E' morta Adriana Zarri



E’ morta il 18 novembre Adriana Zarri, una tra le più notevoli donne intellettuali cattoliche.

 

E’ stata teologa aperta al femminile della natura di Dio, a una visione di Dio all’insegna della bontà e del perdono, incompatibile con l’idea dell’esistenza di un inferno popolato da anime in tormento;

 

era favorevole al sacerdozio femminile, alla legalizzazione dell’aborto (pur essendo contraria all’aborto in sé) sostenendo che dovendo scegliere tra la vita della donna, che è certa e dotata di anima, e quella dell’embrione, ancora non autosufficiente e sulla cui anima non si può dire con certezza, è logico scegliere la vita della donna; era favorevole ai rapporti sessuali formalmente extramatrimoniali quando sostanzialmente si potevano configurare come intramatrimoniali: poiché il matrimonio è un sacramento che si somministrano lo sposo e la sposa, sosteneva che due fidanzati che si dichiarano nella loro intimità sposi si sono già autosomministrati il sacramento e quindi non devono attendere la celebrazione ufficiale prima di amarsi, specie se aspettano a farlo solo per motivi contingenti (la casa, i soldi ecc.);

 

era vicina al comunismo del Marx umanista, diceva che se sono due secoli che il comunismo non si è avverato e anzi ha fatto enormi danni, anche il cristianesimo, la venuta del Regno, non si è ancora avverato in duemila anni e nel frattempo la storia narra i danni enormi che i cristiani hanno fatto nel tentativo di avverarlo; era vicina all’analisi marxiana del capitalismo e quindi al concetto di “strutture di peccato” applicato dalla teologia della liberazione all’odierna società globalizzata che produce povertà, miseria e guerre, ha criticato la mancanza di teologia di papa Giovanni Paolo II, e la sua volontà di impedire la ricerca teologica, ha criticato il suo presenzialismo ed esibizionismo mediatico, così come l’inflazione di santi che si è avuta nel suo pontificato, e ha sempre sostenuto l’ecumenismo, la riunione delle confessioni cristiane e il dialogo interreligioso;

 

sosteneva il diritto alla sospensione delle cure del malato terminale, e per quanto riguarda la pace si è sempre dichiarata contraria alle guerre e sosteneva l’obiezione di coscienza e, anticipando i tempi, diceva che se si vuole la parità dei sessi anche in campo militare, si sarebbe dovuta abolire la leva obbligatoria per i maschi.

 

Adriana Zarri è stata, a mio parere, una delle più grandi donne di pace italiane degli ultimi 50 anni.

Se i cattolici pacifisti avessero il coraggio di seguirla, senza temere il giudizio delle gerarchie ecclesiastiche, la Chiesa sarebbe un potente strumento di pace nel mondo.

Adriana Zarri era una donna di pace anche con la sua vita, passata per gran parte nei suoi eremi nel canavese ma sempre attenta a quanto succedeva nel mondo e attiva con i suoi articoli per il Manifesto e varie riviste fino all’ultimo della sua vita. Era attiva anche con i gatti che andavano a trovarla nelle sua casa e regalava un sorriso e una serenità a chi la andava a trovare, come ha fatto il sottoscritto nel lontano 1993, che non è facile poter dimenticare.

 

Lorenzo Galbiati

 

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http://www.tellusfolio.it/index.php?prec=/index.php&cmd=v&lev=136&id=11938

un breve articolo di E. Peyretti su di lei, contenente la sua epigrafe.