gli urlatori delle scorie



Gli urlatori delle scorie - by Alfonso Navarra

Sull'argomento ho scritto diverse volte in passato e mi spiacerebbe doverci tornare su. Prendo atto che i miei input informativi non vengono presi sufficientemente sul serio. Cercherò per il futuro formule più credibili...

Le scorie nucleari di terza categoria sono ad alta intensità e durata. Viaggiano normalmente dall'Italia alla Francia (via treno), e all'Inghilterra (via mare), per il ritrattamento: parziale messa in sicurezza (vetrificazione e cementificazione), estrazione di plutonio per fini militari (tecnologia Purex a Les Hague in Francia, tecnologie analoghe a Sellafield, Gran Bretagna).
L'ultimo viaggio da Caorso a Les Hague, via Piacenza-Milano, scortato da militari e da gruppi della protezione civile (che tra l'altro io conosco personalmente), è stato effettuato il 20 giugno dell'anno scorso.
La notizia. per nulla segreta, è stata tranquillamente riportata sui giornali. Da Caorso, per anni, i treni partivano regolarmente la domenica notte.

Ma altri viaggi oggi riguardano Saluggia (ed i NO-TAV, siano benedetti!, si sono proprio qualche giorno fa incaricati di disturbarli. Del resto il "Nuke-watch" è una attività di movimento diffusa in tutta Europa).
Il rischio di questi trasporti è grandissimo: se il treno deraglia - e basta un bullone sui binari - l'intera pianura padana è "fottuta" a livello di cointaminazione radioattiva.
L'aggettivo virgolettato, sicuramente non elegante, me ne rendo conto,lo prendo di peso dalle valutazioni dei volontari della protezione civile con i quali interloquisco per ragioni professionali.
E' questo grave pericolo per le popolazioni - ne sono state, ripeto, sottoposte per anni! - che la stampa omette in modo vergognoso.
E per capirlo non servono gli appostamenti notturni da 007, ma solo elementari conoscenze tecniche alla portata di un giornalista che fa divulgazione scientifica. Ed alla portata dei suoi ascoltatori-lettori.

Le scorie di terza categoria sono quanto di più prezioso, non solo strategicamente, ma anche economicamente in senso proprio, esista al mondo. Ci si ricava il materiale per fare le bombe atomiche! Sicuramente non vengono scaricate dove capita né affidate alla camorra (che pare ambisca a venirne in possesso, come del resto i terroristi, ma non certamente per buttarle in mare!).
Basta far funzionare un minimo il cervello per prendere atto di questa verità.

E' possibile che la "monnezza" nucleare, le scorie classificate di prima categoria, che so le tute e i guanti usati degli addetti alle centrali nucleari, la cui radioattività è ridottissima e si risolve in -relativamente - poco tempo, vadano in mano a camorristi?
Perché no, visto che in Italia può succedere di tutto?
Ma non è questo l'elemento che conta.
Appuntare l'attenzione sull'"uomo che morde il cane", per amor di scoop, quando invece il problema è non gli aspetti eccezionali ma la normalità del funzionamento del ciclo nucleare, è un modo di sviare l'attenzione e di fare confusione, dando risalto eccessivo a questioni comunque secondarie.

L'informazione urlata attira l'attenzione sul protagonista della comunicazione, (in alcuni casi si tratta del giornalista-kamikaze free-lance, un disperato che mette sul piatto la propria vita pur di fare carriera nel feroce e spietato circo mediatico) che tende a proporre sé stesso come "eroe" di mirabolanti ed avventuruose imprese.
L'informazione seria deve invece essere al servizio del pubblico, stimolare la riflessione critica della gente: basta mettere in opera, anche comodamente seduti, le "celluline grigie" (direbbe Poirot), operando dei collegamenti tra i fatti verificati ed accertati, ed ecco che, da parte di chiunque, si scoprono le chiavi per comprendere ed interpretare la realtà.

Le verità più importanti sono davanti agli occhi di tutti, non sono segrete: solo l'esercizio dello spirito critico, la fatica di studiare un po' e di ragionare, meglio se con discuussioni collettive all'interno dei movimenti, le può fare emergere dall'abbacinante evidenza che le sottrae allo sguardo "drogato": quello delle "masse" che, da parte delle oligarchie, quelle mediatiche incluse, si vorrebbero assuefare al sensazionalismo facile, emotivo, privo di riflessione anche quando si presenta come contro-informazione.