Re: [pace] Manifesto Nonviolento



D'accordo con pilar.
Sono sempre stato contrario alle schede bianche o nulle oppure all'astensione.
Coloro che si aggrappano al potere non potrebbero altro che essere contenti di avere un minor numero di voti "contro".
Tanto a loro che importa, anzi tanto meglio!
Le leggi elettorali (per le amministrative o le politiche) non prevedono il raggiungimento del quorum, pena l'annullamento, come avviene nei referendum.
A Berlusconi, ad esempio, potrebbe bastare anche di essere il solo elettore e votare per se stesso per essere eletto e governare! Noi avremmo solo la coscienza "pulita" di non averlo votato.
Questo vale per tutti i partiti.
L'astensione o l'annullamento della scheda dovrà essere solo l'ultima possibilità nel caso che non si presenti proprio alcun partito che non abbia votato per il rifinanziamento delle missioni o, se non era presente in parlamento, che non abbia dichiarato esplicitamente nel programma elettorale che non le voterà.
Claudio Pozzi
----- Original Message -----
From: pilar anita quarzell castel
To: pace at peacelink.it
Sent: Friday, September 30, 2011 11:09 AM
Subject: RE: [pace] Manifesto Nonviolento

non per fare propaganda politica ma in puglia c'è vendola e il sel...penso che non votare non sia un atto politico mentre come dici tu :ANNULLARE LA SCHEDA, incide. Quindi inserirei il tuo suggerimento nel manifesto, in caso non ci sia proprio nessuno da votare...(sic!), paci  
 

Date: Fri, 30 Sep 2011 10:37:23 +0200
From: tcardosi at indire.it
To: pace at peacelink.it
Subject: Re: [pace] Manifesto Nonviolento

non vorrei sembrare un brontolone e basta, ma nell'analisi che mi sono fatto della situazione politica attuale mi pare che la minaccia di non votare un partito per qualche giustissimo motivo (come la guerra) non scuota più di tanto i nostri presunti rappresentanti. Il fatto è che per essere efficaci dovremmo avere una alternativa da votare, ma mi pare proprio non ci sia. Se dobbiamo votare un partito coerente nel no alla guerra annulliamo la scheda.Ai politici non interessano i nostri voti, ma la percentuale che ricevono dai votanti.
Personalmente penso dobbiamo renderci conto che anche la democrazia rappresentativa, in Italia e in Europa, è arrivata al collasso e non garantisce nemmeno quel poco di rappresentanza che ha avuto fino a 20 anni fa.
Io vedo una progettualità politica, sociale, economica, ambientale nella cosiddetta società civile. La miriade di comitati che tutti conosciamo che nascono e muoiono continuamente sui temi più disparati sono l'unica speranza nel deserto della politica delle istituzioni. I comitati di Taranto mi paiono un esempio straordinario e l'eco delle loro attività arriva anche in Toscana.
Lì è il futuro del paese, lì sono le soluzioni ad una crisi di cui mi pare non ci rendiamo ancora conto. Chiediamoci come dare voce politica a queste istanze.
Saluti dalla Toscana che non è un'isola felice.
TC