Intelligence Agency degli Stati Uniti, per compiere attentati terroristici in Siria.


REUEL MARC GERECHT
EX AGENTE CIA, SENIOR FELLOW FOUNDATION FOR DEFENSE OF DEMOCRACIES
WALL STREET JOURNAL:
SOSTIENE OPERAZIONE CIA LANCIATA DA TURCHIA-GIORDANIA-KUDISTAN IRACHENO
L’alleanza di Stati Uniti e al-Qaida non confonde Reuel Marc Gerecht, ex agente della CIA e senior fellow presso laFoundation for Defense of Democracies. Sulle pagine del Wall Street Journal sostiene la necessità di “un’operazione muscolare della CIA lanciata da Turchia, Giordania e persino dal Kurdistan iracheno“. Pensa che il limitato impegno della CIA contro Assad, venuto a conoscenza del pubblico grazie ai media occidentali, non porterà a nulla in termini concreti per coloro che cercano di rovesciare il regime al potere in Siria. Gerecht pone particolare importanza sul fatto che “Assad, che dipende dalla minoranza sciita alawita (circa il 10%-15% della popolazione) per la sua forza militare, non ha la forza per una contro-insurrezione su fronti multipli“. Lo studioso dellaFoundation for Defense of Democracies pensa che “un approccio coordinato, guidato dalla CIA, nel tentativo di inviare armi anticarro, antiaerei e anti-persona attraverso i vuoti nella sicurezza delle frontiere del regime, non sarebbe difficile. La mancanza di uomini del regime e la geografia della Siria, con basse montagne, steppe aride e deserti proibitivi, probabilmente la rendono vulnerabile all’opposizione, se l’opposizione ha abbastanza potenza di fuoco“. L’ex agente della CIA è sicuro che questa azione siriana non sarebbe un un’impresa enorme: “Anche quando la CIA ha potenziato il suo aiuto alle forze afgane antisovietiche nel 1986-87, i numeri coinvolti (all’estero e a Washington) erano piccoli, circa due dozzine. Un’operazione aggressiva in Siria probabilmente richiederà più manovalanza della CIA di quella, ma probabilmente meno di 50 ufficiali statunitensi lavorano con i servizi alleati“.
Secondo Gerecht, è soprattutto il primo ministro turco Recep Tayyip Erdogan che ha irreversibilmente rotto con Assad. La Giordania, il paese arabo che gode del rapporto più intimo con gli Stati Uniti, è anch’essa contraria a Damasco. Inoltre, il veterano della CIA assicura che il Kurdistan iracheno, sempre più gravido di funzionari statunitensi sul suo suolo, probabilmente darà alla CIA un considerevole margine di manovra, con Washington che ha promesso di sostenere i curdi in ogni controversia con Baghdad e Teheran.

 
É gradita la ripubblicazione viene con riferimento alla rivista on-line della Strategic Culture Foundation.

Traduzione di Alessandro Lattanzio