proprio impossibile?



Constato con un certo stupore che proprio nessuno ha espresso opinioni sulla piattaforma per la Siria che proponevo a conclusione dello scritto che vi ho linkato qualche tempo fa.
La riporto pertanto qui sotto, chiedendomi: ma è proprio impossibile tentare di approdare ad una posizione comune?

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Forse una vasta convergenza sarebbe possibile su qualcosa di simile a quanto segue:

- Condannando l’atteggiamento violento e autoritario con cui il regime ha affrontato l’opposizione, le violenze su oppositori non armati, le torture inflitte ai carcerati, le persecuzioni dei dissidenti in tutte le loro forme e i crimini di guerra ancora in corso;

- Condannando il ricorso alle armi di una parte dell’opposizione, le persecuzioni e le violenze nei confronti di lealisti non armati, i crimini di guerra ancora in corso ad opera dei ribelli, il rifiuto opposto dall’Els e dal Cns alle condizioni del piano Annan;

- Criticando il sostegno fornito dalle potenze occidentali e dai loro alleati arabi alle componenti più violente e intransigenti dell’opposizione, in particolare il Cns e l’Els, ignorando le forze di opposizione più responsabili, come il Cnc, e i movimenti di riconciliazione come Musallaha:

- Biasimando il sostegno acritico fornito ad Assad dalla Russia, che avrebbe potuto pretendere dal regime un’apertura democratica ben più decisa;

- Criticando recisamente le molteplici distorsioni propagandistiche e di parte che hanno avvelenato l’informazione fornita tanto dai media occidentali e arabi quanto da quelli di parte opposta;

1) Chiediamo che cessi immediatamente la fornitura di armi, mezzi e denaro all’opposizione armata da parte dell’Occidente e dei suoi alleati, insieme ad ogni interferenza esterna volta a sostenere o avversare il regime;

2) Chiediamo che sia esclusa ogni ipotesi di intervento armato esterno in qualsiasi forma, compresa quella di una no fly zone;

3) Invochiamo invece un massiccio e imparziale intervento internazionale, possibilmente a guida Onu, con decine di migliaia di operatori non armati, incaricati di ritirare le armi dei ribelli, garantire il rientro delle forze governative e sovrintendere ad un autentico negoziato politico senza alcuna esclusione;

4) Indichiamo il punto di approdo di questo processo di pacificazione in una libera, generale e regolare consultazione del popolo siriano, sotto controllo internazionale, sul futuro assetto politico e costituzionale da dare al paese.
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L'analisi completa è sempre qui:


http://albertocacopardo.blogspot.it/2012/08/guerra-di-siria-torti-ragioni-e.html