Gaylib. Gay italiano sgozzato in Tunisia: orrore cui bisogna reagire




http://www.primapaginanews.it/dettaglio_articolo.asp?ID=100424&ctg=3

Tunisia

 Gaylib. Gay italiano sgozzato in Tunisia: orrore cui bisogna reagire

Roma - 6 ago (Prima Pagina News) «Apprendiamo con orrore dell’omicidio di una persona omosessuale italiana in Tunisia, sgozzata qualche giorno ha nella sua casa di Hammamet: sono ancora in corso le indagini e vogliamo augurarci che dietro a tale gesto non vi sia l’intensificarsi dell’estremismo religioso”. A dichiararlo è Mario Moisio, consigliere nazionale e referente per la Liguria di Gaylib, associazione di persone gay e lesbiche liberali e di centrodestra, il quale prosegue: «Chiediamo ai ministri Terzi e Riccardi di intervenire con la Tunisia per chiedere chiarezza sull’accaduto e specifiche garanzie per le persone omosessuali, non solo relativamente ai viaggi e al turismo. La tragica circostanza evidenzia come imprescindibile il rispetto delle persone omosessuali, cosí come delle donne, in tutte le relazioni che l’Italia intrattiene con i paesi esteri. Se chiudiamo gli occhi di fronte a queste derive l’Italia non potrà proporsi con alcun ruolo positivo nello scenario mediterraneo. Chiediamo anche di tenere sempre elevato il livello di vigilanza interno, perché, come già tragicamente confermato in passato, il fanatismo ha molti spazi per radicarsi in Occidente grazie all’abbaglio dell’ideologia multiculturalista e alle autorità che non hanno vigilato sulla violenza trasmessa dai canali religiosi». Gaylib rinnova inoltre la propria stima e il proprio sostegno all’onorevole Suoad Sbai che non solo ha analizzato chiaramente la degenerazione della cosiddetta “Primavera araba” in un gelido inverno islamista, ma che è vicina e si impegna in prima persona in tutti i casi che coinvolgono la violenza di genere di stampo integralista. “Proprio ieri – ha ripreso Enrico Oliari, presidente dell’associazione – una proposta di legge presentata in Assemblea costituente dal partito islamico-moderato Ennahda prevede la complementarietà e non l’uguaglianza della donna: una Carta costituzionale di tali premesse diverrebbe degna di uno stato confessionale, dove la libertà resta un concetto vago ascritto allo spirito, a quanto sembra superato, della rivoluzione tunisina”.