R: [pace] Siria:"appello di Roma" delle opposizioni siriane contrarie all'opzione militare



Chiedi al mossad , loro lo sanno di sicuro.
seb

-----Messaggio originale-----
Da: pace-request at peacelink.it [mailto:pace-request at peacelink.it] Per conto di mary r
Inviato: martedì 31 luglio 2012 10:42
A: pace at peacelink.it
Oggetto: Re: [pace] Siria:"appello di Roma" delle opposizioni siriane contrarie all'opzione militare

censimento no, ma i siriani sono circa 4,200. conosco la gran parte. allora, il nome di questo "presidente" svp!!! la pagina FB che mi ha dato Seb è una pagina da un presunto libanese, pro regime, e di siriani, ho visto forse 8 sulla lista. quindi... il famoso PRESIDENTE, vorrei conoscere il nome, siccome sembra una cosa ufficiale!

-----Messaggio originale-----
From: Davide Bertok
Sent: Monday, July 30, 2012 10:30 PM
To: pace at peacelink.it
Subject: Re: [pace] Siria:"appello di Roma" delle opposizioni siriane contrarie all'opzione militare

Hai fatto tu personalmente il censimento per sapere che è proprio il 99%?

Davide Bertok

Il 30/07/2012 10.57, mary r ha scritto:
> peccato che quasi il 99% dei siriani in italia che sono attiva NON 
> sostengo per vari motivi questo appello, e trovano che non li 
> rappresenta minimamente.
> *From:* a_roveroni at libero.it <mailto:a_roveroni at libero.it>
> *Sent:* Monday, July 30, 2012 9:56 AM
> *To:* pace at peacelink.it <mailto:pace at peacelink.it>
> *Subject:* R: [pace] Siria:"appello di Roma" delle opposizioni siriane 
> contrarie all'opzione militare
>
> Aderisco anch'io all'appello e ringrazio la Comunita' di sant'Egidio.
>
> Annalisa Roveroni
>
>     ----Messaggio originale----
>     Da: lorenz.news at yahoo.it
>     Data: 26/07/2012 20.41
>     A: <pace at peacelink.it>
>     Ogg: [pace] Siria:"appello di Roma" delle opposizioni siriane
>     contrarie all'opzione militare
>
>     Io aderisco e diffondo questo appello sostenuto dal Cnscd (o Cnb) di
>     Haytam
>     Manna e da altre opposizioni. E' scaturito oggi a Roma grazie al
>     coordinamento
>     delle opposizioni siriane a opera della Comunità di sant'Egidio.
>     Lorenzo Galbiati
>     *L'appello*
>
>     1. La Siria sta vivendo la crisi più drammatica della sua storia. La
>     scelta della soluzione militare, che non tiene conto delle richieste
>     della rivolta di libertà e di dignità del popolo siriano, ha portato
>     alla diffusione della violenza, alla perdita di troppe vite umane e
>     a distruzioni generalizzate.
>
>     2.    Riuniti a Roma presso la Comunità di Sant’Egidio, noi
>     appartenenti a diversi gruppi dell’opposizione democratica siriana,
>     attiva sia all’interno che all'esterno del Paese, rivolgiamo questo
>     Appello al popolo siriano, a tutte le parti coinvolte e alla
>     Comunità internazionale.
>
>     3.    Siamo diversi per opinioni ed esperienze. Abbiamo lottato e
>     lottiamo per la libertà, la dignità, la democrazia, i diritti umani
>     e per costruire una Siria democratica, civile, sicura per tutti,
>     senza paura e senza oppressione. Amiamo la Siria. Sappiamo che la
>     Siria, luogo di convivenza di religioni e popoli diversi, corre oggi
>     un rischio mortale che incrina l’unità del popolo, i suoi diritti e
>     la sovranità dello Stato.
>
>     4.    Non siamo neutrali. Siamo parte del popolo siriano che soffre
>     per l’oppressione della dittatura e la sua corruzione. Siamo
>     fermamente contrari a qualsiasi discriminazione su base
>     confessionale o etnica, da qualunque parte venga. Siamo per una
>     Siria di uguali nella cittadinanza. Vogliamo che la Siria in futuro
>     sia patria per tutti, capace di  rispettare la vita e la dignità
>     umana, nella giustizia.
>
>     5.    La soluzione militare tiene in ostaggio il popolo siriano e
>     non offre una soluzione politica in grado di accogliere le sue
