Re: Re: [pace] Per Flavio Lotti - Tavola della Pace



la pubblichiamo sul prossimo numero di Gaia
Michele Boato



da modesto bibello , condivido anch'io
alessandro capuzzo, trieste

Da: paolozuliani at email.it
Data: 25/10/2011 18.45
A: <pace at peacelink.it>
Cc: "Alessandro Marescotti"<a.marescotti at peacelink.it>, <redazione@peacelink.
it>
Ogg: Re: [pace] Per Flavio Lotti - Tavola della Pace

Non cono un insegnante, ma un operatore delle politiche giovanili: condivido appieno la riflessione di Alessandro e la proposta di Valerio..... da estendere a chiunque ritenga di avere un ruolo "consapevolmente" educativo nella nostra
società.
Mandi!
Paolo Zuliani - Gorizia


Il giorno 25/ott/11, alle ore 12:30, Valerio Gennaro ha scritto: Caro
alessandro,

questa tua bellissima riflessione meriterebbe di essere proposta e
sottoscritta da altri insegnanti (se non sono altrimenti distratti!).
Chi può farla girare?

un abbraccio
valerio

 Dr. Valerio GENNARO
Comitato Tecnico Scientifico
Medici per l'Ambiente (ISDE-Italia)
c/o Dipartimento di Epidemiologia e Prevenzione
Istituto Nazionale per la Ricerca sul Cancro (IST, NORD)
L.go R.Benzi, 10 -16132 GENOVA
Tel: 010.310260 - 010.5737557
cel. 340.3436554
www.isde.it
I poveri vanno alla guerra, a combattere e morire per i capricci, le
ricchezze e il superfluo di altri (Plutarco).




At 11.44 25/10/2011, Alessandro Marescotti wrote:

Caro Flavio,
ho provato a telefonarti. Ti scrivo. E condivido in rete queste poche parole,
spero sensate. Comunque scritte con il cuore e con sincerita'.

L'epilogo vergognoso di questa vergognosa guerra richiede a mio parere una
netta presa di distanza da parte della Tavola della Pace.

Come sai sono un docente e ti scrivo dalla mia aula scolastica, fortemente
colpito dalle reazioni dei miei studenti di fronte alla fine di Gheddafi.

Ne abbiamo parlato poco fa in classe.

Ti scrivo dopo aver toccato con mano come i miei studenti - che hanno
partecipato alla marcia Perugia Assisi e al momento formativo di Bastia Umbra - siano stati in gran parte convinti dai mass media che questa fosse la degna
fine della guerra e del dittatore.

Il disastro educativo - perche' di disastro si tratta - e' enorme. Ma non
irreparabile.

Ho ascoltato frasi che mai avrebbe detto un ragazzo se la Tv non lo avesse
abilmente istigato a stare dalla parte dei carnefici. E quando oggi si usa la parola 'dittatore' tutto diventa lecito. Del resto le guerre coloniali italiane non furono promosse allo scopo dichiarato di eliminare la schiavitu' in Africa?

Una mentalita' che pensavo cancellata risorge e vedo nelle parole dei miei
ragazzi una barbarie non loro.

La barbarie non nasce spontaneamente nei ragazzi.

Non possiamo proporre alle scuole l'educazione alla pace e assistere al suo
scempio, ad opera di un imbarbarimento della comunicazione.

Il disastro mediatico e' di proporzioni mai viste e colpira' al cuore il
nostro progetto pedagogico.

Anzi: lo ha gia' colpito. Ma non lo ha affondato.

La falla da riparare e' spaventosa.

Siamo in balia di un mix di valori talebani e perbenismo della Nato che
convivono in un'apoteosi della "guerra giusta" (quando mai se ne e' combattuta
una sbagliata?).

La scuola e l'educazione hanno perso il controllo della situazione perche'
dopo ore di immagini di "guerra giusta" cosa possiamo aspettare che rimanga
nella mente dei ragazzi e purtroppo anche dei loro docenti?

A che e' servito marciare per ricordare Capitini se poi i ragazzi vedono
torturare Gheddafi senza alcuna immediata presa di distanza di Napolitano e
della stessa Tavola della Pace?

