Re: [pace] Libia, su Repubblica si continua a disinformare



A me invece sembra che non hai risposto alla domanda di Alessandro.
Qual'è il problema a chiedere un parere su un altro argomento?
Siamo in una lista pubblica, tanto per capire...
Davide

Il 31/08/2011 16.39, mary r ha scritto:
Alessandro, come mai non indirizza invece qualsiasi degli punti nel mio
intervento? Sappiamo bene che c’è un misto di dis e mis informazione, e
al momento tante delle accuse (non credo che devo dimostrare che gli
oppositori sono esseri umani e non “ratti”) sono rivelatosi totalmente
priva di sostanza se non addirittura propaganda oppure pure invenzioni.
Se vuole intervenire con me, la prego di limitarsi al mio intervento.
*From:* Alessandro Marescotti <mailto:a.marescotti at peacelink.it>
*Sent:* Wednesday, August 31, 2011 4:29 PM
*To:* pace at peacelink.it <mailto:pace at peacelink.it>
*Subject:* R: Re: [pace] Libia, su Repubblica si continua a disinformare
Intervengo brevemente per chiedere a Mary Rizzo cosa pensa di questa
notizia.

"I ribelli libici vengono aiutati da piccole squadre della Cia e da
operatori specializzati statunitensi sotto contratto con la stessa
Central Intelligence Agency".

Il Tempo 31/8/2011
Pagina 12

www.peacelink.it

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*From: *"mary r" <humdrum2 at libero.it>
*Sender: *pace-request at peacelink.it
*Date: *Wed, 31 Aug 2011 14:25:26 +0200
*To: *<pace at peacelink.it>
*ReplyTo: *pace at peacelink.it
*Subject: *Re: [pace] Libia, su Repubblica si continua a disinformare
per moltissimo tempo ho mantenuto per me stessa le mie opinioni
riguardante Libia su questa lista. Avrei moltissimo da dire, e baso le
mie opinioni e le mie idee su diverse cose, principalmente dalle
contatti (nel corso degli anni moltissimi, dato anche il mio lavoro che
spesso coinvolge contatto con libici) soprattutto in questi ultimi sei
mesi, che sono stati contatti intensi e molto numerosi. Sarebbe una cosa
positiva un dibattito che abbandona i dogmatismi e anche toni che
secondo me sono offensive verso un popolo che in questo momento sta
vivendo una situazione veramente drammatica e che richiede prima di ogni
altra cosa, non i nostri giudizi, ma la nostra comprensione.

Quando leggo il disprezzo verso quelli che si sono opposto a Gheddafi,
come se fossero pupazzi totalmente malleabili ai voleri dell’occidente,
come se non fossero loro che fisicamente hanno rotto il tabù
dell’opposizione, con la risposta violenta che ben sappiamo, (o almeno
credo che sappiamo se noi abbiamo anche solo un’attenzione molto
distratto e la Libia conosciamo solo per le commedie tra Berlusconi,
Gheddafi e le Gheddafine) e con il proprio sacrificio sui campi di
battaglia che non hanno cercato ma che la storia li ha fatto trovare
davanti a se. Quelli di noi che sosteniamo moralmente la lotta per la
liberazione di Libia dal potere assoluto di Gheddafi siamo stati bollati
come servi del NATO, come imperialisti e altro, poi siamo stati soggetti
agli vari insulti alla nostra intelligenza, dicendo che la Libia è la
società più avanzata dell’Africa intera, che Gheddafi stava proteggendo
e salvando il continente dagli interessi loschi e che in addizione a
tutto questo, che fosse un leader legittimo (se non almeno legittimato
dalla sua lunga permanenza) del popolo e che questioni interni non erano
mica per noi ad intromettere. Dimenticando che il popolo oppositore non
ha mica supplicato per un intervento NATO, di protezione, e per varie
motivi, la Lega Araba li aveva offerto nessuna scelta a parte di
sottostare alle decisioni del ONU, quelli che sono condivisibili o
meno... il fatto sta che c’è un PERCHE’ di una sollevazione popolare di
questi dimensioni che vediamo... il perché si trova proprio nelle
supposizioni della Sig.ra Correggia: che in una domanda di un organo se
le donne fossero stuprate o meno, hanno risposte in modo negativo –
secondo lei in un numero risibile.
A parte il fatto che 259 sia un numero di tutto riguardo, mi pare capire
che la signora non ha presente la cultura libica e anche le conseguenze
che attendevano le persone che si erano provato di appellare contro
Gheddafi in qualsiasi modo. Non so se ha avuto presente la miccia che ha
innescato questo crisi... la manifestazione davanti il prigione di Abu
Salim, dove le famiglie di Benghazi delle 1200 prigionieri politici
vittime del massacro in quel inferno chiedevano verità per i loro cari.
Sappiamo che la manifestazione è finito in sangue, ma sappiamo anche che
per riempire prigioni in Libia bastava un nulla... quindi, in Libia, la
gente non è abituata ad esprimersi perché sanno che il risultato è
punizione e forse morte. Anche, lo stupro in Libia continua ad essere un
tabù e una vergogna infinite per le vittime. E’ vastamente
sotto-denunciato. Di trovare proprio questo criterio, con la conseguente
(almeno ai miei occhi) disprezzo verso quelli che sono le vittime
(donne, naturalmente) mi pare la più grande errore di questo ragionamento.
mary rizzo
*From:* Paolo Bertagnolli <mailto:paolo_bertagnolli at hotmail.com>
*Sent:* Wednesday, August 31, 2011 8:13 AM
*To:* pace peacelink <mailto:pace at peacelink.it>
*Subject:* RE: [pace] Libia, su Repubblica si continua a disinformare
E molti "sinistrorsi" leggono ancora Repubblica? Ma quando capiranno che
De benedetti equivale a Berlusconi? Che la stampa, in Italia, NON è
libera, ma asservita a personaggi come, appunto, De Benedetti e/oBerlusconi?
Paolo Bertagnolli