>     aspirazioni profonde. La violenza porta a credere che non c’è
>     alternativa alle armi. Ma le vittime, i martiri, i feriti, i
>     detenuti, gli scomparsi, la massa di rifugiati interni e i profughi
>     all'estero, ci chiedono di assumere la responsabilità di fermare
>     questa spirale di violenza. Ci impegniamo a sostenere tutte le forme
>     di lotta politica pacifica e di resistenza civile, e di favorire una
>     nuova fase di incontri e conferenze all’interno del Paese.
>
>     6.    Non è troppo tardi per salvare il nostro Paese!  Pur
>     riconoscendo  il diritto dei cittadini alla legittima difesa,
>     ribadiamo che le armi non sono la soluzione.  Occorre rifiutare la
>     violenza e lo scivolamento verso la guerra civile perché mettono  a
>     rischio lo Stato, l'identità e la sovranità nazionale.
>
>     7.    Occorre, oggi più che mai, un’uscita politica dalla drammatica
>     situazione in cui ci troviamo. È il modo migliore per difendere gli
>     ideali e realizzare gli obiettivi di chi mette a rischio la propria
>     vita per la libertà e la dignità. Invitiamo i nostri concittadini
>     dell’Esercito Siriano Libero, e tutti quelli che portano le armi, a
>     partecipare a un processo politico per giungere a una Siria
>     pacifica, sicura e democratica.
>
>     8.    Non possiamo accettare che la Siria si trasformi in un teatro
>     di scontri regionali e internazionali. Crediamo che la Comunità
>     internazionale abbia la forza e le capacità necessarie per trovare
>     un consenso che sia base di un'uscita politica dall'attuale
>     drammatica crisi, basata sull'imposizione del cessate il fuoco, il
>     ritiro degli apparati militari, la liberazione dei detenuti e dei
>     rapiti, il ritorno dei profughi, gli aiuti di emergenza alle
>     vittime, un vero negoziato globale senza esclusioni, che sarà
>     completato da una vera riconciliazione nazionale basata sulla
>     giustizia.
>
>     9.    Chiediamo che l'ONU sia l'unico soggetto internazionale
>     ritenuto responsabile del coordinamento degli aiuti umanitari per
>     sostenere i siriani in difficoltà sia in patria che all’estero.
>
>     10.     Ci rivolgiamo con questo Appello a tutti i Siriani e in
>     particolar modo ai giovani: il nostro futuro lo costruiremo con le
>     nostre mani. Insieme possiamo costruire una Siria democratica,
>     civile, pacificata, pluralista. Ci rivolgiamo a tutte e a tutti
>     coloro che lottano per il cambiamento democratico in Siria, a
>     qualunque parte essi appartengano: per porre in essere un dialogo e
>     un coordinamento tra di noi  che avvii rapidamente la Siria ad una
>     fase transitoria verso la democrazia, sulla base del patto nazionale
>     comune.
>
>     11.    Ringraziamo la Comunità di Sant’Egidio per il lavoro e il
>     sostegno nella ricerca di una soluzione per la crisi nazionale
>     siriana, e le chiediamo di  continuare ad accompagnare gli sforzi e
>     il lavoro che ci aspettano.
>
>     Roma, Sant’Egidio, 26 luglio 2012
>
>
>     -----
>
>     *ELENCO FIRMATARI DELL'APPELLO:*
>
>     *NCB ( National Coordination Body)*
>     HAYTHAM  MANNA
>     ABDULAZIZ ALKHAYER
>     RAJAA ALNASER
>
>     *DEMOCRATIC FORUM*
>     FAIEZ SARA
>     MICHEL KILO
>     SAMIR AITA
>
>     *WATAN Coalition*
>     FAEK HWAJEH
>
>     *DEMOCRATIC ISLAMIC GROUP*
>     RIAD DRAR
>
>     *Syrian Trade Union/ Women Syrian Activist*
>     AMAL NASER
>
>     *MAA Movement (Together)*
>     ALI RAHMOUN
>
>     *BUILDING SYRIAN STATE *
>     ANAS JOUDEH
>     RIM TURKMANI
>
>     *WEST KURDISTAN Assembly*
>     ABDUSALAM AHMAD
>
>     *NATIONAL BLOC*
>     AYHAM HADDAD
>
>     *HORAN RENCONTRES (FOR CITYZENSHIP)*
>     UGAB ABOU SUEDE
>     SADA HAMZEH
>
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