E cosi' alcuni ragazzi mi hanno detto che quello che era stato fatto "e'
troppo poco". Anzi hanno sbagliato per difetto. Perche' Gheddafi "bisognava
lasciarlo in vita per fargliene ancora di piu'".

Il disastro diverra' irreparabile se non riportiamo in campo la cultura
contro la barbarie, la letteratura contro la volgarita', il diritto contro
l'abuso, l'etica contro il business, la scienza per la salvare e non per
colpire.

Lo dobbiamo fare a partire dalla scuola in nome della civilta'.

Occorre un forte recupero educativo di fronte a quanto i media - anche quelli
'progressisti' - hanno colpevolmente distrutto in questi giorni.

Ormai la politica divora tutto, anche la storia e la cultura, usando la tv
come una clava che manda in frantumi il nostro non facile lavoro di insegnanti.

Qualcuno dovra' pure dire scusa.

E' passato il messaggio che tutto cio' che hanno fatto i vincitori fosse
giusto.

Non possiamo costruire negli anni valori positivi di nonviolenza per farci
distruggere nei giorni un intero progetto di pace e di educazione.

Lo tsunami della "guerra giusta" oggi ha annichilito decenni di impegno di
educazione alla pace e non possiamo continuare a fare finta di nulla.

Bastano dieci minuti di Tv per spazzare via un anno di insegnamento.

Basta un rutto, una parolaccia, un grande fratello, una bomba, una tortura
esibita in pubblico - il tutto senza commento ma con compiaciuta sete di
audience - e il gioco e' fatto. Milioni di euro di spese per la scuola bruciati in poche ore di barbarie sul video. Ore di impegno educativo sbriciolate in un
attimo.

Il disastro e' avvenuto e se vai a parlare nelle scuole, dai bambini a
ragazzi, scoprirai che ti diranno cose brutte, atroci, cose che non avresti mai
voluto sentire.

Ma ho anche una grande speranza, perche' i ragazzi non sono scemi. E appena
si accorgono di essere ingannati si ribellano, cambiano opinione e non
difendono le loro convinzioni sbagliate, capiscono di essere stati manipolati
dagli adulti.

In un'ora di buona discussione - poco fa in classe - ho assistito al dubbio e
al cambiamento.

Questi ragazzi hanno bisogno di esempi educativi, positivi. Ci guardano.

Hanno bisogno dell'esatto opposto di quello che hanno visto.

Altrimenti andranno a gettare i sassi dai cavalcavia senza grandi scrupoli di
coscienza.

La coscienza.

Cosi' assopita.

Cosi' anestetizzata.

Abbiamo osannato come eroi quelli che hanno bombardato l'ospedale di Sirte
terrorizzando i feriti, le donne, i vecchi e i bambini: e ci stupiamo se i
ragazzi non hanno ideali?

Con il silenzioso disimpegno e con l'ignavia di chi avrebbe dovuto dire
solennemente "basta" (mi riferisco a Ban Ki Moon, al Papa e a Napolitano) e'
avvenuto qualcosa che dovremo raccontare ad occhi bassi come esempio della
vergogna internazionale, in una commissione che ristabilisca la verita' in
questa guerra.

Come monito per il futuro ma anche - perche' no - promuovendo una commissione
internazionale di indagine  che processi per i crimini di guerra commessi.

O noi riusciamo a dire con chiarezza questo a la guerra si ripetera'.
Umanitaria e indecente come sempre.

Occorre una netta presa di distanza dallo scempio.

Le nostre  parole dovranno avere la credibilita' di quelle di don Milani e
Capitini o noi abbiamo fallito.

Dobbiamo dire con chiarezza che questa guerra ha travolto tutti i principi di
legalita' e di decenza.

Perche' questa guerra ha sodomizzato le coscienze prima ancora di Gheddafi.

Dalla scuola dovra' partire un recupero di dignita' e verita'.

Spero che condividerai il mio grido di dolore e questo bisogno di speranza.

Un caro saluto
Alessandro
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