 > To: pace at peacelink.it; news at peacelink.it
 > From: a.marescotti at peacelink.it
 > Date: Mon, 29 Aug 2011 05:54:03 +0000
 > Subject: [pace] Libia, su Repubblica si continua a disinformare
 >
 >
 > ------Messaggio originale------
 > Da: Marinella Correggia
 > A: deskesteri at repubblica.it
 > A: lettere at repubblica.it
 > Cc: Antonio Cianciullo
 > Rispondi a: Marinella Correggia
 > Oggetto: Pietro Dal Re dalla Libia continua a disinformare! Qualcuno
gli dica che la sua fonte è screditata dall'Onu
 > Inviato: 29 ago 2011 00:16
 >
 > L'inviato di Repubblica a Bengasi Pietro Dal Re (che mesi fa in un
suo articolo ha attribuito alle parole del povero monsignor Martinelli
un significato opposto a quello che avevano, un atto gravissimo anche se
monsignore ha lasciato correwre o forse non ne è venuto a conoscenza)
adesso in questo articolo
http://www.repubblica.it/esteri/2011/08/28/news/stupri_libia_amazzoni-20980520/
alla ricerca del sensazionalismo - ancora più immorale in un paese
martoriato dalla guerra - o forse trascinato dal suo evidente amore per
i "ribelli", prende una cantonata dmeritevole di essere citata nei corsi
di giornalismo. Insomma cinque guardie del corpo ("amazzoni") di
Gheddafi avrebbero detto alla dottoressa Siham Sergewa di Bengasi di
essere state più volte stuprate (ancora??) da Gheddafi e anche dai suoi
figli. La Sergewa è una "nota psicologa infantile (...) alla quale le ex
body guard del Raìs hanno raccontato di essere state abusate non
soltanto da lui e anche dai suoi figli". Ma !
 > il signor Dal Re non ha letto già mesi fa che questa tipa è stata
screditata dall'inviato dell'Onu Bassiouni e da Amnesty International?
La tipa era stata la fonte dell'accusa urbi et orbi ai soldati libici
(governativi) di usare lo stupro come arma di guerra. Cosa aveva fattO?
Aveva detto e il mondo le aveva creduto, di aver spedito per posta alle
donne dell'Est libico, settimane dopo gli scontri di febbraio, 70.000
questionari a donne libiche, ottenendo indietro ben 60.000 questionari
compilati in tre settimane! E di queste, 259 donne avevano confermato di
essere state violentate da soldati "di Gheddafi". Come si può leggere in
questo articolo fra molti
http://www.nytimes.com/2011/06/20/world/africa/20rape.html?_r=1&pagewanted=all,
diversi esperti avevano guardato con scetticismo a queste affermazioni
(possibile che in un contesto di guerra in Libia si riesca ad avere
60.000 risposte per posta???). Poi il discredito ufficiale: quando Diana
Eltahawy, di Amnesty Intern!
 > ational, le ha chiesto¿www.peacelink.it
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